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Due ad Uno per i Cedri di Asso

Due ad Uno per i Cedri di Asso

I cedri di Asso
I cedri di Asso

Da La Provincia di Como di Sabato 30 Novembre si apprende l’ufficializzazione del responso espresso dal Corpo della Forestale sullo stato dei Cedri di Asso. Come in molti sanno a Luglio l’Amministrazione comunale aveva commissionato una perizia, costata 800 euro, a Giampaolo Guzzetti, agronomo di Lecco.

Nella suddetta perizia, successivamente consegnata al Sovraintendente ai beni ambientali, i toni apparivano allarmanti ravvisando uno stato di precarietà delle piante  potenzialmente soggette a schianti improvvisi ed imprevedibili.

Sempre dalla perizia si evinceva che quelle due piante, ritenute poco più che cinquantenni, non erano un gran patrimonio da conservare e che una rotonda avrebbe fatto miglior uso di quello spazio. Perchè un agronomo di Lecco abbia sentito il bisogno di esprimersi, nella propria perizia agraria, in merito a questioni di viabilità assese rimane ancora poco comprensibile, specie a fronte dell’abbaglio preso proprio sulle piante.

Tutti infatti ad Asso sanno che i cedri hanno più di 100 anni e per questo ha preso vita una nuova campagna spontanea: sono state raccolte vecchie foto e l’iniziativa è culminata con l’intervento del Dottor Giorgio Buizza, Presidente degli Agronomi della Provincia di Como, Lecco e Sondrio,  che grazie all’intervento dei gruppi di opposizione ha realizzato una nuova perizia in netto e chiaro contrasto con quella del collega lecchese.

Il Sovraintendente Artioli ha quindi inviato la Forestale a verificare le piante per avere un ulteriore riscontro: «Hanno una chioma verde, non ci sono rami secchi, le piante per quanto abbiamo appurato noi stanno bene – spiega Giuseppe CerraLa valutazione è già stata inoltrata al comando provinciale» Sempre nelle dichiarazioni de La Provincia si legge che  le attuali condizioni delle piante non fanno pensare ad un pericolo di crollo.

“Due a uno” per i Cedri verrebbe da dire ma rimane la preoccupazione per ciò che sarebbe potuto accadere se fosse stata considerata solo l’opinione dell’agronomo del Comune:  quando a suonare è sempre e solo una campana qualcuno ci lascia la pelle. Quella perizia ha infatti rappresentato per mesi una vera condanna per quelle piante per cui sono state raccolte 2700 firme e che, grazie anche a “Cima”, tengono banco sulla scena politica locale evidenziando soprattutto un grave e persistente problema di comunicazione e trasparenza.

Sebbene a molti il responso della perizia comunale si apparso un maldestro tentativo di aggirare la situazione io ribadisco che nella scienza l’errore è sempre in agguato ed è per questo che nel metodo scientifico diviene fondamentale il dibattito ed il confronto. Se sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Molte delle asserzioni del Dottor Guzzetti sono state confutate da prove oggettive e per questo credo sarebbe corretto  che gli 800 euro, anche come donazione spontanea,  tornassero nelle casse assesi come esemplare atto di correttezza professionale: gli errori nel suo responso potevano essere causa di un grave danno alla nostra comunità.

Ricordo all’Amministrazione che il progetto rotonda avrebbe dovuto avere inizio a Marzo proprio con l’abbattimento dei cedri: per volontà popolare e della Sovraintendenza ciò non è e non sarà più possibile. La “questione cedri” non getta certo una buona luce sull’Amministrazione e l’avvallo, prima dato e poi tolto, al Supermercato della Vallategna trascinerà il nostro Comune in un contenzioso davanti al Tribunale Amministrativo, il TAR. Proprio per questo procedimento dall’albo pretorio si apprende che per le spese legali iniziali sono già stati prelevati 2490 euro dal fondo di riserva [delibera di giunta] (e speriamo di non perdere visto che ci sono voluti 50 giorni per ravvisare l’errore dopo l’approvazione del progetto!).

Questi sono gli errori commessi nel 2010 mentre frane ed inondazioni sono i problemi che ancora devono essere affrontati. Questo paese ha bisogno di essere governato con maggiore chiarezza perchè, esasperando i silenzi ed i dubbi, non è possibile uscire dall’attuale situazione di stallo. Se l’Amministrazione riuscisse ad accontonare “il protagonismo” che la contraddistingue si potrebbe cominciare ad intavolare una soluzione condivisibile usufruendo anche delle competenze e delle capacità dei cittadini assesi.

