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Il sentiero delle vasche

Il sentiero delle vasche

Domenica, ieri, prima uscita con i ragazzi dell’Alpinismo Giovanile del Cai Asso. Il Sentiero delle Vasche, che sale lungo la Valle del fiume Inferno, è un’itineraio che permette ai più giovani di sperimentare in sicurezza le difficoltà e le meraviglie offerte dal torrentismo.

Il sentiero si snoda infatti sul letto del fiume e risale superando le pozze d’acqua e le rocce attrezzate che si trovano nelle profondità della gola.  Avvertenza: per affrontare il Sentiero delle Vasche è necessario che il livello del fiume si particolarmente basso perchè diversamente non è percorribile: durante il periodo delle piogge, quando l’acqua ruggisce violenta tra le rocce, si può ben capire perchè quella valle è chiamata Inferno!

Solitamente la salita inizia dal santuario del San Martino, ma allungando di poco la strada ed entrando nel fiume un po’ più a valle è possibile ammirare anche la cascata della prigione (Cascada de la Presun Lat: 45.844724° N Lon: 9.343819° E)

Un tempo l’Inferno forniva acqua ai macchinari della vecchia ed ormai scomparsa filanda di Valmadrera e pertanto lungo il fiume si possono individuare ancora gli interventi umani con cui veniva canalizzata e regolata l’acqua. Il fiume è un susseguirsi di vasche, naturali ed artificiali, chiamate nel nostro dialetto “Fopp”: Fopp di Tusann, Fopp de l’Acqua Marcia, Fopp Biasin Fopp Negher, Fopp de la Curva, Fopp di Vif e Mort, la Scaleta e il Vascun.

Il Corno Birone, il Monte Rai ed il Monte Prasanto sovrastano la valle alimentando il fiume ed in una primaverile giornata di sole come ieri sanno farsi ammirare per la complessità delle loro forme. Lungo il sentiero, che prosegue poi verso la località di San Tomaso ed il Ristoro OSA, è possibile trovare grossi massi erratici in parte lavorati dai vecchi “taglia sassi“. Sono presenti alcune tabelle informative che possono aiutare a spiegare il lungo viaggio di queste grandi rocce granitiche e di come furono una risorsa del passato per gli abitanti delle montagne.

Lungo il sentiero ci sono alcuni tratti impegnativi ma sono attrezzati e protetti con catene in modo da renderne agevole il passaggio. I nostri ragazzi, molti dei quali tra gli otto e gli undici anni, hanno saputo farsi valere lungo le rocce ed i guadi. Alcuni sono veterani del corso di arrampicata nella palestra di roccia della Sportiva di Valbrona ma per sicurezza ognuno di loro era “marcato” stretto da un adulto: tutti se la sono cavata alla grande, bravi!

Nel prato di San Tommaso si è fatto pic nic ed il sottoscritto anche una magnifica dormita al sole mentre i ragazzi, interrompendo per un po’ il gioco, hanno fatto visita al museo dedicato alla vita contadina.  L’uscita è da considerarsi più che positiva ed è un ottimo inizio per il corso di Alpinismo Giovanile.

Davide “Birillo” Valsecchi

Ecco l’itienerario GPS. In rosso la salita, in blu la discesa:

Salita
Distanza totale: 4,20 km (2,6 mi)
Durata totale: 2:42:40
Durata in moto: 47:31
Velocità media: 1,55 km/h (1,0 mi/h)
Velocità media in moto: 5,30 km/h (3,3 mi/h)
Velocità max: 12,67 km/h (7,9 mi/h)
Altitudine min: 299 m (981 pd)
Altitudine max: 695 m (2281 pd)
Dislivello: 619 m (2031 pd)
Registrato: dom apr 17 08:50:46 GMT+02.00 2011
Discesa
Distanza totale: 3,64 km (2,3 mi)
Durata totale: 58:29
Durata in moto: 44:28
Velocità media: 3,74 km/h (2,3 mi/h)
Velocità media in moto: 4,92 km/h (3,1 mi/h)
Velocità max: 17,76 km/h (11,0 mi/h)
Altitudine min: 289 m (947 pd)
Altitudine max: 609 m (1997 pd)
Dislivello: 97 m (317 pd)
Registrato: dom apr 17 15:27:20 GMT+02.00 2011
L’aquilino ed il gagliardetto

L’aquilino ed il gagliardetto

Il gagliardetto di Asso
Il gagliardetto di Asso - 30 Aprile 2009

Sabato, come da tradizione, i soci del CAI Asso si riuniranno per la cena di fine anno. Come sempre accade sarà l’occasione per ritrovarsi e per ascoltare le storie di chi ha portato il nome del nostro CAI nei posti più strani.

