Scarponi ai piedi mi ritrovo a Milano: prima di portarmi tra le nostre montagne il progetto che sto seguendo mi porta spesso nella grande città e questo significa treni, metropolitane ed attese. Quando ho abbastanza tempo, però, ne approfitto per “girovagare” o per fare visita ai mei amici cittadini.
Uno di questi è il buon Ivan che abita nei pressi di via Ripamonti, la zona numero 5 di Milano nota anche come Vigentino, un comune rurale che nel 1923 fu aggregato alla città di Milano. Ivan è un addestratore cinofilo anche se questa definizione lo soddisfa poco: Ivan infatti tiene a precisare che non insegna “giochetti” ai cani ma insegna ai loro proprietari come migliorare il proprio rapporto con il proprio fidato animale. Onestamente sono sempre impressionato dagli incredibili risultati e dall’ottimo affiatamento che ha instaurato con la sua Doberman: andare a spasso con loro due, tanto in città quanto all’aria aperta, è davvero piacevole.
Così, qualche giorno fa, abbiamo abbandonato i vialoni della Vigentina addentrandoci a piedi lungo i sentieri dei campi coltivati che, un po’ anacronisticamente, ancora circondano l’urbe milanese. Insieme esploravamo la “campagna” alla ricerca di spazi verdi dove poter svolgere lezioni ed esercizi dedicati a cani e ai loro compagni umani.
Essere nel bel mezzo di un campo arato ed osservare i grandi palazzi all’orizzonte era una sensazione davvero strana per me: “Qui è ancora tutta campagna” mi è venuto da pensare osservando gli ultimi spazi aperti che ancora lambiscono l’avanzata dell’urbanizzazione. Nel cuore di questi grandi campi vi è un boschetto di alberi perfettamente allineati e probabilmente piantumati dall’uomo tempo fa per la rotazione agraria. Un’area ideale, specie nella calura estiva, per poter praticare esercizi con il proprio cane o semplicemente lasciarlo correre.
Trovo affascianante che vi siano posti simili a così breve distanza da una moltitudine di persone ignare e stipate nei grandi palazzi: spero che Ivan riesca a ridurre questa “distanza” in modo intelligente. In bocca al lupo!
Davide Valsecchi