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Bella e terribile: road Leh-Srinagar

Bella e terribile: road Leh-Srinagar

Leh-Scrinagar
Leh-Scrinagar

Era tanto che mi ripromettevo di montare una clip sulla strada che attraversa il Ladakh e porta da Leh fino a Srinagar nel Kashmir. Una strada di grandissima importanza nel nord dell’India che costeggia prima il confine con la Cina e poi quello con il Pakistan attraversando la zona del Drass che fu invasa nel 1999.

Io ed Enzo l’abbiamo percorsa due volte nel 2009. La prima volta era di notte, con ricordi magnifici e terribili (veramente terribili!!) fatti di una luna piena che illumina gli abissi tra le montagne. La seconda volta partimmo invece di mattina presto ma giungemmo a Scrinagar solo a tarda notte ed il viaggio fu altrettanto terribile ma riuscimmo a scattare fotografie durante il giorno.

Richiede dalle 16 alle 20 ore di viaggio attraverso le montagne superando valichi che toccano anche i 5000 metri. Sono spazi incredibili dove i pesanti camion arrancano spesso tra il fango e la neve e dove la strada in terra battuta corre scavata nella roccia (specie l’ultimo passo!!).

Di per sé è una piccola avventura che i locali affrontano di buon grado consapevoli che il rischio di incidenti sia altissimo. La Farnesina sconsiglia nel modo più asoluto di percorrere in auto quella strada ed io, che l’ho fatta due volte, posso dirvi che hanno pienamente ragione.

Ma lo spettacolo che offre è magnifico. Noi l’abbiamo percorsa per risparmiare evitando il volo aereo sebbene, a conti fatti, non fu un gran risparmio. Se volete percorrerla siete avvisati, il mio consiglio, se proprio volete azzardare, è di non farla tutta in un solo giorno, prendetevi il vostro tempo e le vostre precauzioni. Questo vi aiuterà a godervi il magnifico panorama e a non correre troppi rischi.

Quando abbiamo fatto un “mezzo frontale con tuffo nel vuoto” contro un camion io ho cercato di scendere dalla jeep ma, aprendo la portiera, trovai solo il vuoto:  ancora oggi ricordo quella terribile sensazione come un attimo di vita “troppo” intenso. Non prendete alla leggera questa strada!!

Qui trovate i due racconti di viaggio:

  1. Luna piena sulla strada Leh-Srinagar
  2. Leh-Srinagar: secondo round!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Good Morning Kashmir

Good Morning Kashmir

lexA 22 anni ero sul confine tra Afganistan e Pakistan a parlare con il generale di un territorio grande come il nord Italia per farmi dare “in prestito” un ponte. Solo qualche giorno prima assistevo ad una manifestazione studentesca dove ad aprire il corteo c’erano ragazzi con i Kalashnikov mentre la polizia presidiava in assetto da combattimento la pompa di benzina del villaggio. Io guardavo la scenetta appoggiato ad un monumento a forma di missile al centro della piazza. Detto così può sembrare “figo” ma in realtà è tutto molto stupido perchè nonostante l’esperienza continuo a cacciarmi nei guai.

Parlando ieri con Bruna mi è tornato alla mente un episodio del viaggio in Kashmir che mi ero ben guardato dal raccontare mentre eravamo in India (e poi capirete perchè).

Un imbroglione di nome Dharma era riuscito a scucirci una cifra invereconda per portarci fino a Srinagar in un’imprevista deviazione del nostro viaggio tra i monti. La città però si era dimostrata subito interessante ed eravamo riusciti ad entrare in contatto con il principale quotidiano in lingua inglese del territorio: il Greatest Kashmir.

Così, il giorno dopo una lunga intervista, la mia faccia e quella di Enzo svettavano sul quotidiano [leggi]. Perché ci avevano dato tanto spazio? Semplice, la città era presidiata dai militari a causa delle elezioni, tutti i negozi erano chiusi e piccoli scontri tra separatisti ed esercito si verificavano nelle strade con regolarità. Probabilmente ci intervistarono perché eravamo gli unici turisti occidentali che se ne andassero a zonzo per Srinagar ( …e anche perché mi lasciai sfuggire che Enzo era uno dei più famosi fotografi italiani in viaggio in incognito)

Niente di esageratamente speciale sennonchè  il giorno seguente si presentarono da noi un paio di tizi che avevano letto il giornale e volevano presentarci un’importante personalità politica locale. Pensate sia possibile convincere Enzo a non infilarsi in un guaio? Nossignore, tuttavia mi aspettavo di incontrare il solito anonimo “papavero” locale che voleva darsi arie.