Quest’anno abbiamo infatti raggiunto cime in tre continenti: Giovanni Paredi ha raggiunto i 6962 metri dell’Aconcagua nelle Ande Argentine (la montagna più alta del mondo al di fuori dell’Asia ndr.), Franco Bramani e Roberto Maggioni i 6189 metri del Island Peak in Nepal, Enzo Santambrogio ed io i 3417 metri del Mount Hanang in Tanzania.

Durante la serata si ringraziano i soci che prestano servizio per il Soccorso Alpino, chi si impegna per la pulizia dei sentieri e chi collabora con le scuole per avvicinare i giovani alla montagna.

Sempre durante la serata vengono consegnati gli aquilini d’oro, un riconoscimento ai soci che compiono venticinque anni di partecipazione al CAI: quest’anno tocca a me ricevere l’aquilino.

I miei genitori mi iscrissero al CAI ad otto anni perché imparassi a diventare più indipendente, a cavarmela senza di loro incontrando nuove persone  e bambini della mia età. Dopo tanti anni fatti di montagna, sci e passeggiate posso dire che è stata una buona scelta e sono particolarmente contento che a consegnarmi l’aquilino d’oro saranno le stesse persone che incontrai, un po’ più giovani, quando da bambino presi parte alla prima gita.

Renzo, Alberto, Bruno, Giammario e tutti gli altri: il mio aquilino è soprattutto un riconoscimento al loro impegno ultraventennale per i giovani di Asso.

Alla serata, per tradizione e consuetudine, viene sempre invitato il Sindaco di Asso a simboleggiare la vicinanza della nostra associazione con la comunità del Paese. Non è mistero che nell’ultimo anno il mio rapporto con il Sindaco sia stato abbastanza turbolento, soprattutto sui temi dove eravamo divisi  da punti di vista contrastanti. Confesso, in piena onestà, che proprio in virtù della tradizione avrei molto piacere se partecipasse alla serata come ha sempre fatto in passato.

Il 30 Aprile del 2009 il Sindaco  affidò a me ed Enzo un gagliardetto del Comune di Asso: in due anni quella piccola bandiera ci ha accompagnato durante tutti i nostri viaggi, è stata tra la neve delle montagne in Himalaya, ha visto le città sante dell’india, ha navigato in barca lungo la costa africana ed attraverso il lago Tanganica, ha scalato montagne e vulcani, ha visitato le grotte in cui è nata  la scrittura ed assistito ad eclissi seguendoci poi in canoa dal lago di Como fino al mare e a Venezia. E’ un piccolo pezzo di stoffa ma ha una grande storia da raccontare, una piccola bandiera che rappresenta quello che è ancora un grande paese.

Ora è tempo di chiudere il cerchio e sarei felice di riportare quella bandiera alla sua origine, di omaggiare ancora una volta quel simbolo donandolo al Sindaco e riportandolo là dove il suo viaggio aveva avuto inizio.

Mi è stato insegnato ad essere deciso, anche duro e sfrontato all’occorrenza, ma senza mai dimenticare di mantenermi corretto e leale. Metto passione e furia in quello che faccio e a volte, specie in un confronto, mi infervoro senza però  mai provare vero livore o astio per una persona. Sono consapevole che questo spesso non sia quello che traspare e per questo credo che ritrovarsi in un momento di festa, lontano dalle discussioni, sia un ottimo modo per rimarcarlo dissipando l’inesistente acredine che pare separarci.

Io credo che quella piccola bandiera, che ci accomuna tutti e  che ha viaggiato molto, possa simboleggiare il giusto spirito con cui affrontare il futuro di Asso perchè, mai come in questi tempi difficili, il paese ha bisogno di rimanere coeso.

Davide “Birillo” Valsecchi

La 5ᵃ A di Asso in cima al Cornizzolo

La 5ᵃ A di Asso in cima al Cornizzolo

Scuola e Montagna
Scuola e Montagna

Sono le nove del mattino quando arrivo in piazza del mercato a Canzo. Dallo scuolabus giallo scendono i 22 bambini della Quinta Elementare sezione A della scuola G.Segantini di Asso. Con loro ci sono tre agguerrite maestre, le promotrici della gita, e noi quattro del Cai di Asso: Bruno e la moglie Gianina, io e l’inossidabile Gianmario.

