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Scarenna: la Frana, la Cava ed i Potenti che scappano

Scarenna: la Frana, la Cava ed i Potenti che scappano

La Frana di Scarenna
La Frana di Scarenna

Il 15 Gennaio del 2010 è crollata mezza montagna sulla strada che da Scarenna porta a Caslino. Fortunatamente non ci sono stati feriti ed i danni si sono limitati alla carreggiata che è stata travolta e sepolta dal materiale. Da quel giorno è trascorso oltre un anno ma sostanzialmente la situazione è rimasta la stessa.

Quella è una porzione di territorio che appartiene a tre diversi comuni e questo complica ulteriormente la vicenda. Risultato: la strada resta chiusa ed il materiale franato è ancora là dove è caduto.

Scarenna però è una zona particolare e qui, inaspettatamente, la gente parla più di quanto si creda e le informazioni, corrette o imprecise che siano, viaggiano veloci ed impetuose come il vento della Grigna.

Tutti credono che la frana sia venuta a basso proprio dove si voleva dare vita alla contestatissima cava di Scarenna, c’è persino chi dice che anni fa qualcuno abbia fatto carotaggi su quel fronte della montagna ma, sebbene ci siano stati testimoni, nulla di ufficiale è mai emerso. Quello che è certo è quanto la “questione Cava” avesse tenuto banco anni fa nelle cronache del paese.

Ora il vento di Scarenna porta in giro nuove voci. C’è chi dice che sempre più spesso, dopo le sei di sera, si vedono macchinoni spingersi oltre le transenne  fin sotto la frana:  sui cofani srotolano cartine  e si  discute indicando la montagna. Chi siano queste persone per certo non si sà.

C’è poi chi dice che una cementeria si sia offerta di liberare e riparare la strada chiedendo in cambio il diritto di sbancare cinquantamila metri cubi di montagna oltre al materiale franato. Se questa offerta sia vera e cosa ne pensino gli amministratori spesso è arduo scoprirlo.

Io personalmente andrei in Comune a chiedere ma recentemente succedono le cose più strane quando entro nel palazzo del Municipio. Giorni fa partecipavo ad una riunione delle associazioni in qualità di Vice-Presidente del CAI e l’incontro con il Vice-Sindaco ha dato vita ad un teatrino per certi versi tragi-comico.

Tra urli e strepiti il Signor Conti sembrava intenzionato a disertare l’incontro perchè, a suo dire, avevo avuto la “faccia tosta” di presentarmi. Guardandomi bene dall’accettare ogni tipo di provocazione sono rimasto in attento silenzio osservando una scenata davvero buffa che è culminata, davanti a tutti i presenti, con un “vado via che se no a quello lì gli metto le mani addosso” da parte dell’agitatissimo Vice-Sindaco che lasciava in fretta la stanza.

“Le mani addosso” a me? Belle speranze e brutto carattere per una persona che rifugge il confronto abbandonando persino il palazzo che è chiamato a presidiare. Che il ragazzino di Cranno sia troppo per lui? Pare che da quando gli abbiamo fatto notare che non è un coscritto dei cedri purtroppo non sia più lo stesso…

Episodi come questo ci possono dare la misura, se i cedri e la cascata non ne avessero già dato prova, di quanto difficile sia superare l’opacità e capire davvero cosa accada in paese. Se sei uno che fa domande e cerca risposte converrebbe stare alla larga dal municipio: forse resti assese ma di certo non gradito a chi comanda.

Scuoto la testa perchè sperare di spuntarla buttando il confronto in rissa o di intimidirmi alzando la voce è semplicemente puerile, così come lo è una scomposta e capricciosa fuga.

Per la cronaca posso dire che, superato questo incidente,  tutti presenti hanno collaborato per oltre due ore in modo proficuo con l’assessore al Turismo, la signora Grazia Vicini, e l’assessore alla Cultura, la signora Pina Imogene. Nonostante le difficoltà di questo periodo le associazioni si stanno impegnando a fare del proprio meglio per l’estate assese.

Il vento, scivolando tra i massi della piana di Scarenna, racconta storie curiose ma spesso difficili da comprendere: essere vigili resta l’ultima speranza per cercare di intuire cosa, nel rigoroso silenzio, intenda fare chi  “da anni si adopra instancabilmente per il nostro bene e quello del paese”.

Davide “Birillo” Valsecchi

“Le mani addosso”: vi ricordate quanto clamore lo scorso anno quando i bambini delle scuole nei loro temini scolastici  volevano difendere, ovviamente a modo loro, i cedri e la cascata? Bhe, quelli oggi appaiono bei tempi: erano i bambini a comportarsi come bambini quella volta… (vedi articolo LaProvincia)

Gli auguri del Sindaco di Asso

Gli auguri del Sindaco di Asso

Signori si nasce. E io, modestamente, lo nacqui.
«Signori si nasce. E io, modestamente, lo nacqui.»

Qualche giorno fa mi è capitato di leggere su La Provincia, il nostro quotidiano locale, una dichiarazione del Sindaco del mio paese, la Signorina Maria Giulia Manzeni: «Auguro a questa minoranza astiosa e irosa, incapace di proposte e pronta solo ad offendere le persone, demolire e criticare il lavoro altrui, un buon Natale».

Io sono un semplice cittadino di Asso e non appartengo a nessuna fazione politica ma credo che dalle parole del Sindaco emerga una certa “angelica acredine” nello strumentalizzare lo spirito proprio del Natale.

Anche se, in verità, non è nemmeno la prima volta che questo accade.

Durante la seduta del Consiglio Comunale del 19 Aprile 2010 il Sindaco di Asso rivolse nei confronti del Sindaco di Canzo, che si era espresso contrario al Supermercato della Vallategna, queste parole:  «… e a proposito del Sindaco di Canzo invece dico che mi sembra che probabilmente non conosca il galateo. Magari gli regaleremo un libro a Natale. »

Mia madre era di Canzo e vissi quelle parole come un’inutile offesa al legame tra i due paesi, tanto più che quelle stesse parole esprimevano e rimarcavano un’evidente mancanza di stile e di “bon ton” da parte di chi le aveva proferite . Per rimanere in clima natalizio: “Il bue che dava del cornuto all’asino”

Se il Sindaco di Asso intendesse mantenere fede alle dichiarazioni rilasciate nell’ufficialità del Consiglio Comunale, ci furono persino registrazioni audio/video, ha a disposizione ormai soli pochi giorni. Suggerisco al Sindaco, giusto per impreziosire il volume, di allegare anche una lettera per spiegare al suo pari grado canzese (e magari anche a noi) perché oggi sia imputata per “abuso di potere” in un ricorso al Tar proprio per il progetto del Supermercato.

Sospetto, tuttavia, che questo sarà stato solo l’ennesimo autoritario proclama che si risolverà in un nulla di fatto, così come accadde per i duemila metri di parco promessi al Corriere della Sera, ritrattati solo qualche giorno dopo, o per la datazione dei cedri, palesemente confutata dalle fotografie storiche.

Qualcuno le ha definite “strategiche bugie”, io sono ancora convinto siano stati abbagli o momentanei fraintendimenti: in fondo, si evince, basta chiarirsi con le buone maniere …

Davide “Birillo” Valsecchi

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