Passano gli anni, tutti sanno che esiste, o che è esistita, ma solo in pochi l’hanno vista davvero ed ancor meno possono raccontare di averla salita. Quest’anno, all’improvviso, è apparsa di nuovo: la cascata di ghiaccio di Valbrona.
Questa volta il primo a salirla è stato “Sisso”, poi la voce ha iniziato a correre. Quando l’ha saputo Fabio mi ha telefonato: «Birillo vieni a farla?» Le cascate di ghiaccio non fanno per me e stavo rientrando da una giornata d’arrampicata al Moregallo. Il momento però era topico, non potevo lasciare che l’occasione cadesse nel vuoto: «Naaa, io non ho nemmeno le picche adatte… Però chiama Mav e Brambo! Loro sono alle prime uscite ma hanno tutto il necessario! Chiamali ed arruolali!»
Il giro di telefonate si allarga. Le conferme rimbalzano sulla rete GSM e a me non resta che aspettare l’esito sperando per il meglio. La sera, rientrando dalla Valtellina con Bruna, allungo fino ad Erba per far tappa al TrueBeer. «Allora?» «Fatta!»
La cascata di Valbrona è alta una sessantina di metri e, stando alle cronache, si forma ogni 15/20 anni dando mostra di sè per qualche giorno prima di crollare. Esposta a nord si trova tra i 300/400 metri di quota. Delicata, effimera e fragile. Fabio, viste le condizione e l’esperienza dei compagni, ha scelto con saggezza di risalirla corda dall’alto: grazie per l’opportunità che hai dato ai nostri due tassi da ghiaccio!
Sono proprio contento che i miei amici siano riusciti a cogliere questo effimero regalo dei Corni!
Bravi!!
Davide “Birillo” Valsecchi
TopRopeDown della cascata di Valbrona: domenica 24/01/2016
Fabio Gobbi, Maurizio “Mav” Cairoli, Alberto “Brambo” Brambilla.