Gianmario li dispone in cerchio in mezzo al piazzale ed attacca conil discorso. La prima volta che ho sentito Gianmario fare “il discorso”  avevo otto anni. Ora ne ho quasi 34 e sono il vicepresidente del CAI Asso ma il senso universale delle sue parole è sempre lo stesso: “Bene. Ora siamo un gruppo, quindi andiamo in montagna tutti assieme. Ci si aspetta e ci si tiene d’occhio l’uno con l’altro. Si cammina in fila indiana e non come pecore. Quando vi scappa la pipì lo dite ad uno dei grandi prima di fermarvi in fondo al gruppo. Nessuno si deve perdere, nessuno si deve far male. Ora andiamo!

“Il discorso” è qualcosa di semplice ma racchiude in sè quasi tutto quello che serve sapere per una convivenza civile e per affrontare in sicurezza la montagna con l’aiuto di qualcuno più esperto di noi. Perdersi tra i boschi con i calzoni abbassati non è divertente per nessuno, il dettaglio “pipì” è tra i più importanti e socialmente complessi.

Le destinazione è il rifugio Marisa Consigliere che, gestito dai volontari della Società Escursionisti Civatesi (Sec), sorge appena sotto la cima del Monte Cornizzolo. La nostra allegra e chiassosa compagnia fatta di ragazzi undicenni della classe ’99 si avvia verso Gajum e da lì, attraverso il sentiero Geologico B ed il sentiero numero 7, risale la costa.

Alle due del pomeriggio arriviamo al rifugio. Giochiamo un po’ a bandiera e a tiro alla fune (ndr. le ragazzine hanno stracciato i maschietti!!) e finalmente saliamo fino alla croce posta in cima al Cornizzolo.

Al tramonto organizziamo le camerate per pernottare al rifugio. Per molti dei ragazzini è la prima notte passata fuori casa senza i genitori.  Prima di cena ci raggiungono Renzo, il Presidente della nostra sezione, in compagnia di Roberto e Franco, reduci di fresco da una salita a 6000 metri in Nepal.

Non importa quanti anni hai o quanto in alto puoi andare: con le gambe sotto il tavolo davanti ai maccheroni siamo tutti uguali, grandi e piccini.

Dopo cena ci raggiungono Ezio, Paolo e “CP”, tre volontari del gruppo astronomi DeepSpace di Lecco. Con loro hanno un telescopio a specchio da oltre trenta centimetri di diametro. La Luna e Saturno danno spettacolo mentre i ragazzi ascoltano il “trio” che spiega loro le stranezze del cosmo.

Mandarli a dormire è stato quasi più difficile che tirarli giù dalle brande la mattina dopo. Una buona colazione e si riparte cominciando la discesa. Arrivati al Terz’Alpe facciamo una pausa prima di avventurarci tra le magnifiche statue di legno del sentiero “Lo Spirito del Bosco”. I mei complimenti al Comune di Canzo e allo scultore Alessandro Cortinovis per aver realizzato un simile percorso pieno di fascino per i bimbi ed i loro accompagnatori.

Alle quattro, dopo due giorni passati tra geologia, astronomia, botanica ed il piacere dello stare insieme, eravamo di nuovo al piazzale da cui eravamo partiti aspettando il ritorno del pulmino giallo.  Due giorni semplici ma speciali al contempo. Sono contento di aver accompagnato i ragazzi di Asso: sono loro il futuro del nostro piccolo paese.

Davide “Birillo” Valsecchi

Nb: visto che i nostri “neo-alpinisti assesi” sono tutti minorenni non pubblicherò qui sul web le foto della gita. Tuttavia le maestre stanno già preparando un CD per i genitori: non lasciate che i ricordi vadano persi!!

Ps: Un ringraziamente ad Alberto che ha organizzato l’incontro mentre quella che segue è la foto della Luna che sono riuscito a scattare grazie all’aiuto dei ragazzi del DeepSpace e al loro telescopio. La mia piccola fotocamera è stata in Tibet, Africa ed in un sacco di altri posti ma mai aveva fatto una foto così: grazie, prima o poi il nostro piccolo CAI andrà anche lassù!!

