Tramonto sul Resegone

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«La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto di san Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune.» La citazione di Manzoni ne I Promessi Sposi è quasi d’obbligo per parlare del Resegone (o del Serrada) ma non è l’ambito letterario, o quanto meno non solo, quello che mi interessa.

Lavorando a Lecco me lo ritrovo sempre davanti e, giorno dopo giorno, ho cominciato a studiarlo scoprendone dettagli e particolari. Le Grigne, con le loro guglie e le loro cime abbondantemente oltre i 2000 metri, sono le regine del nostro territorio ed è forse anche per questo che il Resegone, con i suoi 1875 metri di quota, non gode della stessa fama alpinistica.

Tuttavia più lo guardo e più mi rendo conto di come sia una realtà da scoprire, da esplorare. Con la macchina fotografica ho fatto qualche scatto con il mio teleobiettivo nel tentativo di catturare dal basso i dettagli che la luce del tramonto metteva in evidenza.

Le foto non sono venute male e per questo ho pensato di mostrarvele. Nella mia piccola biblioteca ho molti libri ma sono poche le informazioni che ho trovato sul Resegone. Certo, ci sono salito spesso, conosco le sue ferrate, i sentieri attrezzati ed i tracciati principali ma sono ben lontano dal poter dire che “conosco” quella montagna come potrei dire, per esempio, per i Corni di Canzo.

Per questo ho chiesto qualche dritta ad alcuni amici lecchesi del gruppo AsenPark.it: il sempre ottimo “Girabachi” e l’inossidabile “Moretz the Mortex”. I due, tra le altre cose, sono parte della squadra che lo scorso anno ha disceso in snowboard il Canale Comera: sono i miei “esperti sul campo”. (Grazie bagai!!)

In un’esplorazione si deve in qualche modo cominciare e per questo ho pensato fosse giusto partire dai nomi.

Creste sud, da La Passata alla Punta Cermenati:
Cima Quarenghi (1636 m s.l.m.) Cima Piazzo (1640 m s.l.m.) I Solitari (1626 m s.l.m.) Pizzo Brumano (1756 m s.l.m.) Pizzo Daina (1864 m s.l.m.) Torre di Valnegra (1852 m s.l.m.) Punta Cermenati (1875 m s.l.m.)

Creste nord, dalla Punta Cermenati al Passo del Giuff:
Punta Stoppani (1849 m s.l.m.) Punta Manzoni (1801 m s.l.m.) Dente (1810 m s.l.m.)Cima Pozzi (1810 m s.l.m.) Pan di Zucchero (1758 m s.l.m.) Pizzo Morterone (1758 m s.l.m.)

Canali versante lecchese:
Val Negra al Rif. Azzoni, Comera tra la Punta Cermenati e la Stoppani, Cazzaniga tra la Punta Stoppani e la Manzoni, Cermenati tra la Punta Manzoni e il Dente, Bobbio tra il Dente e la Cima Pozzi, Pesciola meridionale a nord del Pan di Zucchero,Pesciola settentrionale a sud del Pizzo Morterone

Direi che c’è veramente “tanto” da spuntare 😉

Davide “Birillo” Valsecchi

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