«Ed ora sono tre!» Già, sembra impossibile ma in meno di un anno ho rinfilato le scarpette d’arrampicata e dato battaglia su tutti e tre i Corni di Canzo attraversando le loro pareti maggiori. Sembra ieri quando me ne stavo con il naso all’insù pensando «un giorno…». Sembra davvero ieri.
Ovviamente la stragrande maggioranza del merito va all’inossidabile Mattia, ma in questa donchisciottesca avventura sono comunque orgoglioso del mio ruolo di Sancio Panza. “La riconquista dei Corni”: difficile spiegare quale emozione rappresenti.
Il 1° Ottobre del 1902 Eugenio Fasana tracciava la prima via nel Gruppo dei Corni di Canzo: 112 anni di storia, una traccia densa di nomi ed eventi a cui, lentamente, cominciamo ad appartenere anche noi.
Certo, non è tutto “rose e fiori”, confesso di aver vissuto ai Corni momenti di intensa paura ed incertezza come mai altrove: i fulmini sulla Criss o le peregrinazioni sull’Attilio Piacco giusto per citare qualche “strizza” del repertorio. Poi però la paura passa, lascia il posto alla meraviglia ed alla voglia di esplorare ancora.
Dopo aver passato tanto tempo su vecchi libri e manuali mi affascina immaginare quello che sarà il futuro. Immaginare come la prossima generazione di “Avventurieri dei Corni” rileggerà le nostre storie, le nostre salite e le nostre testimonianze prima di perpetrare la storia alpinistica delle nostre montagne.
E’ davvero emozionante, è un avventura che sfida la gravità ed il tempo. Un giardino di roccia in un angolo di mondo dimenticato ed incontaminato, uno spazio alpinistico puro, protetto dalle critiche, dalle chiacchiere o dalle ipocrisie. Già, perché prima di dire cazzate sui Corni, sui Corni bisogna prima salirci.
Ecco a voi la Riconquista dei Corni di Canzo!
Davide “Birillo” Valsecchi