La Luna attraverso il telescopio del team DeepSpace Lecco
La Luna attraverso il telescopio del team DeepSpace Lecco
Cima-asso.it premiata dal CAI Asso

Cima-asso.it premiata dal CAI Asso

Cima-Asso.it premiata
Cima-Asso.it premiata

Un week-end intrigante quello trascorso, ci si risveglia oggi in un Lunedì piovoso con la testa un po’ confusa ma con un’accattivante settimana di fronte. Andiamo però per ordine, ci sono un po’ di ringraziamenti da fare.

Il Sabato sera lo si è trascarso tra amici nella consueta cena annuale del Cai Asso. I soci partecipanti, oltre un ottantina, riempivano la sala del Ghisallino a Magreglio. Io ero a Como alla mostra di Enzo e, come al solito, sono arrivato in ritardo.

Con mia enorme sorpresa mi hanno spedito a mangiare al tavolo delle personalità, insieme al Presidente Alberto Pozzi, ad Angelo Rusconi, al Sindaco di Asso Giulia Manzeni e all’assessore al tempo Libero e allo Sport Grazia Vicini. Credo che il mio ruolo a quel tavolo fosse di mascotte (persona o un animale che porta fortuna!!).

Alla serata erano presenti anche rappresentanti di altre associazioni, degli Alpini, della Pro Asso e Daniele Ghillioni di Televallassina, un buon esempio di come le diverse nature di un paese come il nostro possono ritrovarsi e confrontarsi bevendo e chiaccheirando assieme con i piedi sotto lo stesso tavolo.

Prima della consueta lotteria il Cai ha distribuito un po’  di premi e riconoscimenti. Il primo è stato l’acquilino d’oro consegnato a Riccardo Fasoli. L’acquilino è un riconoscimento agli iscritti da oltre 25 anni. “Ricky” è poco più che trentenne e lo conosco da una vita, dai primissimi giorni dell’alpinismo giovanile. Mi ha fatto molto piacere guardarlo, mezzo commosso, riceve quella spilla dorata. Riccardo, oltre ad essere diventato recentemente papà, si sta dando un gran da fare con La Sportiva e la Palestra di Roccia di Valbrona con ottimi risultati, è un tipo in gamba!

Con grande piacere, completamente a sorpresa, i ragazzi dell’alpinismo giovanile hanno consegnato a Giammario Rusconi una targa di riconoscimento per l’impegno e la costanza con cui in tutti questi anni ha seguito le attività dei giovani della nostra sezione. Vedere i ragazzini consegnargli la targa mi ha fatto un certo effetto, io Giammario l’ho incontrato la prima volta quando avevo 8 anni alla prima gita del CAI, proprio come loro! Grazie Giammario!

Una targa è stata consegnata anche ad Angelo Rusconi per il suo impegno e le sue attività di solidarietà in Pakistan. La crisi internazionale e le notevoli difficoltà che affliggono Pakistan e Afganistan possono far apparire meno evidenti le iniziative che Angelo sta conducendo ma la sua opera, dedicata ai bambini di quelle regioni, presegue nonostante gli ostacoli.

Un’altra targa è stata consegnata a Zappa Giulio e al suo gruppo che si è impegnato a realizzare una nuova via d’arrampicata sul lato Nord del Moregallo, una delle zone più impervie e meno frequentate del nostro territorio. Giulio e la sua compagine di arrampicatori, quando non sono in giro per il mondo, si impegnano a mantenere o ampliare i tracciati delle nostre montagne. Grazie per l’impegno!

Infine una targa è stata consegnata anche a me, un imbarazzatissimo “Birillo” che, davanti alle telecamere di Tvs, ha cominciato a parlare a ruota libera sperando solo che qualcuno, prima o poi, si riprendesse il microfono.  La targa, dedicata sia a me che ad Enzo Santambrogio, è un riconoscimento per la nostra spedizione in Ladakh e per l’impegno con cui ci stiamo impegnado a raccontare queste nostre piccole avventure attraverso Cima-Asso.it.

Non posso che ringraziare di cuore, scrivere è per me ancora un’avventura sconosciuta e tutta da esplorare. Vi ringrazio per aver seguito i nostri viaggi e seguito il nostro sito, condividere con Voi le nostre storie le rende ancora più speciali. Grazie!

