La rana della porta del Duomo di Como

“Caro Amico, sii mio ambasciatore con la bella Como, ricordale di quella rana che sta sulla porta del Duomo, di tutte le volte che il lago è salito ad innaffiarle i piedi affinchè, con l’acqua in casa, imparasse l’umiltà.

La bella piuttosto si è messa a giocare con le dighe ma non ha ancora perso il vizio di parlarsi addosso scimmiottando le capitali europee. Noi dall’alto delle valli la vediamo affossata laggiù, nella sua conca umida, mentre pretende di darci lezioni di cultura scopiazzando da sillabari stranieri.

Dille di invitare noi per una volta nei suoi salotti buoni, noi dei Lario, i mangia-colla della Bassa, i montanari della Val d’Intelvi ed i Laghèè del ramo occidentale. Dille di farci incontrare, di lasciare che per una volta si parli di noi, che si parli tra noi, così diversi. Faccia di noi una Provincia unita e forse faremo di lei un Capoluogo.

Che faccia sfilare gli araldi dei nostri Comuni, i nostri colori, le nostre bande musicali e ci lasci raccontare un po’ della nostra storia almeno per un giorno di festa. Ci porti in città, dia un tributo ai suoi paesi prima di atteggiarsi a diva incompresa e, forse, il lago smetterà di annaffiarle i piedi (e noi di ridere di Lei).”

Porta della Rana

Tratto da una e-mail pervenuta al sito. Pubblicata perchè da bambino mio padre mi portò a vedere la rana sulla porta del Duomo e mi raccontò la leggenda di come fu pietrificata dopo l’alluvione.

E’ un bel ricordo. Inoltre spesso Como è troppo snob ed egoista per essere considerata una guida per le “genti” così diverse della nostra provincia.

(Credits Foto: Stampa del 1903 tratta dal quadro “PORTA DELLA RANA” del pittore Ferrari Arturo – pubblicata sul web da stamperiastampeantiche.it)