La mia insofferente ed anziana vicina ha una vera ossessione per il giardino e questo si traduce in un’infinita serie di fastidi e critiche ingiustificate. Così ieri, giusto per riequilibrare il Karma, ho preso dei vecchi copertoni e ne ho tratto un paio di fioriere in cui ho piantumato una pianticella di montagna, una cosina infestante e rampicante che cresce selvatica senza bisogno di alcun tipo di cura. Per abbellire il tutto ho piazzato un ranocchio di latta ed una testa di capriolo che avevo trovato nel bosco qualche giorno fa. Oggi, ironia della sorte, uno stormo di vecchiette vocianti ha invaso il giardino per ammirare i primi boccioli delle rose della mia vicina. Il modo con cui hanno sfilato in rigoroso ed agghiacciato silenzio davanti alla mia composizione floreale mi ha ripagato di ogni sforzo. Davvero figo il giardinaggio!
Davide “Birillo” Valsecchi
che fine ha fatto la bicicletta?
La bicicletta è un’altra storia incredibile. Il primo giorno
che siamo entrati in questa casa Bruna è arrivata in bicicletta. Prima ancora
di presentarsi ai nuovi inquilini la vicina più anziana le fece una predica
infinita ed immotivatamente aggressiva perché aveva appoggiato la sua grazziella
vicino all’ingresso. Bruna è di Bergamo, non conosceva nessuno ed ha davvero subito
il rimbrotto, il primo di una lunga serie. Io invece sono indigeno ed i prepotenti
sono la mia passione: per questo, mesi
dopo e dopo l’ennesima stupida scortesia, ho rimesso la bicicletta al muro
esattamente dove l’aveva messa Bruna il
primo giorno. Curiosamente a me però nessuno disse alcunché. La cosa curiosa è
che questa benedetta bicicletta da un lato sporgeva dieci oltre lo spigolo della casa e dall’altro
dieci centimetri sopra la grata dell’altra vicina, che abita nel seminterrato. La cosa tremendamente divertente è che quando
passava una vicina la bicicletta si spostava in avanti, quando passava l’altra
si spostava indietro. In capo ad una giornata la bicicletta sembrava fare
chilometri senza sosta! Quando le due vicine si incontravano in giardino si intrattenevano
sparladomi contro sotto la finestra sebbene, in realtà, fossero loro a farsi la
guerra e che io, divertito spettatore, la bicicletta non l’avevo più nemmeno
toccato. La cosa è andata avanti per settimane, senza fine, senza soluzione. Tuttavia,
visto che il gioco è bello quando dura poco, alla fine ho deciso di legare
solomonicamente la bicicletta alla grondaia in modo sporgesse da entrambi i
lati. Ieri, sistemando il mio piccolo giardinetto, ho posto fino a questo
piccolo teatro dell’assurdo. Il vento di Scarenna rende la gente davvero strana
=)
non penso sia solo colpa del vento, comunque non sapevo tutto il retroscena, passando spesso vedevo solo la bicicletta
heheh non ci si annoia mai =)