Prima tappa del nostro viaggio in Sicilia: Siracusa! La città del leggendario Archimede è anche la città natia di Fabrizio ed il luogo dove abitano i suoi genitori, per questo ieri sera, dopo aver lasciato l’aeroporto di Catania in sotto una pioggia battente, il buon figlio prodigo perso tra i monti lombardi ha fatto ritorno alle mura domestiche dando vita ad una colossale mangiata! (arrosticini e vino rosso fatto in casa!!)
Questa mattina, quando la pioggia ha smesso di cadere, Fabrizio mi ha portato a spasso per le strade di Siracusa e dell’isola di Ortigia. Tutto il territorio è caratterizzato da malleabile roccia calcarea che, fin dai tempi più antichi, è stata sagomata e scavata per ottenerne nicchie e ripari dagli usi più disparati. Per questo, ovunque ti giri, affiorano reminiscenze archeologica greche o romane.
“Di tutte le città greche Siracusa è la più bella!” questo è ciò che sembra aver detto Cicerone in merito alla città. Sempre a Cicerone va attribuita la scoperta della presunta tomba di Archimede, il leggendario scienziato e matematico che proprio in difesa di Siracusa sembra aver ideato la sua macchina più straordinaria: gli specchi ustori, la futuristica arma utilizzata per incendiare le navi romane concentrando i raggi solari!
Entrando nella città si precipita letteralmente nel passato: il parco Neapolis, l’anfiteatro romano ed il teatro greco. Il povero Prometeo, colui che sfidò gli Dei donando il fuoco agli uomini, è raffigurato appeso a testa in giù, quasi a ricordare come con le divinità da queste parti non si scherzi: su una chiesa cristiana giganteggia la scritta “non avrai altro Dio all’infuori di me” mentre tutto intorno è un tripudio di tempi e divinità pagane. Davvero un posto strano!
Dopo aver fatto colazione con una granita al limone ed una brioches calda visitiamo il tempio di Apollo ed il Duomo (che al suo interno conserva ancora le colonne del tempio di Atena). Nella piazza di Archimede, davanti alla statua di Diana, dea della caccia, mi telefona mio padre dalla cima del San Primo dove, insieme ad un amico siciliano, era salito per osservare caprioli (curiosa coincidenza!!).
L’isola di Ortigia è invece un condensato di palazzi, case e viuzze in stile barocco, oltre l’isola solo l’azzurro del mare e le alte scogliere costellate da grotte. La città di Siracusa è davvero una commistione di stili e testimonianze diverse e non c’è da stupirsi sia stata inserita tra i patrimoni dell’Umanità.
Proverò a mostrarvi qualche foto ma questo è un luogo che decisamente merita qualcosa di meglio dei miei modesti scatti per essere presentato. (vedi fondo)
Dopo aver bighellonato come due turisti abbiamo iniziato a preparare il nostro equipaggiamento acquistando il materiale che non avevamo potuto portarci dietro in aereo. Il tempo è ancora incerto, la pioggia è caduta insistente durante la notte e pare che Catania, alle pendici dell’Etna, sia stata colpito da un violento nubifragio. Se domani, come sembrano indicare le previsioni, tornerà il bello daremo inizio alla nostra avventura sulla montagna di Fuoco! A domani!
Davide “Birillo” Valsecchi