Strano paese il mio, proprio difficile alle volte. Domenica si è conclusa la Quarta Edizione della storica Festa del Libro di Asso. In cuor mio sono molto affezionato a quest’iniziativa e alla figura del suo storico ideatore: Raffaello Bertieri.
Qualche giorno fa sono andato su tutte le furie per un uso, a mio avviso improprio, di questa ricorrenza da parte di alcuni “noti” che non starò qui a ricordare.
Avrei voluto dare alla Festa ancora più spazio su Cima ma, avendo presentato due libri (uno insieme ad Enzo Santambrogio ed uno con Giovanni Cristiani, entrambi di Asso), mi sono sentito accusare da “qualcuno” di essere solo in cerca di pubblicità. Per una specie di conflitto d’interessi figlio delle maldicenze posso parlarvi di uno degli eventi più importanti di Asso solo “dopo” che si è concluso. Vediamo di rimediare:
Il Professor Nava, una delle persone più interessanti ed aperte del paese, ha raccontato i 100 anni di storia dell’Armonia, la pubblicazione mensile che racchiude la cronaca e la vita del nostro paese. Il Nello, di cui beninteso ho una grande stima, ha fatto nella sua premessa una lunga tirata contro “Internet” che, dal mio punto di vista, è condisivibile solo in parte.
Libri ed Internet non sono in competizione ma al contrario si integrano in modi che stiamo scoprendo solo oggi. Certo un romanzo stampato è più piacevole da leggere ma ci sono testi, come ad esempio proprio l’Armonia, che se preservati in digitale e diffusi attraverso il web rappresenterebbero un vero tesoro di conoscenza, un patrimonio in cui esplorare e conservare la memoria del passato. Nell’archivio della Curia sono conservati i volumi originari di tutte le edizioni, la più ampia e completa opera di Asso su Asso. Qualcosa di immenso valore ma anche estremamente fragile, qualcosa che va protetto e per certi versi, purtroppo, anche nascosto ai più. ( Se decideranno di digitalizzare l’archivio io mi sono già offerto volontario per passare le giornate a scattare foto pagina dopo pagina!!)
Il Professor Mandelli ha presentato nella serata d’apertura letture, musiche e sculture ispirate a James Joice e ai suoi scritti. Paolo Bianconi, uno dei volontari della Festa, è uno grande appassionato di questo autore e si è fortemente impegnato per sostenere l’iniziativa: “Paolo, non capiremo mai Finnegans Wake ma c’è molto orgoglio anche nell’essere sconfitti quando ci si è battuti con il cuore”.
Come sempre mi affascinano i piccoli dettagli, i gesti carichi di significato che a volte rischiano di passare inosservati: gli Ex-libris con le fotografie storiche di Asso realizzati da Vanda Bianconi, anche lei tra i volontari, sono tra questi e mi sono realmente piaciuti. Un idea semplice ma delicata. Anche le Scuole di Asso hanno contribuito realizzando delle piccole installazioni con carta e disegni proprio sul tema del libro.
Scrivo quest’articolo sopratutto per i volontari che si sono impegnati per dare vita alla manifestazione. Mi spiace se nei precedenti articoli vi siete sentiti chiamare impropriamente in causa: avevo da mettere in chiaro un paio di cose alla “mia maniera” ma non certo con Voi.
A ringraziare si fa in fretta: ci si mette in posa, “bla bla bla, grazie a questo e quello” ed è tutto finito. In realtà mi sarebbe piaciuto pubblicare con questo articolo non un’immagine del ’27 ma una foto di gruppo dei volontari di quest’anno: una di quelle foto che oggi magari danno un po’ di imbarazzo ma che domani diventano un caro ricordo, per noi e per chi verrà dopo di noi. Mi spiace non avere una simile foto con cui dirvi grazie.
Non ho partecipato all’ultima serata perchè, onestamente, parlare ancora e ripetutamente di resistenza e partigiani ad una festa ideata dal tipografo di Dannunzio che fu Podestà durante il periodo fascista è un controsenso culturale, politico e storico. Chi conosce la vera storia di Remo Sordo sa come la penso: Asso ha vissuto il periodo fascita e la resistenza in modo molto intenso e controverso e tali argomenti, da noi, dovrebbero essere affrontati con la consapevolezza che furono avvenimenti terribili e difficili da giudicare.
Purtroppo ad Asso la scena culturale è spesso occupata solo da partigiani e trenini ammantando di polvere stantia ogni iniziativa: onestamente credo che ci sia molto di più su cui confrontarsi, magari puntando a proporre qualcosa anche ai giovani che spesso rifuggono, sopratutto per via dell’età, dalla cultura con la cosidetta C maiuscola.
La Signora Imogene, che purtroppo non mi parla più dal Massacro di Natale, forse sottovaluta la necessità di coivolgere anche quella fascia d’età che per gusti si posiziona tra “Pietrina la burattina” e “Musica da camera del tardo ‘800”. Novecento che Spettacolo fu un ottimo compromesso ma bisogna fare di più, non possiamo definire cultura solo ciò che ha più di 50 anni altrimenti si rischia di fare archeologia contemporanea dal sapore nostalgico.
Grazie ancora a chi lo merita! Nessun grazie e nessun rispetto a chi confonde la propaganda a pagamento con l’informazione. CYA in tha Pit!!
Davide “Birillo” Valsecchi
Ps. Mi consola, e si fa per dire, che poco tempo fa sia stato contestato anche il libro sul “Papa cresciuto ad Asso”: Io posso ritenermi fortunato che i miei libri non siano stati usati come ferma porte in Comune. Per ora, purtrppo, di presentarli nella nostra Biblioteca “Ivano Ferrarrini” proprio non se ne parla. Ne faremo una a Como ma per una questione “affettiva” è un dispiacere che qui non si riesca mai a combinare nulla. Siano tutti autori assesi ma da questi parti interessi e politica avvolgono ogni cosa infradiciando tutto con lacrime di coccodrillo.