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…come stai oggi Birillo?

…come stai oggi Birillo?

Meglio, forse ancora un po’ stordito dagli avvenimenti delle ultime due settimane ma meglio. Ho cercato Gigio e alla fine l’ho trovato. Dicono che eravamo in oltre cento persone ieri a cercarlo, non so perchè dopo tutto quello che è stato fatto sia toccato a me e ai ragazzi di paese trovarlo. Un po’ mi disorienta. Ieri sera sono crollato in un sonno nero, placido, finalmente privo di sogni.

Stamattina ho letto i giornali e mi ha imbarazzato vedere il mio nome, non sono il tipo che si appunta medaglie e non mi dà alcun piacere i complimenti che mi fanno in paese. Sono uno strano in questo senso e spero che il mio ruolo in questa triste storia sia finalmente finito.

Il dolore è qualcosa che non si condivide, per questo non sono avvezzo alle condoglianze, scusate.
Ho fatto quello che ho potuto, mi dispiace solo sia finita in questo modo.

Volevo ringraziare chi mi ha aiutato, chi mi ha scritto, chi a fatto girare la voce ed ha partecipato, chi si è dato da fare per ritrovare Fabrizio. Il Maresciallo Melchiorre, senza il cui impegno ed autorevolezza non sarebbe stato possibile la giornata di ieri, grazie. Fumagalli ed i ragazzi del Soccorso Alpino, sono tutti volontari ma sanno “dannatamente” il fatto loro, grazie. Giordano e la Protezione Civile di Asso, state diventando sempre più importanti per la nostra comunità, grazie. I cacciatori della valle ed i volontari del corpo dei pompieri, grazie. La croce rossa di Asso e la squadra cinofila di Milano che proprio ieri sera mi hanno inviato dei messaggi di solidarietà molto belli, grazie. I volontari del soccorso dedicano energie, impegno e tempo libero per una nobile causa, grazie. Meritereste molto di più. Un grazie a tutti gli Assesi che sono intervenuti, avete dato più di quanto crediate sia a Fabrizio che a questo paese.

Nessun grazie e nessun rispetto a chi ha cercarto di trasformare il ritrovamento di Fabrizio in un’ ignobile auto-promozione, gli ultimi ad arrivare ed i primi ad appuntarsi medaglie sul petto. Clown con l’autoscala ed inutili papaveri di Como, siete venuti a caccia di fondi e fotografie mortificando l’impegno di chi era lì per vera pietà. La nostra tv locale può avervi servilmente portato in trionfo, può avervi dato un improprio palco da cui ciarlare di cose che nulla hanno a che fare nè con Asso nè con la nostra storia. Qui tutti sanno che per due settimane, prima che io vi indicassi dove giaceva, non sapevate neppure chi fosse Gigio. In tanti mi hanno scritto indignati, ora sanno chi siete, il vostro è un marchio che non si lava con l’acqua!!

Spero inoltre che chi ha speso parole inutili su quel povero ragazzo adesso abbia la decenza di tacere.

Questa è la triste storia di Fabrizio “Gigio” Crippa così come l’abbiamo vissuta io ed i suoi amici:
09/12/2008 – SCOMPARSO: Fabrizio “Gigio” Crippa
11/12/2008 – Frabrizio ancora “disperso”
18/12/2008 – Asso mobilitata in cerca di Fabrizio “Gigio” Crippa
20/12/2008 – Ciao Gigio…

Ciao Gigio…

Ciao Gigio…

Fabrizio Gigio Crippa
Fabrizio Crippa

Alla fine ti abbiamo trovato. Giuro non avrei voluto fosse così. Per un destino strano, forse cattivo non sò, è toccato a me trovarti tra quei rovi, è toccato a me vederti ed avvisare gli altri.

Ero passato di lì Giovedì scorso. Con me c’erano  Santambrogio e Max. Erano molto preoccupati per te, li ho aiutati a cercarti.
Nevicava, faceva freddo ed ero bagnato quando mi sono arrampicato su quella scogliera. Non ti avevo visto. Non ero entrato in quel groviglio di spine.

