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Montagne della Carnia

Montagne della Carnia

Se il tempo sarà clemente con me ci sono un sacco di “luoghi” che vorrei vedere durante il mio viaggio attraverso la Carnia. Proprio oggi ho ricevuto per posta la carta topografica dei sentieri che ho ordinato giorni fa ad una libreria di Belluno via Internet. Ora, con l’aiuto del web, di GoogleEarth e della mia nuova cartina, è tempo di stilare una “to do list”: è tempo di scoprire quale montagne possiamo esplorare!

Il mio “campo base” sarà Forni Avoltri ed inevitabilemente la prima scelta non può che essere il Monte Chiadin (2252m) che, nascosto dietro il “Cret di Navos” sovrasta il paese alle spalle della frazione di Avoltri.

Ricordo da bambino di aver trascorso una notte di San Lorenzo, tra l’altro patrono del paese, nella baita di tronchi costruita da Angelo a “Caronado” e di aver visto il cielo sciogliersi letteralmente in una pioggia di stelle cadenti! Solo una volta, insieme ad un cacciatore Veronese di nome Ritiano, sono salito fino alla cresta: ricordo di aver visto le fortificazioni della prima guerra mondiale ed un grande cervo che scappò correndo tra i prati.

Come ridere apriremo la nostra esplorazione con una salita di 1300 metri di dislivello. Forni avoltri è a circa 900 metri di quota e tutte le montagne circostanti oscillano tra i 2200 ed i 2700 metri: 1000 metri di dislivello al giorno qui saranno la regola!

Una delle mete successive sarà probabilmente la Cima Ombladet (2255m). Quando ero più piccolo sono stato spesso alla casera di Monte Buoi (1723m) ed ho dormito lassù molte volte aspettando l’alba. Solo una volta mi sono spinto oltre il passo Piztforchia (1779m) per cercare di vedere i galli cedroni ma non sono mai salito fino alla cima e credo che da lassù la vista sarà fantastica.

Quando avevo sui quindici anni ero salito fino alla cima del Monte Tuglia (1931m). Ora vorrei spingermi un po’ più in là.

Superare la casera Tuglia salendo oltre il passo di Geu Basso (1870m) e puntare verso la vetta di Creta Forata (2462m) risalendone il versante roccioso fino al famoso “buco” che tanto mi ricorda la Porta di Prada qui sul nostro Grignone.

Oltre ad essere una salitia molto lunga attraverso estese e suggestive vallate verdi  sarà anche la prima in cui affronteremo con più intensità la roccia carnica.

All’appello mi piacerebbe aggiungere il Monte Navagiust (2129) e rivedere lo spettacolare lago di Bordaglia. Solo una volta sono salito lassù: il Cavalier Samassa, all’epoca capo del Soccorso Alpino e persona straordinaria, sconsigliava quelle zone in estate perchè con il caldo cocente era facile incontrare quelli che lui chiamava, con eloquente gesto delle mani, i “pizziconi” (serpenti velenosi!). E’ tempo di fare lassù una visitina con il fresco di Settembre!

A queste montagne, dall’impagabile fascino selvaggio, andrebbero aggiunte altre due mete dalla natura più squisitamente alpinistica la cui fama spesso supera i confini nazionali e attraendo qui anche alpinisti del lontano Giappone: il Monte Avanza (2474m) e il Monte Coglians (2780m).

Queste due montagne sono caratterizzate da vertiginose scogliere calcaree rese celebri da nuove ed ardite vie d’arrampicata. Io spero che il tempo sia buono per provare il Monte Avanza attraverso la ferrata del monte Chiadenis e la Creta Cacciatori ed il Monte Coglians per la Ferrata della Parete Nord.

Se il tempo mi sarà sfavorevole proverò a cimentarmi con la vie normali che, per quanto meno tecniche, sanno essere comunque molto impegnative e suggestive attraversando un’ambiente davvero straordinario.

Questa è la mia “preghiera” alle grandi montagne della Carnia: ho scritto i vostri nomi, vi prego di accogliermi con affetto e di concedermi tempo buono affinchè con rispetto e passione possa riscoprire e raccontare  la vostra bellezza!

Si parte!

Davide Valsecchi

Flaghéé150: le montagne e l’Unità d’Italia

Flaghéé150: le montagne e l’Unità d’Italia

Tre anni fa abbiamo inventato una parola nuova: Flaghéé. L’unione della parola inglese Flag, bandiera, e la nostrana Laghéé, l’espressione del nosto dialetto per indicare la gente del lago: Le Bandiere del Lario.

Con questa nuova parola abbiamo battezzato le 48 bandiere araldiche dei Comuni del Lario e la nostra voglia di riscoprire un territorio che ci appartiene e di cui siamo parte.

Ogni anno, attraverso un nuovo viaggio, ribadiamo quest’appartenenza e questa voglia di scoprire ciò che ci circonda. Anche nel 2011 vogliamo rendere omaggio a questa piccola tradizione.

Nell’anniversario dell’Unità d’Italia saranno le montagne e le vette del Lario le protagoniste del nuovo viaggio dei Flaghéé.

Flaghéé 2009
Flaghéé 2009 Il periplo del Lario

Nel 2009 le 48 Flaghéé  hanno adornato una sperimentale ed artigianale canoa a catamarano che, grazie alla sua “irroversciabilità”, permette alle persone disabili o semplicemente inesperte di esplorare le meraviglie del lago.

La “Flaghéé I” partì a forza di pagaia dalla spiaggia di Onno il 17 Settembre, per compiere il periplo completo di tutto il Lario costeggiando interamente i suoi lidi.

In undici giorni le bandiere hanno sfilato davanti a tutto il lago e a tutti i Comuni a cui appartengono e, alla fine del loro viaggio, sono state innalzate sulla cima del Monte San Primo affinchè sventolassero nella Breva e nel Tivano, i venti del lago.

Flaghéé 2010 Como-Venezia
Flaghéé 2010 Como-Venezia

Nel 2010 sono partite di nuovo, ancora in canoa, su una canadese di cinque metri. Partite il 27 Luglio da piazza Cavour a Como hanno pagaiato alla volta di Venezia attraccando a Piazza San Marco il 6 Agosto.

Dodici giorni in canoa attraversando il lago, l’Adda, il Po, la laguna Veneziana e finalmente la Serenissima: un’altro viaggio per le 48 bandiere del Lago, le Flaghéé, alla scoperta del nostro terriorio.

Quest’anno, nel 2011, c’è ancora voglia di viaggiare e di scoprire, di vivere i luoghi a cui apperteniamo in un modo nuovo, alla scoperta di ciò che è sempre davanti ai nostri occhi ma che spesso non vediamo.

Flaghéé 2010 - Le Montagne del Lario
Flaghéé 2011 - Le Montagne del Lario

Questa volta abbandoniamo le rive per solcare le vette e percorrere un nuovo periplo del Lario attraverso le sue cime più alte: Brunate, Bolletto, Bolettone, Palanzone, San Primo, Corni di Canzo, Moregallo, Monte San Martino, le due magnifiche Grigne, il Giumello ed il monte Muggio, il Legnoncino ed il Legnone, la cima più alta del lago, e poi attraverso Pian di Spagna verso la sponda occidentale e su per il Bregagno, il pizzo di Gino e di nuovo sul monte di Tremezzo, l’alpe di Colonno spingendosi verso Como passando dal Bisbino e dalla Spina Verde.

Un viaggio di 15-20 giorni per olre 250km che ci porterà tra il verde delle nostre montagne ammirando il lago dall’alto delle sue cime.

Sulle vette, così come nei rifugi e negli alpeggi, una  bandiera ha sempre sventolato indicando la fine della salita, un posto sicuro dove fare sosta: quella bandiera è il nostro Tricolore ed è per questo che le 48 Flaghéé, nel centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, omaggiano la nostra bandiera riunendosi in un unico drappo.

Ribandendo il proprio spirito di appartenenza al Lario le Flaghéé viaggeranno ancora insieme in una speciale bandiera che celebra il Tricolore Italiano: la Flaghéé150. Questa speciale Flaghéé del centocinquantesimo sarà realizzata in collaborazione con i ragazzi delle nostre scuole, partecipando così alle celebrazioni dell’anniversario nazionale.

Quest’anno è stato realizzato uno speciale spazio web dove seguire il viaggio delle bandiere del Lario: www.flaghee.it. Ecco qui una prima “bozza” di quella che sarà la Flaghéé del Centocinquantesimo:

Prima Bozza della Flaghee150
Prima Bozza della Flaghee150

Chi volesse aderire all’iniziativa seguendo il viaggio delle Flaghéé o collaborando alla realizzazione della Flaghéé150 può contattarci scrivendo all’indirizzo davide@cima-asso.it.

La partenza è prevista per il mese di Maggio, appena la bandiera sarà pronta!!

Davide “Birillo” Valsecchi

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