Cornizzolo Night

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«Le donne rendono gli uomini stupidi: me più degli altri» Questo è più o meno il senso di come mi sento questa sera. Emanuele, a cena in trattoria con me, se la ride di gusto e, ben consapevole di ciò che mi rende inquieto, rigira il dito nella piaga come è consono per un buon amico.

Quando ormai lui ed il vino mi hanno sistemato e torturato a sufficienza se ne esce con una domanda fatta di una parola sola: “Notturna?”. Lui ha vent’anni d’età, io altrettanti di esperienza: siamo una buona squadra infondo. L’idea, visto come sono ridotto, non è poi  male e la luna, ormai quasi completamente piena, è dalla nostra. Si va!

Un bacio alle zie e siamo in strada. Sono le dieci di sera e dobbiamo spicciarci. Carichiamo in macchina l’equipaggiamento e siamo a Gajum. Gli occhi lentamente si abituano al buio,  la forza del sole è tanto grande che gli basta il riflesso di un grosso sasso nello spazio per illuminare i nostri passi. Come due silenziosi fantasi lasciamo che il buio ci avvolga mentre guadiamo il fiume Ravella e cominciamo a salire verso il Cornizzolo su cui risplende la croce illuminata.

I rumori del bosco si acquietano al nostro passaggio, segnali e messaggi rimbalzano tra le piante e le ombre: ci sono due intrusi nel bosco questa notte. I miei pensieri si perdono tra i passi, più saliamo e meno mi pesano. Attorno a noi c’è un Dicembre anomalo ed è il caldo e non il freddo a darci il tormento. Ad una fontanella, impossibile da trovare al buio senza conoscerla, ci fermiamo a bere dolci sorsi d’acqua che, con infinita calma, ci vengono regalati dalla montagna.

Ormai ci siamo, usciamo dal bosco per trovarci sui grandi prati sotto la cima. Qui lo spettacolo è incredibile, sembra che le stelle tutte siano cadute a terra formando un tappeto di luci su cui aleggia un’irreale alone arancione, un’alba nottura.

Ormai è mezza notte, puntiamo alla cima dove il destino si prende gioco di me. Per tutta la salita la croce ci ha guidato luminosa attraverso la valle. Quando, ormai in vetta impugno la macchina fotografica per immortarla, improvvisamente si spegne! Stupito come uno sciocco la guardo nel chiarore della luna: è mezza notte e mezza, anche la croce va a dormire.

Tutto intorno a noi le montangne continuano a risplendere ed i loro profili, per me impossibili da fotografare, dominano le valli come guardiani silenti. Le Grigne, il Resegone, i Corni e più infondo il San Primo, tutti paiono attendere nel buio, solo il Monte Barro e la Val Cava sembrano invece addobbati di luci di natale per quanto brillano.

Ci fermiamo ancora un po’, proviamo ad immaginare come potrebbe essere se, all’improvviso, tutte le luci dell’uomo si spegnessero e davanti a noi restasse solo il morbido riverbero dei laghi e della luna a risplendere nella notte. Forse sarebbe anche più bello…

Non lasciate che distruggano ancora questa montagna. Fermate la nuova Cava, salvate il Cornizzolo: www.cornizzolonocava.com

Davide Valsecchi

 

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