Il giorno dopo ho cominciato a scrivere, mandavo messaggi a tutti e rispondevo a tutte le mail di chi mi chiedeva di te. Ho fatto quello che ho potuto.

Oggi Asso si è svegliata dal suo solito torpore, si è scossa e su quel piazzale stamattina c’era un sacco di gente pronta a cercarti. Pompieri, Protezione Civile, Soccorso Alpino, squadre cinofile della Croce Rossa da Milano, i Cacciatori della Vallassina e tanti semplici volontari del paese.

Esperti o scalcinati erano venuti tutti a cercarti. C’era una squadra di sommozatori che si preparava a controllare anche il fiume. Un sacco di gente in gamba era venuta per te.

La mia squadra, la “squadra beceri”, era tutti di ragazzi di paese, amici che erano con noi quella sera alla festa. Enzo, Luca, Simone, Mara, Lia ed io. Si sono infilati gli scarponi e si sono addentrati nel bosco con la speranza di non trovarti. E’ toccato a loro farlo. Destino strano, forse cattivo non sò.

“Passiamo di lì ancora, proviamo a controllare ancora quella scogliera”. Di fronte a quel groviglio di spine e rami ho pensato tra me e me “Birillo, solo tu sei tanto stupido da  entrare lì! dai, non fare il coniglio, cercalo!” Sono entrato, mentre la testa quasi mi girava ed un senso strano mi opprimeva. Ti ho visto, un colpo d’occhio ed ho capito che eri tu.
Ti ho trovato, steso in avanti, con la faccia riversa coperto di sterpaglie in quella montagna di rovi. Mi dispiace Gigio.
Non so perchè mi sono dato tanto da fare per te. Ci conoscevamo appena, avevamo bevuto qualcosa assieme ad una festa per i ragazzi di Asso. Mi avevi fatto ridere ed ero contento ci fossi anche tu.

Tre giorni dopo eri morto mentre ho continuato a cercarti per due settimane. Sono stato bravo? Non lo so, sono solo stordito. Morti ne ho visti tanti, non mi fanno impressione, ma con te questa volta è diverso.

Mi dispiace Gigio, forse avremmo dovuto muoverci prima. Prima ancora che tu passassi per quella strada forse un pò solo, forse incompreso, come molti qui. Siamo stati un po’ insieme, io e te soli, poi tutto è successo in fretta, un pò confuso. Qualche pacca sulla spalla, qualche stretta di mano, un sacco di foto mentre raccontavo come ti ho trovato al Maresciallo. Ho ringhiato e mi sono tirato da parte, mi dispiace Gigio.

Che posto strano è il nostro paese. Chissà se imparerà qualcosa. Ora le male lingue staranno finalmente zitte e noi, i ragazzi di Asso, cominceremo a guardarci più spesso, a tenerci più stretto. Perchè mentre i pompieri ti sollevavano tutti hanno visto che, nella vita, ci sono botte da cui da soli non ci si rialza più.

Non possiamo più aiutarti in questo viaggio, forse sei ancora solo. Mi dispiace Gigio.
In bocca al lupo, ciao Gigio…

Davide “Birillo” Valsecchi

Le lettere degli amici di “Gigio”

Le lettere degli amici di “Gigio”

Ormai è trascorsa una settimana da quando Fabrizio “Gigio” Crippa è scomparso. Nessuno ha avuto più sue notizie da Domenica alle 18. Il suo cellulare ha squillato a vuoto tutto Lunedì prima di spegnersi probabilmente con la batteria scarica. Il Soccorso Alpino lo ha cercato nel bosco, anche i ragazzi di Asso si sono messi a cercarlo ma senza risultato. Quando è arrivato il nulla osta ad usare la rete GSM per individuare la posizione del suo cellulare era ormai tardi, senza carica e senza un segnale vivo non si può più fare. Ormai le ricerce sono state interrotte e le forze dell’ordine seguono solo piste investigative ma senza risultati certi.

