Oggi nevica e fa freddo, un ragazzo di Asso è disperso da tre giorni e nessuno sa dove sia. Fuori è sceso il buio e non sapendo cosa fare provo a scrivere qualcosa su una delle persone di Asso più famose.
Un religioso considerato da tutti un esempio di pazienza e carità, un racconto che è quasi una preghiera per il povero ragazzo che ancora non riusciamo a trovare.
Ecco la storia di Monsignor Cesare Curioni:
Nato ad Asso nel 1923 rivestì per oltre 32 anni l’incarico di cappellano capo nel carcere di San Vittore a Milano. Successivamente divenne Ispettore Generale dei Cappellani Penitenziari in Italia.
Dal 1982 al 1992 fu presidente della Commissione Ministeriale dei Cappellani militari e si attivò in modo proficuo stringendo intensi rapporti diplomatici con Cuba e Polonia, dominate dai sovietici ed a regime comunista, riuscendo ad ottenere la presenza di cappellani cattolici nelle loro carceri.
Il 17 dicembre 1966 fu insignito della Medaglia d’oro di benemerenza del comune di Milano, per gli studi sul problema penitenziario e per il ventennio di attività quale cappellano di San Vittore, al Castello Sforzesco di Milano, alla presenza del presidente del Consiglio onorevole Aldo Moro.
Monsignor Curioni divenne noto a livello nazionale essendo il mediatore del Vaticano con i rapitori dell’Onorevole Aldo Moro. All’epoca, nella primavera del 1978, era cappellano generale delle carceri in Italia e fu designato direttamente da Papa Paolo VI per ottenere la liberazione di Moro attraverso il pagamento di un riscatto in denaro e l’individuazione di un canale di comunicazione con le Brigate Rosse all’interno del mondo delle carceri.
Monsignore, nato e partito da Asso, dovette così confrontarsi in prima persona con una delle vicende più controverse della nostra storia italiana fronteggiando un intrigo irrisolto che, durante la guerra fredda, coinvolgeva le massime cariche dello stato, i più noti boss della malavita, i più feroci terroristi nazionali ed i servizi segreti di nazioni spesso in conflitto.
Morì il 12 gennaio 1996 all’età di 73 anni.
La lapide nella foto è un tributo posto del Direttore del Carcere di Sanremo, Francesco Frontirrè, all’ingresso della Chiesa situata all’interno dell’Istituto Penitenziario.