Il Kashmir è un territorio a maggioranza mussulmana all’interno dell’induista India ed è fortemente conteso dal Pakistan. Nel ‘99 ci fu anche una mini-invasione che durò una decina di anni, ma ciò che scuote ora il Kashmir è la forte spinta secessionista ed indipendentista di stampo religioso: insomma un bel caos.

Atraversammo un paio di stradine e raggiungemmo una piccola casa nel centro della città. Togliendoci le scarpe ci infiliamo su per una piccola scala mentre, piano dopo piano, aumentavano il numero di persone armate. Alla fine entriamo in una stanza piena di gente barbuta ed armata di mitra mentre sul letto c’era un tipo mezzo moribondo. “Quando ti accorgi che le cose stanno prendendo una brutta piega è sempre troppo tardi”.

Il tipo sdraiato si alzò e ci guardò mezzo imballato, io lo riconobbi perché la sua faccia era nell’articolo accanto a quello dove comparivamo Io ed Enzo: eravamo stati tanto stupidi da finire davanti a Muhammad Yasin Malik, il leader del partito separatista Kashmiro che l’esercito aveva posto agli arresti domiciliari (dopo avergli dato un evidente ripassata in 6 anni di prigionia) perché non interferisse con le locali elezioni. In quell’attimo silenziosamente snocciolai un intero rosario di bestemmie contro la mia stupidità!!

Malik ci guardava senza capire cosa centrassimo e, ad essere onesto, anche io me lo stavo intensamente domandando. Uno dei suoi subalterni, quello che ci aveva accompagnato, spiegò in inglese che eravamo due famosi europei e che eravamo venuti per ascoltare e raccontare la sua storia. Apriti cielo, malconcio si tirò a sedere e cominciò un mezzo comizio: vuoi non stare ad ascoltare il capo di un gruppo armato di separatisti mussulmani quando sei stato tanto stupido da finire nella tana del lupo?

La situazione però era ridicola perché io ed Enzo eravamo probabilmente le due persone meno empatiche con tutta questa storia che si potessero trovare in tutta l’India ma, noblesse oblige, centellinavo ogni singola parola in inglese ringraziandolo per l’incontro mentre in italiano, ma sempre con il sorriso, cercavo di spiegare ad Enzo in che guaio ci eravamo cacciati facendogli capire che era tempo di tagliare la corda …in fretta!!

Per accomiatarci raccontai la storia della macchina Polaroid di Enzo, una macchina d’epoca che usava pellicole molte preziose ed ormai molto rare. Gli raccontai che con quel tipo di fotografia erano stati immortalati tutti i grandi leader politici del mondo e spiegai a Malik che Enzo sarebbe stato molto onorato di scattargli un paio di foto prima di andare.

«Birillo a me non me ne frega nulla di fargli le foto a sto tipo!! Poi sai quanto costano le pellicole!!» Ogni tanto prenderei a badilate quella sua testaccia. «Ora – gli dissi sempre sorridendo – fai due o tre foto, gliele regali sorridendo ed andiamo via, se no ti butto io da quella cazzo di finestra!!!». Così Enzo si mise a scattare polaroid a Malik mentre si metteva in posa come un novello Che Guevara: delle tre che ne fece gliene regalammo due.

Grandi inchini e grandi saluti abbiamo preso comiato dall’allegra compagnia ridiscendendo le scale che ci riportavano verso l’uscita. Uscendo dalla casa mancammo di poco un squadra dell’esercito che, fortunatamente per noi, non ci vide lasciare la casa (…se no eravamo ancora là a spiegargliela agli indiani!!).

I mei congegni informatici che scrutano il web hanno trovato proprio ieri una notizia su Muhammad Yasin Malik. Il leader del Fronte Indipendentista del Kashmir e Jammu è stato infatti nuovamente arrestato insieme ad altri sette dirigenti del partito. Per alcuni Kashimiri è un eroe, per altri un criminale, per gli Indiani è un pericoloso ostacolo mentre per i Pakistani è un leader mussulmano immune alle loro lusinghe. Per me? Per me è “una mezzora di vita fin troppo intensa”. La morale? Semplice, a Dio piace salvare la pelle agli sciocchi e noi a volte sembriamo i suoi prediletti!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Polaroid: Muhammad Yasin Malik
Enzo Santambrogio: Polaroid di Muhammad Yasin Malik
Sweet Home: Bagaj inn turnaa a Cà… again!!

Sweet Home: Bagaj inn turnaa a Cà… again!!

Sweet Home
Sweet Home

Il ragazzo della JetPark ci parcheggia davanti alla nostra macchina. Sono le sei di sera di Dicembre, è buio e  la radio del furgone passando i risultati di calcio mi ricorda che è Domenica.

Il ragazzo ci regala un paio di cioccolatini mentre carichiamo gli zaini sulla vecchia mondeo nera, l’old mobile dei blues brothers di Asso. Appoggio le chiappe sul sedile davanti mentre Enzo si mette alla guida ed accendo la radio: Virgin radio in caccia del vecchio Bleach.

