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Terremoti in Italia e ad Asso

Terremoti in Italia e ad Asso

Terremoti nel Triangolo Lariano
Terremoti nel Triangolo Lariano

[Ricerca storica sui simsi assesi] La casa dei miei genitori è stata costruita all’inizio del ‘900 ed in salotto ci sono ancora le piastrelle che furono posate all’epoca. Tutta la stanza è attraversata da una sottile incrinatura che, mi hanno sempre raccontato, si formò per il terremoto.

Per questo motivo mi sono messo ad investigare sull’attività sismica del nostro territorio in cerca di memorie storiche che raccontassero di simili eventi. La ricerca non è molto facile perchè oggi giorno non esistono molti archivi digitali da consultare sulla nostra zona.

Per farmi un idea d’insieme ho consultato un sito americano dove sono documentate tutti le attività sismiche degli ultimi due secoli. L’archivio è molto accurato ma, ovviamente, per paesi stranieri come l’Italia sono presenti solo i maggiori terremoti.

Per ottenere maggiori informazioni ho incrociato i dati del INGV (Istituto Nazionale Geologia e Vulcanologia) con quelli della Wikipedia.

Il risultato è incredibile pechè nel sud Europa l’Italia è uno dei pochissimi paesi ad aver subito così tanti terremoti importanti negli ultimi 120 anni. Paesi come Francia e Germania non ne hanno mai registrati mentre Spagna ed Inghilterra hanno subito solo 2 o 3 eventi contro gli oltre 12 italiani.  Il numero delle vittime, sopratutto nei terremoti di inizio ‘900, è inquietante:

2009 04 06 – Abruzzo – Magnitudo 6.3 vittime 295
2002 11 01 – Southern Italy – Magnitudo 5.8
2002 10 31 – Southern Italy – Magnitudo 5.9 vittime 29
2002 09 06 – Southern Italy – Magnitudo 6.0 vittime 2
1997 09 26 – Central Italy – Magnitudo 6.4 vittime 11
1980 11 23 – Irpinia e Basilicata – Magnitudo 6.5 vittime 3,000
1976 05 06 – Friuli – Magnitudo 6.5 vittime 1,000
1930 07 23 – Irpinia e Basilicata , Italy – Magnitudo 6.5 vittime 1,404
1920 09 07 – Toscana, Italy – Magnitudo 6.4 vittime 171
1915 01 13 – Avezzano (Abruzzo), Italy – Magnitudo 7.0 vittime 32,610
1908 12 28 – Messina e Reggio Calabria, Italy – Magnitudo 7.2 vittime 70,000
1905 09 08 – Calabria, Italy – Magnitudo 7.9 vittime 557

Sempre presso l’INGV ho trovato la mappa del pericolo sismico in Italia. La nostra zona sembra essere tra le più sicure con una scarsa probabilità di eventi sismici rilevanti: questo mi consola ma ancora non risolveva la questione delle piastrelle nel salotto.

Continuando nella mia ricerca ho trovato il sito dell’osservatorio di Campo dei Fiori dove si trova il Centro Geofisico di Geologia – Sismologia. Il nuovo sito permette di vedere in tempo quasi reali i dati dei sismografi mentre un archivio storico raccoglie  i dati più rilevanti sotto forma di bollettini informativi. Con un po’ di pazienza ho cominciato a consultare i dati individuando i piccoli sismi sul nostro territorio. All’inizio i dati non sembravano portare a molto perchè tutti gli eventi erano di scarsa intensità e nelle zone circostanti:

Martedì – 11 Maggio 2010 – Val Seriana (Prealpi Bergamasche) Magnitudo 3.4
Venerdì – 07  Maggio 2010 – Val Sabbia (Prealpi Bresciane) Magnitudo 3
Venerdì – 10 Luglio 2009 –  Merate – (Lecco) Magnitudo 2.5
Sabato – 13 Dicembre 2008 – Livigno (Valtellina – SO) Magnitudo 3.3
Giovedì – 08 Novembre 2007 – Argegno ( lago di Como) Magnitudo 1.8
Martedi – 17 Ottobre 2006 – Bormio – Magnitudo 2.9
Venerdi – 22 Settembre 2006 – Mendrisio- Magnitudo1.6
Giovedi – 22 Aprile 2006 – Bobbio – Magnitudo 3.0
Giovedi – 13 Marzo 2006 – Livigno – Magnitudo 3.2
Domenica -31 Agosto 2003 – Val Malenco  – Magnitudo 2.6

Poi finalmente ho trovato qualcosa di cui avevo perso memoria: scosse sismische in Brianza e Triangolo Lariano. Il 6 Aprile 2001, in piena notte, due scosse in sequenza avvertite dalla popolazione anche con un grande boato hanno interessato Caglio, Asso, Erba e Merone. La prima scossa fu di Magnitudo 3.6 Richter, catalogata IV-V nella scala Mercalli, ossia una scossa in grado di far cadere oggetti ed creare piccoli danni.

Poi l’archivio pubblico si interrompe perchè non ci sono disponibili i dati antecedenti al 2000. Tuttavia, sempre nel sito dell’istituto ho trovato la citazione di altre importanti scosse che si verificarono prima. La più recente è del 20 Novembre del 1991 a Caleggio sopra Lecco con magnitudo 4,8.

Dovrò nuovamente controllare la data di costruzione della casa ma finalmente ho trovato 3 eventi che potrebbero essere quelli giusti per le mie piastrelle:

20 Maggio 1887 – alle ore 5 12′ scossa che svegliò gli abitanti del Lecchese con fortissimo rombo, seguito da una serie di 12-13 scosse. Una magnitudo 4,63 con l’epicentro a Pescate, sotto Lecco. L’evento fu avvertito in un’area molto vasta e produsse il distacco di qualche intonaco nella chiesa di Valmadrera.

5 Marzo 1894 – alle ore 22 14′ a Castello, Lecco, e Maggianico fu sentita una breve scossa che si propagò a Canzo, Valmadrera, Civate, Annone, Merate, Caprino Bergamasco, Pasturo. Magnitudo 4,63. La massima intensità pare sia stata avvertita a Maggianico, ma senza danno.

24 Aprile 1918 è la data più probabile per le mie piastrelle perchè si verificò un sisma di magnitudo 5,07 con epicendro a Sedrina. Sebbene Sedrina disti quasi 30km da Asso si registra nelle cronache del tempo  che il terremoto aveva a Lecco il sesto grado della scala Mercalli (forte- lesione agli edifici).

E’ per tanto possibile che abbia incrinato le mie piastrelle. Ci è voluta un oretta buona di ricerche ma ora potrò guardare il pavimento di casa con una nuova consapevolezza. Potere della scienza…

Davide “Birillo” Valsecchi

Ps. ci si potrebbe spingere oltre nello studio ma molti dei libri e molte pubblicazioni storiche diffuse tra la fine del ‘800 e l’inizio del ‘900 sono oggetto di collezionismo e per tanto sono incredibilmente costose  e rare da trovare, tra queste  vi sono diversi  saggi in merito ai terremoti brianzoli sul Bollettino della Societa’ Geologica Italiana.

Il cuore del disastro

Il cuore del disastro

La Faglia di Onna
La Faglia di Onna

Io non ho una televisione, le poche volte che mi capita di guardarla è a cena da qualche amico o nei bar e forse questo mi aiuta ad informarmi sulla tragedia che ha colpito l’Abruzzo in modo diverso.

Non sono assalito dalla violenza delle immagini o dall’irruenza cinica dei giornalisti televisi che, nei pochi minuti di collegamento, cercano di cristallizzare la disperazione della gente per servirla come dessert al pubblico.

Io seguo i giornali, stampati  e on-line, approfondendo a tutto campo, consultando la wikipedia o i siti specializzati. Forse un modo più responsabile, anche se a volte più impegnativo, di ricercare la verità del mondo che ci circonda. Purtroppo anche la comunicazione su Internet, in questi giorni convulsi, si è fatta vaga, incompleta e confusa.

Ma tutto questo mio ciarlare è solo una divagazione perchè stamani ho trovato sul web una foto che mi ha fatto riflettere e che mi andava di mostrarvi. La foto della {it:faglia}, la spaccatura nel terreno, che ha dato vita al terremoto che ha portato tanta distruzione e tanti morti. Il cuore del disastro.

Sembra una cosa piccola, un lunga trincea larga una trentina di centrimetri e profonda mezzo metro ma che in realtà si estende nel cuore della terra. Eppure la differenza tra prima e dopo è tutta lì, in quei venti o trenta centimetri in cui il mondo si è spostato. Un piccolo segno, una piccola ferita nel terreno. Intorno una distruzione sconsolante.

Il terremoto appare come un gesto banale, un piccolo squarcio che si apre nell’arco dei due, tre minuti. Il tempo in cui è durata la scossa. Le case, rigide costruzione organizzate in un complesso equilibrio di forze, pareti, soffitti e muri portanti, incastonate all’interno di altre strutture altrettanto rigide come le strade, gli acquedotti, le condutture del gas, scosse dalle fondamenta per tre minuti e spostate, dalla loro posizione originale, in un movimento complesso che ha origine da una spinta di venticinque centimetri che coinvolge tutto fin nel cuore della terra. Questa è la semplicità e la brutalità del terremoto.

Spinte, contrazioni, cedimenti, traslazioni, torsioni e crolli, progessivi o di schianto, che per tre minuti sconvolgono ogni equilibrio. La forza messa in atto da quella piccola fessura nel terreno è impressionante e spaventosa.

Chissà qual’è il rumore della terra che urla per tre minuti?! Non oso immaginare il fragore e la vastità di suoni che avvolgono quei momenti prima ancora che sia la paura e le grida della gente ad alzarsi tra la polvere.

Io non ho una televisione, non guardo i telegiornali che si beatificano degli ascolti, ma il semplice vedere questa foto mi spaventa e mi rende partecipe a quella tragedia verso la quale è rivolta l’attenzione di tutti.

Qui potete trovare, in inglese, gli aggiornamenti sul terremoto pubblicati da Wikipedia, l’enciclopedia cooperativa internzionale: {en:2009 L’Aquila earthquake} .

The earthquake occurred at 01:32 GMT (03:32 CEST local time) at the relatively shallow depth of 10 kilometres (6.2 mi) and with an epicentre at 42.423°N, 13.395°E or approximately 90 kilometres (60 mi) north-east of Rome, at the village of Paganica near to the city of L’Aquila. The earthquake was reported to measure 6.3 on the moment magnitude scale.

By Davide “Birillo” Valsecchi pubblished on Cima-Asso.it
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