Davide “Birillo” Valsecchi

Gli amici del Cai Veduggio

Gli amici del Cai Veduggio

Gli amici del Cai Veduggio
Gli amici del Cai Veduggio

Potere della comunicazione!! La settimana scorsa il Cai di Asso ha organizzato una piccola festa di primavera in occasione del Lunedì di Pasquetta ed anche vi io ho partecipato più che volentieri trascorrendo una bellissima giornata all’aperto.

Avevo scritto due righe sulla festa già settimana scorsa (C.A.I. Asso: Festa di Primavera) ma ritorno sull’argomento perchè qualche giorno dopo è successo un fatto curioso ma positivo.

Al nostro pranzo si era aggiunto un piccolo gruppo di escursionisti con cui si è scambiato qualche chiacchiera in compagnia. Erano del Cai di Veduggio, nei pressi di Milano, e nonostante non ci si conoscesse non c’è stata difficoltà a stringere amicizia e a passare un paio d’ore tutti insieme.

La cosa divertente è che, senza che ne facessi menzione, hanno trovato il sito Cima-Asso.it e l’articolo sulla festa di primavera inviandomi una foto ed una email di ringraziamento. Un gesto semplice forse ma che mi ha fatto molto piacere. Lo scopo di questo sito è quello di condividere ed unire e quando questo avviene non posso che esserene contento.

Ecco quindi la foto ed mio ringraziamento speciale per Rita, Ombretta, Paolo e Carlo.  Grazie!!

By Davide “Birillo” Valsecchi published on Cima-Asso.it
CAI Asso: Alpinismo Giovanile 2009

CAI Asso: Alpinismo Giovanile 2009

1993 - Tutti in cima al Pizzo Stella
Tutti in cima al Pizzo Stella - 1993 by Pipa

Arriva la primavera ed ecco al via una delle tradizioni della nostra Asso che si ripete ogni anno: l’Alpinismo Giovanile del CAI Asso.

Quest’anno riceverò l’Acquilino d’Oro, un piccolo riconoscimento che il CAI assegna a tutti i soci con 25 anni di anzianità e ricordo ancora il mio primo giorno con il CAI Asso: avevo 8 anni ed era una delle prime volte che, in piena autonomia, andavo da qualche parte senza i mei genitori.

Pantaloni alla zuava di velluto a coste grigi, una camicia a scacchi azzurra e un berretto verde la cui sproporzionata visiera mi valse il nome di “fanalino” , io arrivavo molto dopo il mio berretto!!

Che avventura stare in mezzo a tutta quella gente che non conoscevo andando alla scoperta delle montagne così distanti da casa.

All’epoca il CAI aveva tra le sue fila oltre 40 ragazzi  ed ogni Dsi partiva la mattina presto con qualche sgangherato ed economico pullman turistico. Quanti passi, quanta pioggia, quanta neve e quanta fatica ma anche quanto ridere e quanta libertà riusciva a respirare quello sfrontato bimbetto che nei suoi 8 anni portava a spasso scalcinati scarponi di cuoio quasi più gradi di lui. Quanto mi mancano quelle stringhe rosse e la spensieratezza di quei giorni. Accidenti, sembro un vecchio nostalgico se vado avanti così!!

Io non so se posso essere un buon esempio ma l’alpinismo giovanile è di sicuro una buonissima scuola per imparare quello che spesso le scuole ordinarie tralasciano. Imparare a gestirsi, a  comportarsi con gli altri quando ci si applica per uno scopo comune, a godere delle piccole cose e a reggere le fatiche. La montagna è un’ insegnante severa ma gli accompagnatori sono le persone migliori per imparare a diventarne un buon allievo.

Quest’anno, come in passato, il Cai Asso collabora con gli amici del Cai Cantù unendo i due gruppi ed unendo le forze per realizzare uscite sempre più particolari e divertenti. In programma quest’anno abbiamo:

  • Domenica   26  Aprile TERZ’ALPE “ Lo Spirito del Bosco”
    Val Ravella
  • Domenica   10  Maggio BRUNATE—ASSO  “Traversata in quota”
    Salita con funicolare a Brunate e poi traversata fino ad Asso
  • Sabato 23 e Domenica 24  Maggio RIFUGIO  S.E.C. “Osservazione del cielo”
    Pernottamento al Rifugio del  Monte  Cornizzolo ed osservazione del  cielo,  per  celebrare l’Anno Internazionale dell’Astronomia
  • Domenica   7  Giugno RADUNO  REGIONALE DI  A.G. “ Tutti  alla  diga  del  Gleno”
    Grande incontro di tutte le Sezioni lombarde che operano nel mondo dell’Alpinismo Giovanile in Val di Scalve
  • Sabato 13 e Domenica 14 Giugno RIFUGIO  BOSIO “ Nella verdissima Val Torreggio”
    Notte in rifugio a  mt 2.086

Per iscriversi servono solo due cose, voglia ed un buon paio di scarpe. Il resto lo si recupera tutto!!

Ecco la presentazione del corso di Alberto Pozzi, Presidente della sezione del CAI Asso:

“Visto il lusinghiero successo, che si protrae  dal 2003, anche nel 2009 le Commissioni di Alpinismo Giovanile delle Sezioni CAI Asso  e  CAI  Cantù hanno deciso di unire le loro forze e di organizzare il Corso Intersezionale di A.G. E’ una convinta tradizione del  CAI ASSO questo impegno stagionale con i giovani escursionisti che, in alcuni casi per la prima volta, si avvicinano al mondo affascinante della montagna. Lo scopo del Corso è di dare ai giovani gli insegnamenti fondamentali di comportamento in montagna. Gli Accompagnatori cercheranno di far capire ai giovani che si deve andare in montagna con prudenza e, pur divertendosi, rispettare l’ambiente senza deturparlo, per permettere alle generazioni successive di godere il patrimonio naturale che oggi abbiamo a disposizione. Il Corso è strutturato su cinque uscite, con  ben due pernottamenti in rifugio,   per meglio amalgamare il Gruppo. In occasione del primo pernottamento, al rifugio S.E.C  “Marisa Consiglieri”  al  Monte  Cornizzolo,  gli amici del Planetario di Lecco terranno una lezione pratica di Astronomia. Si frequenteranno ambienti diversi  tra loro, con lo scopo di avvicinare i giovani alla montagna,  scoprendola sotto l’aspetto culturale ed anche ludico-sportivo, come è specificato nel Progetto  Educativo  del  Club  Alpino Italiano. Non mancheranno momenti di condivisione e gioco,  importanti occasioni  di crescita per i  giovani.”

Per adesioni, informazioni e chiarimenti rivolgersi alla sede: CAI  ASSO,   Piazza  Mazzini  2
Tel e fax:   031-684845, aperta il venerdì dalle ore 21,00

By Davide “Birillo” Valsecchi published on Cima-Asso.it
Incredibile Luigino!!!

Incredibile Luigino!!!

Altro non si puo’ dire di un uomo di 77 anni che ha attraversato i luoghi più impervi del pianeta senza mai perdere quell’incredibile carica di simpatia ed entusiasmo che lo contraddistingue.

In un procedente articolo vi avevo raccontato la storia di Luigino Airoldi ed anticipato una sua serata alla Biblioteca di Asso.

Ascoltare i suoi racconti è incredibile e la sua genuina spontaneità è sorprendente. Ho ascoltato il suo incredibile viaggio dall’Artico all’Antartico come un bambino che ascolta una favola, completamente rapito dalle foto che scattò quasi 50 anni fà.

La sala della biblioteca era gremita e tutti i presenti affascinati scherzavano con Luigino sempre disponibile a rispondere alle domande e ad arricchire le spiegazioni con aneddoti unici.

Luigino è uno dei “grandi” ma, contrariamente a molti suoi pari, è intervenuto in modo completamente gratuito per il piacere di raccontare ed incitare i giovani ad esplorare e ad intraprendere viaggi incredibili come i suoi. Una persona disponibilissima, alla fine della proiezione è stato sufficiente stringergli la mano per farsi raccontare altre avventure. Storie di Africa, Perù e Asia.

Anche Angelo ha presentato le sue ultime diapositive del Pakistan e della scuola, dedicata a Nuccia Paredi, che è stata inaugurata quest’anno e che rappresenta una dei passi piu’ importatnti nel lungo e tortuoso cammino di solidarietà intrappreso da Angelo quasi dieci anni fa.

Da questa magnifica serata ho ottenuto questa foto bellissima che immortala tre dei decani del nostro Alpinismo, da sinistra a destra abbiamo Angelo Rusconi, Ginetto Mora e Luigino Airoldi.

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