La primavera avanza, ormai è nell’aria. Il tempo del grande inverno è quasi passato. La neve, in cui avevamo a lungo sperato, è arrivata e se ne è già andata. Forse, come capita spesso ad Aprile, farà qualche nuova fugace apparizione, ma nulla più. Il treno è passato: forse avrei voluto godermelo ancora meglio quest’ inverno. Forse avrei voluto qualche stravagante ricordo in più e qualche bolletta del gas in meno.
Le montagne del Triangolo Lariano iniziano a spogliarsi del loro manto bianco, iniziando ad assumere i colori del Lago. Il nostro fiordo comincia a svegliarsi, a rinascere. Possiamo estraniarci dalle masse ma non dal flusso del tempo. La vita, in fondo, è una dissennata cavalcata attraverso le stagioni.
Sabato sera, inseguendo il chiarore della luna piena, ci siamo avventurati con gli sci ancora una volta al San Primo. Sulla cresta “l’unione fa la forza” e solo gli accumuli di neve sagomati dal vento resistono all’avanzata dell’erba.
Franco, Simone ed Io avanziamo con le pelli inseguendo la neve, dura, scarsa e ghiacciata. Daniele e Giusy ci seguono da vicino a piedi. Per Simone ed i suoi Silvretta404 è la prima uscita della stagione, la prima dopo 9 anni. Gli impianti del SanPrimo sono illuminati e dall’alto, tra il buio, il chiarore della luna ed il profilo delle Grigne, sembra di essere ad Aspen o in qualche località ben più nota.
La neve, sebbene dura, pedonata ed ostica, ci accompagna fin sotto la rampa finale alla vetta. Da lì, imboscando gli sci, saliamo a piedi tra le roccette che affiorano: fino al prossimo inverno forse non si potrà più salire con gli sci alla croce.
Festeggiamo insieme la cima, beviamo un po’ di the caldo e poi iniziamo a scendere. Rimettere gli sci è una mezza punizione e le gambe urlano mentre gli sci sbacchettano tra le gobbe ghiacciate. Poi, raggiunto il “Terra Biotta”, la discesa migliora e sciare torna un piacere nonostante la nostalgia lasci riaffiorare il ricordo della “fresca” che lambiva le ginocchia.
Franco scende elegante e sicuro, io vengo a basso e Simone sopravvive alla prova. Alla fine, tutti insieme, ci ritroviamo al parcheggio. Quando la luna piena tornerà al SanPrimo la neve sarà probabilmente scomparsa: ciao “Bianca”, ti aspetteremo ancora, arrivederci!
Davide “Birillo” Valsecchi