VB89 Bis

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Probabilmente il “tiro” più bello dei Corni di Canzo: 40 metri di roccia sanissima, ben protetta ed impegnativa. Valbrona89 è una delle principali vie d’arrampicata sul versante sud del Corno Occidentale, una via lunga ed difficile che alterna tiri su roccia eccezionale a passaggi piuttosto “marci”. Mattia ed io l’abbiamo ripetuta integralmente il 28 marzo 2014, in una giornata che dal tepore del mattino si era fatta terribilmente fredda. (Integrale Valbrona89)

Giunti al quarto tiro fummo costretti ad arrampicare con le mani gelate insistendo caparbiamente nel chiudere la via nonostante le difficoltà. Sull’uscita del tiro, lavorando di traverso su una fessura, feci un bel pendolo verso sinistra di cinque metri finendo appeso sotto la sosta: fortunatamente fu solo l’orgoglio a rimanere ferito.

L’attacco del quarto tiro è facilmente raggiungibile risalendo la ferrata del venticinquennale oppure scendendo per “sentieri nascosti” dalla cresta. Il tiro risale la roccia compatta e verticale che affianca a sinistra l’ultimo tratto della ferrata.

E’ un tiro lungo che attraversa due piccoli tetti aggettanti ed un paio di arrembanti placche prima di rimontare dentro una grossa nicchia in cui è posta la sosta. Quaranta metri ben protetti sulla migliore roccia calcarea dei Corni. Ci eravamo ripromessi di tornaci con il caldo e venerdì, approfittando dell’imprevisto pomeriggio libero di Mattia, siamo tornati sul Corno Occidentale. Sotto un morbido sole di Luglio ci siamo gustati questa piccola ripetizione.

Sulla placca, lavorando in appoggio, continuavo a ripetermi “Fai finta di essere in Val di Mello, fai finta sia granito e le scarpette terranno lo stesso!” Clessidre e lame si fanno preziose ed ogni passaggio diventa intenso e piacevole. Sui Corni non esistono altri tratti duri in cui arrampicare con la stessa serenità.

Poi finalmente all’uscita, dove l’ultima volta ero partito come un pendolo. Mi attacco con le mani sulla fessura di sinistra e cerco di alzarmi senza lasciarmi trascinare a destra. Mi sollevo lavorando di braccia e nel tentativo di mantenere l’equilibrio appoggio il casco alla roccia della nicchia cercando di compensare in ogni modo. Mattia mi guarda e ride: “Quando si dice arrampicare con la testa!” Rido anch’io, borbotto, tengo duro e passo.

Il tiro successivo è una lunga placca in aderenza che rimonta fino allo spigolo. L’uscita, che passa attraverso qualche metro di roccia rotta ed erba, richiede attenzione e prudenza. Un tempo, quando la via fu aperta, c’era un cavetto metallico (ormai inutilizzabile) a proteggere il passaggio fino alla sosta, attrezzata sull’uscita della ferrata.

Valbrona89 fu aperta da Marco Lattuada, Giorgio Fugazza e Renzo Zappa aiutati anche da M.Bellotti e G.Masciadri. La piccola “VB89 Bis”, così come abbiamo amichevolmente battezzato la variante ridotta, è davvero un piccolo gioiello di cui non possiamo che essere grati. I due tiri sono VI+ con un passaggio di A0 che, ripulendo dalla terra la piccola cengia che lo precede, potrebbe essere superato anche in libera.

L’onda della Stella Alpina, il diedro dell’Oro, il Camino Fasana, l’uscita della Paredi: ci sono molti passaggi strepitosi ai Corni, passaggi che spesso sono però difficili da raggiungere, che hanno protezioni vecchie e precarie, oppure lunghi tratti su roccia insicura.

L’intergrale di Valbrona89 è una via alpinistica impegnativa che non va sottovalutata, tuttavia è possibile attaccare il quarto tiro in modo diretto ed agevole: qui la compattezza della roccia, la difficoltà tecnica e le protezioni sicure creano un equilibrio straordinario. Probabilmente il “tiro” più bello dei Corni di Canzo!

Davide “Birillo” Valsecchi

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