Sabato sera io e Bruna siamo andati al cinema a vedere “DeadPool” in una sala affollata da ragazzini accompagnati da adulti: io, per l’appunto, ero accompagnato da Bruna! Il film è uno spasso ed anche Bruna si è divertita parecchio. «Probabilmente la tua ragazza, che ti ha accompagnato al cinema, starà pensando “Questo è un film di supereroi, ma quel tipo in tuta rossa ha appena trasformato quell’altro tipo in un fottuto Kebab”. Sorpresa, questo è una storia diversa sui supereroi.»
Finito il film ci siamo fiondati al TrueBeer. Lì ci aspettava una significativa rappresentanza dei Badgers, compresa la fazione ribelle (sì, la nostra giovane compagine è nella sua fase adolescenziale!!). Ero contento di vederli tutti, così come sono contento che alle volte non siano d’accordo con me: siamo un branco di lupi, non un gregge di pecore. Io devo solo funzionalmente tenerli uniti, ma senza trattenere il loro slancio anarchico e “Rock ‘n’ LoL”: è così che mi piacciono!
Fabio, uno dei due fondatori del TrueBeer, casualmente indossava la maglietta celebrativa stampata per il mio matrimonio. Questo ci ha permesso di ricordare che sabato eravamo sposati esattamente da sei mesi: manco a dirlo mi sono sbronzato! Prima con pinte di Cascadian e poi con una bottiglia di grappa al mirtillo (che Fabio ha lascivamente appoggiato sul tavolo). Demolito e dilaniato sono stato trasportato a casa unicamente grazie al gentile supporto di mia moglie!
Il giorno dopo, verso mezzogiorno, mi sono ritrovo nel letto i gatti che, appollaiti sulla testa, mi hanno svegliato con un concerto di fusa (e morsi!). Ho preparato il caffè e dato un occhiata fuori dalla finestra. Corni e Moregallo erano coperti dalla nebbia: sapevo che la neve c’era ma non sapevo se valeva la pena e quali fossero le condizioni sopra la nebbia. Il bollettino nivologico era chiaro: pericolo 4 sopra i 1300 metri su ogni versante. La gente si lascia prendere dall’isterismo quando arrivano queste nevicate estemporanee e mi scoccia dare il cattivo esempio. Tuttavia i Corni sono 1.373 metri mentre il Moregallo è 1.273: potevo anche starci…
Ivano di Valbrona, come sua encomiabile consuetudine, era salito per primo sulla cima del Corno Occidentale ed aveva pubblicato le sue foto su Facebook. Questo mi permetteva di sapere, con buona precisione, lo stato della neve e del tempo (Grazie Ivano). La cresta del Occidentale? Il Centrale? L’attraversata? Non sapevo bene cosa fare, questo è il mio primo inverno a Valmadrera ed ero piuttosto indeciso.
Inoltre mi scocciava piantare in asso Bruna lasciandola sola tutto il pomeriggio. Tuttavia, proprio in quel mentre, la mia mogliettina si è lanciata in cucina canticchiando e facendo il balletto di Arlecchino: “Vado a Bellagio con la Ross! Vado a Bellagio con la Ross!”. Povero maritino solo ed abbandonato: “Vabbè, amore, allora io andro a fare due passi dietro casa…”
Equipaggiamento leggero, 30 metri di corda nello zaino (tanto per non averne bisogno), e via. Da Valmadrera alla cima del Moregallo sono mille metri tondi di dislivello. La neve ha cominciato a farsi vedere dopo il Tecc di Port mentre la nebbia è sparita una volta raggiunta la bocchetta delle Moregge. La cresta ovest è decisamente esposta, discontinua ed impegnativa. Nel senso: se hai il passo saldo vai abbastanza tranquillo, diversamente c’è il rischio di farsi drammaticamente male. Inoltre con una quantità maggiore di neve tutta quella zona, soprattutto il sentiero normale, richiedono un’attenta lettura della situazione perchè il rischio di piccole slavine sui pendii erbosi esposti a sud crea una pericolosa miscela con i canali sottostanti.
Fatte queste dovute riflessioni ci si ritrova in uno scenario dal fascino alpinistico che a tratti, con lo sfondo del lago, ci trasporta tra i fiordi nel profondo nord. Un paio di passaggi delicati, soprattutto perchè esposti sulla valle delle Moregge, ed un breve tratto attrezzato. Curiosamente la neve non era vergine, vi era infatti già una traccia di qualcuno che ha percorso la cresta in discesa. Il sentiero normale e quello che poi scendeva verso Preguda erano invece abbastanza battuti. Sono arrivato in cima più o meno alle quattro e, giustamente visto l’orario, ero lassù assolutamente solo (…approposito di cattivi esempi: è decisamente preferibile salire la mattina ed in gruppo).
Nei versanti al sole (anche nella parte nord) la neve ormai gocciolava vistosamente lasciandosi andare sulle pareti, mentre nei lati al buio iniziava già a ghiacciarsi croccante. Il Moregallo, rispetto ai Corni, è uno scenario decisamente più complesso dal punto di vista della neve: ero curioso di osservarne le dinamiche. Con una nevicata più abbondante quella montagna a sbalzo sul lago può diventare davvero una grande avventura!!
Questa è la prima nevicata di Marzo, io credo che prima di Aprile la neve farà ancora altri regali ai Pirati dell’Isola Senza Nome: testa sulle spalle e godetevi la bellezza delle nostre montagne!
Davide “Birillo” Valsecchi