Errori Monumentali

CIMA-ASSO.it > asso > La Questione Assese > Errori Monumentali
I cedri di Asso
I cedri di Asso

Ieri La Provincia di Como ha pubblicato un ampio articolo dedicato ai cedri di Asso e alla perizia che è stata recentemente realizzata: oggetto del dibattito è l’età delle piante.

L’articolo, che potete leggere qui, riporta le testimonianze le foto che rendono inacettabile la datazione di 50/60 anni fatta dall’agronomo che, nella stessa perizia,  “suggerisce” l’abbattimento delle due piante.

Anche oggi è stato pubblicato un nuovo articolo dove compaiono nuove autorevoli testimonianze di quelli che, a merito, sono tra i decani di Asso: l’ex sindaco Flaminio Pagani, il fotografo Giordano Paredi e Mario Pedrabissi dell’omonima storica pasticceria.

Onestamente, per un assese, credere che i cedri siano stati piantati negli anni ’50 significa coprirsi di ridicolo: la maggior parte dei bambini di quel tempo, ora sessantenni, ricordano benissimo la neve che d’inverno si accumulava sui loro rami. Lo ricordano benissimo perchè come tutti i bambini aspettavano guardando dalle finestre della scuola, allora nel palazzo comunale, di veder cadere la neve su qualche ignaro passante (cosa che è stata fatta per generazioni!!)

Io non mi stupisco molto che l’agronomo abbia potuto sbagliare la valutazione, sono stupito che un simile errore sia stato accettato in modo così acritico dall’amministrazione e che tale domumento sia stato persino ufficializzato e consegnato al sovraintendente Artioli: come hanno fatto a non accorgersi dell’errore?

Mi lascia stupito perchè la datazione, nel documento, viene espressamente usata per inibire l’inserimento dei cedri nell’elenco delle piante monumentali lombarde. Una pianta di inizio ‘900 che è stata testimone della vita di una comunità e di eventi storici densi di pesonaggi importanti, Nuvolari ed Ascari per citarne due, è di fatto una pianta monumetale: preso atto di questo possiamo discutere della sua stabilità  e del suo futuro ma negare questo aspetto sarebbe profondamente scorretto.

Qui infatti non parliamo di piante, non è una questione per ambientalisti: l’argomento importante che emerge da questa vicenda è il metodo, tutto da valutare, con cui vengono prese decisioni di importanza critica nella vita del nostro paese.

La domanda resta sempre quella: come è stato possibile per l’amministrazione consegnare al sovraintendente Aritioli un documento senza rendersi conto dell’innegabile errore che vi era contenuto?

Davide “Birillo” Valsecchi

Ps. sono curioso di scoprire se la tv locale affronterà la questione, magari intervistando i “decani”, oppure manterrà il silenzio su tutto l’argomento…

Theme: Overlay by Kaira
%d bloggers like this: