Tag: lario

CIMA-ASSO.it >
Flaghéé150: le montagne e l’Unità d’Italia

Flaghéé150: le montagne e l’Unità d’Italia

Tre anni fa abbiamo inventato una parola nuova: Flaghéé. L’unione della parola inglese Flag, bandiera, e la nostrana Laghéé, l’espressione del nosto dialetto per indicare la gente del lago: Le Bandiere del Lario.

Con questa nuova parola abbiamo battezzato le 48 bandiere araldiche dei Comuni del Lario e la nostra voglia di riscoprire un territorio che ci appartiene e di cui siamo parte.

Ogni anno, attraverso un nuovo viaggio, ribadiamo quest’appartenenza e questa voglia di scoprire ciò che ci circonda. Anche nel 2011 vogliamo rendere omaggio a questa piccola tradizione.

Nell’anniversario dell’Unità d’Italia saranno le montagne e le vette del Lario le protagoniste del nuovo viaggio dei Flaghéé.

Flaghéé 2009
Flaghéé 2009 Il periplo del Lario

Nel 2009 le 48 Flaghéé  hanno adornato una sperimentale ed artigianale canoa a catamarano che, grazie alla sua “irroversciabilità”, permette alle persone disabili o semplicemente inesperte di esplorare le meraviglie del lago.

La “Flaghéé I” partì a forza di pagaia dalla spiaggia di Onno il 17 Settembre, per compiere il periplo completo di tutto il Lario costeggiando interamente i suoi lidi.

In undici giorni le bandiere hanno sfilato davanti a tutto il lago e a tutti i Comuni a cui appartengono e, alla fine del loro viaggio, sono state innalzate sulla cima del Monte San Primo affinchè sventolassero nella Breva e nel Tivano, i venti del lago.

Flaghéé 2010 Como-Venezia
Flaghéé 2010 Como-Venezia

Nel 2010 sono partite di nuovo, ancora in canoa, su una canadese di cinque metri. Partite il 27 Luglio da piazza Cavour a Como hanno pagaiato alla volta di Venezia attraccando a Piazza San Marco il 6 Agosto.

Dodici giorni in canoa attraversando il lago, l’Adda, il Po, la laguna Veneziana e finalmente la Serenissima: un’altro viaggio per le 48 bandiere del Lago, le Flaghéé, alla scoperta del nostro terriorio.

Quest’anno, nel 2011, c’è ancora voglia di viaggiare e di scoprire, di vivere i luoghi a cui apperteniamo in un modo nuovo, alla scoperta di ciò che è sempre davanti ai nostri occhi ma che spesso non vediamo.

Flaghéé 2010 - Le Montagne del Lario
Flaghéé 2011 - Le Montagne del Lario

Questa volta abbandoniamo le rive per solcare le vette e percorrere un nuovo periplo del Lario attraverso le sue cime più alte: Brunate, Bolletto, Bolettone, Palanzone, San Primo, Corni di Canzo, Moregallo, Monte San Martino, le due magnifiche Grigne, il Giumello ed il monte Muggio, il Legnoncino ed il Legnone, la cima più alta del lago, e poi attraverso Pian di Spagna verso la sponda occidentale e su per il Bregagno, il pizzo di Gino e di nuovo sul monte di Tremezzo, l’alpe di Colonno spingendosi verso Como passando dal Bisbino e dalla Spina Verde.

Un viaggio di 15-20 giorni per olre 250km che ci porterà tra il verde delle nostre montagne ammirando il lago dall’alto delle sue cime.

Sulle vette, così come nei rifugi e negli alpeggi, una  bandiera ha sempre sventolato indicando la fine della salita, un posto sicuro dove fare sosta: quella bandiera è il nostro Tricolore ed è per questo che le 48 Flaghéé, nel centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, omaggiano la nostra bandiera riunendosi in un unico drappo.

Ribandendo il proprio spirito di appartenenza al Lario le Flaghéé viaggeranno ancora insieme in una speciale bandiera che celebra il Tricolore Italiano: la Flaghéé150. Questa speciale Flaghéé del centocinquantesimo sarà realizzata in collaborazione con i ragazzi delle nostre scuole, partecipando così alle celebrazioni dell’anniversario nazionale.

Quest’anno è stato realizzato uno speciale spazio web dove seguire il viaggio delle bandiere del Lario: www.flaghee.it. Ecco qui una prima “bozza” di quella che sarà la Flaghéé del Centocinquantesimo:

Prima Bozza della Flaghee150
Prima Bozza della Flaghee150

Chi volesse aderire all’iniziativa seguendo il viaggio delle Flaghéé o collaborando alla realizzazione della Flaghéé150 può contattarci scrivendo all’indirizzo davide@cima-asso.it.

La partenza è prevista per il mese di Maggio, appena la bandiera sarà pronta!!

Davide “Birillo” Valsecchi

I Flaghéé a Cremona con Annibale Volpi

I Flaghéé a Cremona con Annibale Volpi

Sotto il ponte di Cremona
Sotto il ponte di Cremona

Qualche giorno fa mi ha scritto Annibale Volpi inviandomi una delle foto che ci scattò durante il nostro passaggio a Cremona. Annibale era venuto da Armando, presidente del Club Voga Veneta di Cremona, per conoscere i due che erano venuti giù dal Lago attraverso l’Adda. Era entusiasto del nostro viaggio!!

Annibale Volpi
Annibale Volpi

Annibale è una persona incredibile e per descriverlo voglio usare alcuni stralci di giornali, tra cui il Corriere della Sera, che lo descrivono mentre racconta della marea nera che dal Lambro minacciava il Po: «A raccontare il fiume c’è ancora Annibale Volpi, che lavorava alla conca prima di Gallini. È uno a cui il Po scorre nelle vene e a volte fa l’effetto del vino. Un bambino fluviale di quasi settant’anni che nel 1979 ha catturato una trota, sì proprio una trota, di 1,9 kg sotto lo sbarramento di Isola Serafini: “perché qui l’acqua cade e c’è la corrente, l’ossigeno che serve alle trote. E non era una mormorata scesa dall’Adda, era proprio una trota del Po…»

Il Corriere della Sera raccontando la notte del disastro chiosa così: “Annibale Volpi, 72 anni, si è messo lì, da subito, da pensionato, da osservatore, da soldato, vicino alla grande diga della centrale Enel di Isola Serafini. Ci ha lavorato quasi mezzo secolo, in centrale, sa bene che la diga è l’ unica vera muraglia tra la sorgente e il mare”

Il mondo è incredibile alle volte, senza nemmeno saperlo eravamo uniti dalle invisibili strade del destino: attraverso l’Adda avevamo unito il Lario al Po ma il nostro legame, essendo di Asso, ci accumunava anche per il Lambro e per i suoi problemi: noi a monte, lui a valle del disastro del Febbraio 2010.

Già perchè il Lambro, il fiume che attraversa tutto il nostro piccolo paese e che nasce alla Menaresta, più a valle perde la sua bellezza e trascina verso il mare la sua terribile nomea di fiume più inquinato d’Italia. Oggi volevo ringraziare Annibale e scusarmi al contempo con lui perchè il nostro fiume, a noi tanto caro, purtroppo non è un buon ambasciatore della nostra gente.

L’anno scorso, ad Agosto, avevo realizzato un piccolo filmato risalendo il Lambro che scorre nel territorio Assese.  E’ stata quella giornata ad ispirarci l’iniziativa dei Flaghéé ed oggi, per ringraziare dell’ospitalità che ci è stata data a Cremona, vorrei riproporlo mostrando come il Lambro possa essere un “buon” fiume.

Ho sempre pensato che quelli nella bassa, quelli che lo imbrattano ed inquinano, in fondo meritassero un fiume morto e ammorbante come diviene il Lambro: loro è la colpa, loro le conseguenze. Solo ora mi rendo conto che è la gente del Po a pagare, ingiustamente, il prezzo più alto. Il fiume ci mostra come tutto sia legato e come le nostre azioni rieccheggino sempre più lontano come cerchi sull’acqua.

Mi dispiace Annibale: a monte e a valle del Lambro cercheremo di aiutare il nostro fiume e tutte le “acque” a cui è legato.

Davide “Birillo” Valsecchi

Patria e Liemba, Lario e Tanganica

Patria e Liemba, Lario e Tanganica

Piroscafo Patria/Savoia
Piroscafo Patria/Savoia

Mentre eravamo in Africa vi abbiamo raccontato del Liemba, la storica motonave che dal 1915 solca le acque del Tanganica, il gigantesco  lago nel cuore dell’Africa.

Il Tanganica è il confine naturale tra la Tanzania, Repubblica Democratica del Congo, Burundi e Zambia. E’ un territorio raggiunto da poche strade, nessuna asfaltata. Il Liemba è l’unica nave che effettua servizio trasporto passeggieri lungo i 700km di estensione del lago.

Il Liemba era originariamente chiamato Graf von Götzen ed era stato costruito dai tedeschi in Germania, trasportato smontato in nave fino a Dar er Salam e da qui in treno lungo la ferrovia Central Line, oggi non più in funzione, fino a Kigoma dove fu riassemblato e varato.

Durante la I Guerra Mondiale fu affondato volontariamente dai tedeschi nel tentativo di impedirne la cattura  da parte degli inglesi. Grazie al grasso con cui furono rivestiti e protetti i motori il Graf von Götzen rimase immerso nelle acque del lago dal 1916 al 1924.  Nel ’24 gli Inglesi riuscirono a trovarlo e a riportarlo in superficie rimettendolo in servizio sul lago con il nome di MV Liemba.

Nel 1997 il Liemba fu impiegato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati per trasportare, in più di 22 viaggi, oltre 75.000 profughi fuggiti dallo Zaire durante la prima guerra del Congo. Il Liemba è di fatto un museo galleggiante ma è affascinante come nonostante i quasi suoi 100 anni sia ancora pienamente in servizio attivio nel cuore dell’Africa su un lago tanto ampio da sembrare sconfinato.

Ma come sempre parto da lontano per raccontarvi qualcosa che ci è più vicino. Anche il Lago di Como, il nostro Lario, ha le sue storiche navi a vapore, i suoi famosi piroscafi a ruote: nomi come  “Italia“, “Trieste“, “Milano“, “Forza“, “Unione” solcavano il nostro lago.

Sebbene molte di queste vecchie glorie siano stati demolite una buona parte di questi piroscafi sono stati riammodernati come motonavi. In servizio attivo è rimasto solo il piroscafo “28 Ottobre” ora in navigazione con il nome di “Concordia“.

Il piroscafo “28 Ottobre“, gemello del “Savoia“, viene impostato presso il cantiere di Dervio della Lariana il 3 settembre 1926.  In virtù della loro grande capacità, della loro velocità, e della loro modernità, il “Savoia” e il “28 Ottobre” vengono subito destinati ai servizi principali tra il capoluogo e l’alto lago, in particolare nei mesi estivi.

Il 28 maggio 1927 il re Vittorio Emanuele III giunge a Como per l’inaugurazione delle Esposizioni del Centenario Voltiano a Villa Olmo. Dopo l’inaugurazione il re s’imbarca sul piroscafo “Savoia” per una crociera in centro lago. Il “Savoia” è scortato dai piroscafi “Plinio” e “28 Ottobre”.

La seconda guerra mondiale travolge gran parte delle imbarcazioni lariane ma il  “Savoia” ed il  “28 Ottobre” riescono a salvarsi e dopo il conflitto tornano a navigare sul lago come “Patria” e “Concordia“.  Il nesso tra i due nomi è indicato dallo stesso comm.Baragiola, attraverso il motto posto sul Concordia “Concordia, salute della Patria“.

Oggi il “Concordia” è ancora in servizio ma il suo gemello è stato dismesso ed ora, acquistato dalla Provincia di Como, giace ancora in un cantiere a Dervio. Proprio l’anno scorso abbiamo avuto l’occasione di ammirerne la struttura esterna accostandoci con la Canoa durante il viaggio dei Flaghéé.

Fortunatamente, proprio mentre vi scrivo, ho trovato una pubblicazione della Provincia di Como in cui il presidente Leonardo Carioni assicura che il Patria tornerà ad essere un elemento di prestigio del nostro lago e che sarà riportato in servizio per l’Expo del 2015. Ecco il link all’articolo: Piroscapo Patria, Entro 2 anni il battello tornerà a navigare

Chissà, forse come lo strepitoso Liemba anche il nostro Patria tornerà ad essere la regina del Lago nonostante il cambio di nome ed un “quasi” affondamento: “Possiamo essere giunti fin qui su navi diverse ma, ora, siamo tutti sulla stessa barca” Martin Luther King

Davide “Birillo” Valsecchi

Il Lario nel tempo

Il Lario nel tempo

Il Lario
Il Lario

«Che notizie ci sono di Como, mia e tua delizia, e della bellissima villa suburbana? Di quel portico dove è sempre primavera?»

Queste le parole, ricche di affettuosa ammirazione, con cui Plinio il Giovane , nipote del grande naturalista, in una lettera del 96 D.c. all’amico Canino Rufo celebrava per primo nella storia, le bellezze e i pregi della vita sul lago di Como e tratteggiava quell’atmosfera propria della civiltà della villa del Lario.

Ecco cosa sciveva Cassiodoro, senatore romano e ministro del re Teodorico, tra il 533 e il 537:

«il lago è accolto da una valle molto grande e profonda… attorno si raggruppano, quasi a formare una corona, splendidi gioghi di alti monti… le sponde abbellite dalle ville che le ornano… circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti.»

Paolo Diacono, lo storico longobardo, scriveva nella sua opera I Versi in lode del Lario nel VIII secolo:

«In te è sempre primavera poichè sempre fiorisci nelle verdi zolle… tu sei cinto d’uliveti da entrambe le sponde… i melograni rosseggiano da ambo le sponde per i lieti giardini… le fronde di mirto profumano con le loro bacche… il cedro tutto vince con il suo profumo.»

Per finire quello che scrisse Johann Georg Kohl, geografo e viaggiatore, rendendo così con molta efficacia il clima di autentica frenesia raggiunto dalla moda della villeggiatura sul lago, divenuta già dai primi dell’Ottocento un elemento imprescindibile della vita sociale di allora:

«Il lago di Como non deve mancare in Paradiso, essendo impossibile che sia al mondo un lago che lo avanzi in bellezze naturali. Esso è quindi divenuto, per così dire, il luogo di tutto il mondo colto… e ora non solo nobili lombardi ma anche duchi russi, principi e principesse, ballerine e banchieri parigini posseggono un palazzo d’inverno a Berlino o Pietroburgo, a Milano o a Venezia a Londra o a Parigi, ma anche una villa estiva sul lago di Como.»

Davide “Birillo” Valsecchi

Cima-Asso: Operazione Nuova Zelanda!!

Cima-Asso: Operazione Nuova Zelanda!!

Mappa Nuova Zelanda

La {it:Nuova Zelanda} è uno dei luoghi più distanti in assoluto dall’Italia, letteralmente dall’altra parte del mondo. Nonostante questo non è mai stata così vicina come in questi giorni!!

Un delegazione NeoZelandese è infatti in visita nel Lario per stringere nuove amicizie e rapporti di collaborazione turistiche. Il Dottor Abbà, medico sportivo erbese che da anni vive in Nuova Zelanda, ha presentato in una serata d’incontro il Signor Trott, segretario generale dell’Istituto del Whanganui River, uno dei fiumi più importanti nell’Isola del Nord.

All’incontro era presente l’asserssore Achille Mojoli per la provincia ed un rappresenate di ognuno dei motoclub della zona. Il MotoClubAsso era ovviamente presente mentre Enzo Santambrogio ed io eravamo “imbucati” d’eccezione, lui in qualità di artista locale ed io come rappresentante “unofficial” del CAI di Asso.

Il signor Trott presentava agli amici motociclisti le bellezze del suo pease e la volontà dei motoclub NeoZelandesi di creare un gemellaggio. Loro sono in grado di offrire ai visitatori in moto immensi spazi, sia su strada che enduro, mentre sono affascinati dalla bellezza del nostro lago e dallo storico Circuito del Lario.

Sono stati proiettati dei filmati sulla Nuova Zelanda e posso dirvi che è un paese magnifico, un area grande come l’Italia ma abitata da soli 4milioni di abitanti. Un territorio enorme che per oltre il 30% è considerato area protetta e patrimonio dell’Unesco.

Ho avuto occasione di vedere fiumi, mari e laghi percorribili in canoa o Kayak, grandi spazi e pianure verdi ed ovviamente le splendide montagne delle Alpi Neozelandesi.

Il punto più alto delle Alpi meridionali è costituito dal Monte Cook, che si eleva per 3.754 metri, mentre altri 16 picchi superano la quota dei 3.000 metri d’altezza. Si hanno circa 360 ghiacciai, il più grande dei quali è il Tasman Glacier, lungo 29 chilometri.

Tutto questo senza dimenticare che la Nuova Zelanda gode di oltre 15.134 km di costa e dove la distanza tra la costa orientale e quella occidentale delle isole non supera i 200km.

Il paradiso per chi ama la natura, la montagna, il mare, la canoa, il ciclismo e la cultura. La Nuova Zelanda grazie alla sua tradizione Maori offre esperienze ed incontri incredibili con una delle culture più antiche e cariche di fascino del pianeta.

Non potevo che essere affascianto da questo territorio. Ho avuto il piacere di parlare con il signor Trott raccontandogli brevemente delle attività alpinistiche della nostra zona ed abbiamo discusso delle opportunità di trekking in Nuova Zelanda. Ridendo mi ha confidato: “L’importante, in New Zaeland, è non perdersi perchè gli spazzi disabitati sono immensi“.

Tutti questi motivi mi hanno spinto ad organizzare una sezione del sito, completamente in inglese, a supporto di questi scambi. Mi ha fatto immensamente piacere scoprire che persone come i NeoZelandesi, che vivono in un luogo cosi magnifico, guardano con interesse, stima e passione al nostro territorio Lariano.

New Zaeland, You are Welcome!!

Theme: Overlay by Kaira