Sono le nove del mattino quando arrivo in piazza del mercato a Canzo. Dallo scuolabus giallo scendono i 22 bambini della Quinta Elementare sezione A della scuola G.Segantini di Asso. Con loro ci sono tre agguerrite maestre, le promotrici della gita, e noi quattro del Cai di Asso: Bruno e la moglie Gianina, io e l’inossidabile Gianmario.
Gianmario li dispone in cerchio in mezzo al piazzale ed attacca con “il discorso“. La prima volta che ho sentito Gianmario fare “il discorso” avevo otto anni. Ora ne ho quasi 34 e sono il vicepresidente del CAI Asso ma il senso universale delle sue parole è sempre lo stesso: “Bene. Ora siamo un gruppo, quindi andiamo in montagna tutti assieme. Ci si aspetta e ci si tiene d’occhio l’uno con l’altro. Si cammina in fila indiana e non come pecore. Quando vi scappa la pipì lo dite ad uno dei grandi prima di fermarvi in fondo al gruppo. Nessuno si deve perdere, nessuno si deve far male. Ora andiamo!”
“Il discorso” è qualcosa di semplice ma racchiude in sè quasi tutto quello che serve sapere per una convivenza civile e per affrontare in sicurezza la montagna con l’aiuto di qualcuno più esperto di noi. Perdersi tra i boschi con i calzoni abbassati non è divertente per nessuno, il dettaglio “pipì” è tra i più importanti e socialmente complessi.
Le destinazione è il rifugio Marisa Consigliere che, gestito dai volontari della Società Escursionisti Civatesi (Sec), sorge appena sotto la cima del Monte Cornizzolo. La nostra allegra e chiassosa compagnia fatta di ragazzi undicenni della classe ’99 si avvia verso Gajum e da lì, attraverso il sentiero Geologico B ed il sentiero numero 7, risale la costa.
Alle due del pomeriggio arriviamo al rifugio. Giochiamo un po’ a bandiera e a tiro alla fune (ndr. le ragazzine hanno stracciato i maschietti!!) e finalmente saliamo fino alla croce posta in cima al Cornizzolo.
Al tramonto organizziamo le camerate per pernottare al rifugio. Per molti dei ragazzini è la prima notte passata fuori casa senza i genitori. Prima di cena ci raggiungono Renzo, il Presidente della nostra sezione, in compagnia di Roberto e Franco, reduci di fresco da una salita a 6000 metri in Nepal.
Non importa quanti anni hai o quanto in alto puoi andare: con le gambe sotto il tavolo davanti ai maccheroni siamo tutti uguali, grandi e piccini.
Dopo cena ci raggiungono Ezio, Paolo e “CP”, tre volontari del gruppo astronomi DeepSpace di Lecco. Con loro hanno un telescopio a specchio da oltre trenta centimetri di diametro. La Luna e Saturno danno spettacolo mentre i ragazzi ascoltano il “trio” che spiega loro le stranezze del cosmo.
Mandarli a dormire è stato quasi più difficile che tirarli giù dalle brande la mattina dopo. Una buona colazione e si riparte cominciando la discesa. Arrivati al Terz’Alpe facciamo una pausa prima di avventurarci tra le magnifiche statue di legno del sentiero “Lo Spirito del Bosco”. I mei complimenti al Comune di Canzo e allo scultore Alessandro Cortinovis per aver realizzato un simile percorso pieno di fascino per i bimbi ed i loro accompagnatori.
Alle quattro, dopo due giorni passati tra geologia, astronomia, botanica ed il piacere dello stare insieme, eravamo di nuovo al piazzale da cui eravamo partiti aspettando il ritorno del pulmino giallo. Due giorni semplici ma speciali al contempo. Sono contento di aver accompagnato i ragazzi di Asso: sono loro il futuro del nostro piccolo paese.
Davide “Birillo” Valsecchi
Nb: visto che i nostri “neo-alpinisti assesi” sono tutti minorenni non pubblicherò qui sul web le foto della gita. Tuttavia le maestre stanno già preparando un CD per i genitori: non lasciate che i ricordi vadano persi!!
Ps: Un ringraziamente ad Alberto che ha organizzato l’incontro mentre quella che segue è la foto della Luna che sono riuscito a scattare grazie all’aiuto dei ragazzi del DeepSpace e al loro telescopio. La mia piccola fotocamera è stata in Tibet, Africa ed in un sacco di altri posti ma mai aveva fatto una foto così: grazie, prima o poi il nostro piccolo CAI andrà anche lassù!!