Trovata! Sapete qualche canzone passa  in quel preciso momento? Sweet Home Alabama dei Lynyrd Skynrd. Non esistono le coincidenze!

Il nostro arrivo diventa piuttosto glorioso, infilarsi in strada con questa canzone dopo quasi  33 ore tra aeroplani e aereoporti diventa i titoli di coda quest’avventura.  Adoro il suono rock ‘n’ roll del  Sud degli States, quel fare un po’ sfrontato con cui i ragazzi di campagna decidono di sfidare il mondo con un paio di Jeans e degli stivali. In viaggio, ancora in viaggio ma destinazione CASA. Non vedo l’ora di appoggiare i piedi sotto il tavolo della zia.

Domani c’e’ tempo per il circo degli strani, le bollette, il commercialista, la tipa che mi insulta al telefono, Berlusconi che prende statuette sul naso (fatto grave!), le balle politiche, la crisi, la sindachessa lesbica di Huston, l’acceleratore del Cern, mio padre che fa lo strano, Dio che non  si fa vedere (buon per lui!!),  Babbo natale e la compagnia delle renne ubriache che rompe le palle mentre mangio.

Domani. Oggi sono in viaggio per casa, Sweet Home!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Greater Kahsmir… di nuovo!

Greater Kahsmir… di nuovo!

Faheem, Altaf, Birillo. La foto è di Enzo

Durante il nostro viaggio a Maggio eravamo stati intervistati da Faheem Aslam, giornalista del Greater Kashmir, il principale quotidiano in Inglese  della regione.

Era stato divertente e la foto dei due assesi in viaggio era finita sia sul giornale che su Internet,  all’epoca scrissi anche un pezzo  che potete leggere qui: I due Assesi finiscono sul giornale del Kashmir

Proprio stamattina siamo passati di nuovo alla sede del giornale ed abbiamo incontrato nuovamente Faheem accompagnati da Mister Kotroo. Faheem ci ha riconnosciuto al volo ed è stao molto gentile ed amichevole come sempre. Abbiamo raccontato del nostro viaggio in India e del libro che è in stampa con le foto di Enzo ed i miei racconti.

Il lago e la tradizione tessile sono aspetti comuni sia a Como che alla Città di Srinagar , è  sempre interessante condividere il proprio punto di vista trovando le diferenze e le similitudini tra paesi e persone così distanti.

In quest’occasione avevamo un piccolo regalo per Faheem, una copia di Lake Como, il magazine trimestrale che in doppia lingua, inglese ed italiano, descrive Como e le iniziative culturali ed artistiche della città.

Nella redazione del giornale Enzo ci ha scattato una foto ma, ad essere onesto, riguardandola quello tra i tre che sembra meno occidetale sono imbarazzantemente io.  Fa sempre un freddo pungente ed in questi giorni ha cominciato a piovere e nevischiare, se a questo sommate che siamo a 1700 metri ai bordi dell’Himalaya in una città costruita sull’acqua potete capire perchè sembro sempre di più l’orso Yoghi in attesa del letargo!

Il nostro viaggio continua ed ogni giorno vediamo qualcosa di incredibile. Appena possibile cercheremo di mostrarvi le foto e di raccontarvi le storie che ci vengono racontate in questi giorni. Ciao!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Tre pensieri sulla strada per Srinagar

Tre pensieri sulla strada per Srinagar

Delhi Airport
Delhi Airport

Mi piacciono gli aereoporti. Ci sono donne magnifiche, bellissime, camminano a grandi falcate come dee tra gli uomini inguainate in lucenti stivali ed eleganiti  vestiti. Gambe lunghissime e sguardo fiero. Mi piacciono, tuttavia mi incuriosisce sempre la strana specie di uomini che si trascina instancabilmente e silenziosamente loro appresso. Sono stretti mano nella mano con tanta grazia ma hanno dipinto sul volto una maschera rigida di una tristezza inconsolabile ed infinita. Ho paura che quei poveretti stiano pagando un prezzo troppo alto per tanta avvenenza. Decisamente non è roba per me. “Culo alto ci fo’ un salto” Santambrogio cita il Conte Mascetti e riequilibra i mei pensieri. Mi alzo e schiero il più accattivante dei mei sorrisi da single impenitente. Mi piacciono gli aereoporti.

Siamo una bella squadra io ed Enzo ma le ore di viaggio cominciano ad accumularsi ed instancabilmente avanziamo aereoporto dopo aereoporto, paese dopo paese. Ad ogni salto lo scenario cambia, cambiano gli attori, cambia persino il teatro e lo spettacolo ma i protagonisti del gioco restano sempre gli stessi: siamo noi. