Nel primo secolo dopo Cristo un Senatore Romano giunse ad Asso dalla città natale di Como. Era accompagnato dall’anziano ed omonimo zio, famoso ed illustre autore della Naturalis Historia.
Erano Plinio il Giovane e Plinio il Vecchio.
I due Plinii visitarono l’antica Asso: testimonianza della loro venuta è ancora oggi visibile nel Cippo Marmoreo custodito nel Palazzo del Comune e nell’Ara Romana conservata nella torre, orami decadente, del Castello di Asso.
In tempi antichi un Senatore era giunto fin nella nostra Valle omaggiando il piccolo borgo che ne era il cuore ed il “Castrum”, l’antica fortezza romana, sulle cui fondamenta è stata costruita la Rocca di Asso: baluardo della cittadina per secoli, tanto in pace quanto in guerra.
Quasi duemila anni dopo un altro Senatore Romano si reca nuovamente ad Asso, ancora una volta dalla città di Como. Ma non giunge per omaggiare la nostra torre o le mura cittadine: sale al cuore della Vallassina per rendere omaggio ad una stalla senza porte costruita per il diletto del popolo, edificata proprio là, dove meno di mezzo secolo addietro i marusee trattavano il bestiame.
Testimonianza della sua venuta non resterà scolpita nella roccia ma nel vago ricordo del sugo di cinghiale selvatico e del vino. Il tempo cambia, cambiano i Senatori e, ahimè, anche la nostra Asso.
Cave Canem
Davide Valsecchi