In questi giorni mi sono arrivate molte email e molti messagi. La maggior parte erano come questo:

«Ciao Davide, sono un amico di Fabrizio e volevo avere sue notizie, sapere se domani c’è qualcuno che continua a cercarlo. Se fosse così sarei disposto a unirmi a quelle persone. Ti saluto e ti ringrazio anticipatamente. Aspetto tue notizie.»

Io non so più cosa rispondervi. Fabrizio non si trova e purtroppo non ho nussuna notizia in più da darvi. Forse è un bene non averlo trovato nel bosco ma il campo di ricerca plausibile sembra ormai esaurito. La valle l’abbiamo battuta più volte dopo che lo aveva già fatto il soccorso alpino. Le forze dell’ordine hanno interrotto ormai le ricerche e stanno esplorando altri fronti.

Non ci sono più squadre di ricerca organizzate e mi raccomando con voi di non addentrarvi soli nella valle. E’ un posto pericoloso reso ancora più difficoltoso dopo le nevicate dei giorni scorsi.

Io, come altri che lo hanno cercato, comincio a credere che non si trovi da quelle parti anche se ormai è più una speranza che una certezza. Forse ha preso un passaggio da qualcuno, e quindi può essere ovunque, o ha fatto una scelta consapevole. Purtroppo al momento non abbiamo la possbilità di sapere quali siano le sue condizioni e quale sia questa sua scelta.

L’ultimo appello sensato che possiamo fare è alle persone che “eventualmente” possono aver dato un passaggio a Gigio e che hanno fino ad ora taciuto per paura. Scriveteci, dateci informazioni chiare e dettagliate. Anche se in forma anonima potranno essere di grande aiuto per capire questa triste situazione.

Per quanto mi è possibile vi terrò aggiornati, altro ora non saprei dirvi. Mi dispiace Gigio.

.Davide

Frabrizio ancora “disperso”

Frabrizio ancora “disperso”

Bosco sporcoOggi in mattinata una notizia sconsolante circolava in paese di bocca in bocca per poi rivelarsi solo una crudele bugia: raccontavano di aver trovato Fabrizio, ormai senza vita, abbandonato su una riva nella valle dei Mulini. Dicevano inoltre che era stato ritrovato anche il suo cellulare alla Canova.

Ho parlato con gli addetti del comune, oggi a mezzo giorno, e mi hanno confermato che questa storia non era vera e che i Carabinieri non avevano divulgato assolutamente questa notizia, Fabrizio risultava infatti ancora ufficialmente scomparso.

Nel pomeriggio, assieme ai suoi cugini, abbiamo messo assieme una piccola squadra di ragazzi, otto persone, ed abbiamo battuto di nuovo in gruppi da due Valle Bassa, Valle Alta, la Valle dei Mulini ed i sentieri che portano a Gemù. Abbiamo cercato sulle rive intorno al fiume e alla provinciale. Ci siamo conciati da buttar via tra fango, neve e rovi ma abbiamo perlustrato tutti i posti più incasianti e scoscesi dove potrebbe essere caduto.

I ragazzi del soccorso Alpino avevano già perlustrato gran parte della zona e, conoscendoli, so che hanno fatto un buon lavoro. Tuttavia qualcosa si voleva fare, e cosi abbiamo esplorato anche le zone più improbabili senza però trovare nulla.

Durante il rientro abbiamo incontrato un altro ragazzo, un mio buon amico, che perlustrava una scogliera poco più avanti del vecchio ristorante “I turchi” di Pagnano: “Domenica alle 6 di sera rientravo con mia moglie ed ho visto Gigio seduto qui sul guard-rail. Sono venuto a controllare”. Ho perlustrato la scogliera risalendo dal fiume  arrampicandomi sulla riva ma nulla.

Forse è un bene non averlo trovato, forse si può ancora sperare. Cercherò di tenervi informati il più possibile. Insultate da parte mia lo stupido idiota che si è riempito la bocca al bar con una storia falsa.

Ora vado a togliermi le spine dalle gambe e a scaldarmi un pò. Vedi di tornare in fretta Gigio che con tutti quelli che ti stanno cercando rischi ‘na scarica di calci nel culo esagerata!!

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