Onestamente comincio ad essere stanco di subire “trenini in tedesco” nel tentativo di sapere quali siano le decisione del mio Comune. Io attendo sempre con grande speranza che vi sia finalmente l’incontro con la popolazione tante volte annunciato e mai organizzato dall’Amministrazione.

Davide “Birillo” Valsecchi

Per chi non lo sapesse recitare: Confiteor Deo omnipotenti, beatæ Mariæ semper Virgini, beato Michaeli Archangelo, beato Ioanni Baptistæ, sanctis Apostolis Petro et Paulo, omnibus Sanctis, et vobis, fratres et tibi pater, quia peccavi nimis cogitatione, verbo et opere: mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.

Il passato ritorna

Il passato ritorna

Asso 1925
La foto è scattata nel 1925 dalla parte bassa di Via Matteotti. In alto, tra le case, si riconoscono tre cedri. Quello posto all'angolo del giardino (n°4), non più esistente, è stato rimosso probabilmente in occasione dell'allargamento della strada; si riconoscono anche, indicati dalle frecce 1 e 2, i cedri oggi esistenti, corrispondneti per la loro posizione (foto Paredi)

Non è possibile non rimanere affascinati dalle foto storiche che compaiono nella nuova perizia dedicata ai Cedri di Asso, immagini del nostro paese che provengono dall’archivio storico di Giordano Paredi.

La nuova analisi del Dottor Giorgio Buizza, presidente degli agonomi della provincia di Como, Lecco e Sondrio, è stata realizzata su iniziativa del Dottor Zanetti e di Carlo Lattuada portando nuova luce sulle piante e sul loro glorioso passato.

Solitamente “Cima” non fa interviste, specie a figure politiche, ma l’impegno profuso dai “Decani” di Asso, con le loro testimonianze e le immagini raccolte, è un evento inconsueto e positivo per il nostro piccolo paese: un moto d’orgoglio da un passato che torna vivo e vibrante.

Ho potuto incontrare il Dottor Buizza durante uno dei suoi sopraluoghi qui ad Asso: una persona appassionata e resa solida da una lunga esperienza che si è dimostrata subito attenta e disponibile. Senza conoscerlo avevo già contattato il Dottore in passato (vedi articolo) ma non avrei mai sperato potesse tornare ad occuparsi delle nostre piante.

Di questo si deve in primo luogo ringraziare il Signor Zanetti che, insieme ad altri volontari, ha interpellato il Dottore per una nuova perizia ufficiale con cui replicare a quella realizzata dall’Amministrazione Comunale.

Per questo motivo ho inviato, via email, queste domande al Dottor Zanetti. Feci qualcosa di molto simile il 26 Gennaio con il Sindaco (conservo ancora l’email) ma non ottenni mai risposta.

-Signor Zanetti, perchè ha sentitio la necessità di realizzare una nuova perizia?
Abbiamo avuto forti dubbi appena abbiamo notato delle considerazioni iniziali che mi sono subito apparse di tipo “politico”, per la sottovalutazione troppo evidente anche a un profano dell’età delle piante e per più di una inesattezza che conteneva.

-La perizia potrà servire a valorizzare le nostre piante come piante monumentali lombarde? Questo riconosciemento potrà dare vantaggi al paese?
Sicuramente le piante hanno un valore monumentale sia per età che per dimensioni e spero che questo valore venga ribadito dalla Soprintendenza che del resto si è già pronunciata in proposito con una lettera al Comune in cui prescrive, nel caso si faccia la rotonda, di rispettare i cedri e, in pratica, di non danneggiarli con i lavori. Nella perizia ordinata dall’Amministrazione si dice che potrà servire a far “rimodulare” alla Soprintendenza il suo parere: in sostanza a farglielo cambiare. La speranza è che possano ancora essere testimoni, per il futuro, di eventi storici di Asso.

-L’ingresso del paese, vitale per tutte le abitazioni al di là del Lambro raggiungibili solo da Ponte Oscuro, è causa di dibattito da lungo tempo: qual’è la vostra proposta per risolvere tale problema tutelando le piante ed i pedoni che accedono alla farmacia e alla fermata del pulman?
Le proposte e le soluzioni sono molteplici. Eccone alcune: Semaforo intelligente che diventa rosso quando chi scende supera i 30 o i 50 all’ora e fa una bella foto con relativi punti tolti dalla patente a chi passa col rosso. Può anche essere a chiamata per i pedoni e sarebbero più sicuri gli incroci di via Dosso, delle Scuole e l’uscita dal campo sportivo. Il costo rispetto alla rotonda molto inferiore e il Comune incasserebbe negli anni a venire a scapito di chi non rispetta il Codice della Strada e la vita degli altri. Illuminazione forte dei passaggi pedonali e corsia centrale davanti alla farmacia con un minimo allargamento della strada. Dicono che la Provincia non permette i semafori ma basta guardarsi in giro per constatare quanti ne ha autorizzati negli ultimi tempi per motivi di sicurezza. Non li autorizza per regolare il traffico. Si poteva fare l’inverso e cioè chiedere agli Uffici specializzati in sicurezza stradale della Provincia di fare un progetto per la messa in sicurezza di tutta la strada. Avrebbe potuto essere gratuito anziché costare in totale forse più 30.000 euro come quello del Comune e probabilmente non avrebbe previsto la rotonda. Si può ancora fare se si rinuncia alla rotonda: Ah già, e i camion del supermercato??

