Ieri eravamo sul versante nord ovest del Cornizzolo: Fabrizio arrancava nella neve attravarso la parte più ripida del pratone ancora in ombra, io lo aspettavo sulla cresta godendomi il sole che riscaldava l’altra faccia della montagna illuminando tutta la pianura. Ho alzato lo sguardo verso il cielo e li ho visti: due oggetti brillanti che, appaiati, erano immobili nel cielo, alti ed irraggiungibili nell’azzurro.
Così ho dato voce a Fabrizio usando le poche parole in siciliano che ho imparato: “Fabbrì! Talia ‘li UFO!!”. Stupito mi guarda dubbioso e poi, finalmente, osserva il cielo.
Quando arriviamo alla croce del Cornizzolo un piccolo gruppo di escursionisti si stava godendo il panorama osservando le montagne: ”Buongiorno. Li avete visti gli UFO?” Loro mi guardano stupiti senza capire e così, puntando il cielo, glieli indico.
Ero stato l’unico a vederli? Sono rimasti così in pochi a guardare il cielo? A sbriciare tra i segni delle nuvole, nelle forme del vento?
Non erano certo UFO, ma solo due bellissimi e brillanti palloni aerostatici che, apparentemente immobili, si libravano in coppia ben oltre i tremila metri di quota nel cielo terso dell’inverno. Ero incuriosito da come nessuno li avesse notati e come per me, invece, fosse stato impossibile non vederli al primo colpo.
Avete visto gli Ufo ieri voi? Sono davvero così tante le cose che sfuggono agli occhi dei più? E con questo pensiero mi domando quali siano, invece, le cose che sfuggono ai miei occhi…
Davide Valsecchi