«Due cose sono, fra l’altro, dannose durante un’ascensione: tacere se è tempo di parlare o parlare se è tempo di tacere… Un buon alpinista deve avere due qualità: la prudenza e l’imprudenza. Così, dinanzi ad un ostacolo grave o ad un pericolo incombente deve sorvegliarsi, come se tutto dipendesse dalla sua attenzione, e, nello stesso tempo non deve pensarci, come se nulla ne dipendesse. La sola previdenza necessaria è di capire che non si può prevedere tutto» tratto dall’articolo “Montagne di parole: gli aforismi alpinistici di Eugenio Fasana” di Carlo Caccia pubblicato su Montagne360, ottobre 2013.
Fasana fu il primo. Egli è il capostipite di tutta la tradizione e la storia alpinista dei Corni di Canzo (e non solo!). Un padre fondatore, un precursore, una giganteggiante figura a cui protendere. Non avremmo potuto aspirare ad un imprinting o ad un lignaggio migliore. Fasana fu uno straodinario alpinista il cui nome risuona nella toponomastica di tutto l’arco alpino.Un “uomo di sacco e di corda” che al contempo possedeva una straordinaria vitalità intellettuale che lo rese alpinista ma anche scrittore, giornalista, pittore ed artista nel senso più ampio ed intenso del termine.
Fasana “Sensei”: “Alpinista completo, coraggioso e dal gran temperamento”, “Fasana il visionario”, “…uno dei pochi scalatori capaci di coniugare azione, intelletto e comunicazione, entro la propria esperienza di montagna.” Sua fu la prefazione al libro di Emilio Comici.
Potrei dilungarmi all’infinito raccontandovi quanto “figo” fosse quell’uomo. Ma ora voglio raccontarvi come qualche giorno fa sia per me arrivato Natale in anticipo: ho infatti ricevuto una lettera da Luca Zuccala, bisnipote di Fasana e curatore dell’ Archivio Fasana. Luca, dopo aver letto i miei articoli dedicati al suo bisnonno, ha deciso di contattarmi. Non potete immaginare lo stupore e la felicità!
Luca mi ha inviato la copia digitale di alcuni acquerelli e disegni a carboncino realizzati da Fasana. Oltre a questo mi ha anche informato dell’imminente mostra e, in poche parole, mi ha aperto le porte alla conoscenza più ambita: ”Se ti interessa qualcosa di particolare, su una montagna o una sua scalata, chiedimi che ti faccio sapere se ho qualcosa”. Baaam! L’eldorado!!!
Per questo è con grandissimo entusiasmo che vi presento la mostra “Eugenio Fasana: Mitografia di un Alpinista” che si terrà dal 21 settembre al 23 dicembre 2014 presso il Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio (VA).
Alla mostra sarà presentata un ampissima gamma di testimonianze dedicate a Fasana. Come articoli dedicatigli su riviste specializzate nazionali e internazionali, «La vie alpine», «Lo Scarpone», «Revue Alpine», «Spiritualità», «Verbanus» solo per citarne alcune. Oltre alle pubblicazioni verranno esposte lettere autografe (come ad esempio l’interessante scambio epistolare con l’abate Henry e quello con Guido Rey), stampe fotografiche, cartine topografiche intelate, medaglie al valore, dattiloscritti e parte dell’attrezzatura alpinistica appartenuta a Fasana. Un cospicuo nucleo di opere è incentrato sugli schizzi (carboncini, chine) e sui dipinti (olî) a mano del Fasana e sulla sua collezione di stampe fotografiche e di quadri.
La mostra, a cura di Daniele Astrologo Abadal, Gianni Pozzi e Luca Zuccala (Archivio Fasana), avverrà in collaborazione con i Club Alpini Italiani coinvolti e si avvale dei contributi scientifici di Carlo Caccia, Anna Gasparotto e di Marco Ferrazza.
Titolo: Eugenio Fasana Mitografia di un alpinista
Sede: Museo Civico Floriano Bodini, via Marsala 11, Gemonio
Durata: domenica 21 settembre – domenica 23 dicembre
Inaugurazione: sabato 20 settembre, ore 18.00
Orari e ingressi: sabato e domenica 10.30 – 12.30 / 15.00 – 18.30
Strepitoso, credo andrò in pellegrinaggio a Varese! ( …e non sarò il solo!)
Davide “Birillo” Valsecchi