-Se nella perizia sono emerse imprecisioni evidenti cosa garantisce l’efficacia del “progetto rotonda”? Come giudica la mancata divulgazione pubblica del progetto?
La mancata divulgazione è un’abitudine di questa Amministrazione per evitare critiche e obiezioni giustificate e motivate prima che i giochi siano fatti: meno se ne parla in paese e meglio è. A cose fatte che critichino pure chè tanto non serve più a niente. La definirei arroganza del potere e mancanza di trasparenza visto che snobbano perfino 2.734 firme protocollate in Comune di cui, tra l’altro, non viene fatta menzione nella perizia Guzzetti. Non hanno spiegato come faranno ad essere più sicuri i passaggi pedonali prima e dopo la rotonda se non viene limitata la velocità dei mezzi: invece di andare dritto verso la Croce Rossa andranno dritto verso le panchine sotto la bacheca comunale e allora sì che potrebbe scapparci il morto!

Per concludere: una volta ufficializzata sarà possibile divulgare pubblicamente questa nuova interessante perizia?
Sul nostro sito di opposizione verranno pubblicate, per correttezza e informazione completa dei cittadini, entrambe le perizie che tutti potranno vedere e scaricare (www.assoviva.info)

Grazie per le sue risposte

Davide “Birillo” Valsecchi

Errori Monumentali

Errori Monumentali

I cedri di Asso
I cedri di Asso

Ieri La Provincia di Como ha pubblicato un ampio articolo dedicato ai cedri di Asso e alla perizia che è stata recentemente realizzata: oggetto del dibattito è l’età delle piante.

L’articolo, che potete leggere qui, riporta le testimonianze le foto che rendono inacettabile la datazione di 50/60 anni fatta dall’agronomo che, nella stessa perizia,  “suggerisce” l’abbattimento delle due piante.

Anche oggi è stato pubblicato un nuovo articolo dove compaiono nuove autorevoli testimonianze di quelli che, a merito, sono tra i decani di Asso: l’ex sindaco Flaminio Pagani, il fotografo Giordano Paredi e Mario Pedrabissi dell’omonima storica pasticceria.

Onestamente, per un assese, credere che i cedri siano stati piantati negli anni ’50 significa coprirsi di ridicolo: la maggior parte dei bambini di quel tempo, ora sessantenni, ricordano benissimo la neve che d’inverno si accumulava sui loro rami. Lo ricordano benissimo perchè come tutti i bambini aspettavano guardando dalle finestre della scuola, allora nel palazzo comunale, di veder cadere la neve su qualche ignaro passante (cosa che è stata fatta per generazioni!!)

Io non mi stupisco molto che l’agronomo abbia potuto sbagliare la valutazione, sono stupito che un simile errore sia stato accettato in modo così acritico dall’amministrazione e che tale domumento sia stato persino ufficializzato e consegnato al sovraintendente Artioli: come hanno fatto a non accorgersi dell’errore?

Mi lascia stupito perchè la datazione, nel documento, viene espressamente usata per inibire l’inserimento dei cedri nell’elenco delle piante monumentali lombarde. Una pianta di inizio ‘900 che è stata testimone della vita di una comunità e di eventi storici densi di pesonaggi importanti, Nuvolari ed Ascari per citarne due, è di fatto una pianta monumetale: preso atto di questo possiamo discutere della sua stabilità  e del suo futuro ma negare questo aspetto sarebbe profondamente scorretto.

Qui infatti non parliamo di piante, non è una questione per ambientalisti: l’argomento importante che emerge da questa vicenda è il metodo, tutto da valutare, con cui vengono prese decisioni di importanza critica nella vita del nostro paese.

La domanda resta sempre quella: come è stato possibile per l’amministrazione consegnare al sovraintendente Aritioli un documento senza rendersi conto dell’innegabile errore che vi era contenuto?

Davide “Birillo” Valsecchi

Ps. sono curioso di scoprire se la tv locale affronterà la questione, magari intervistando i “decani”, oppure manterrà il silenzio su tutto l’argomento…

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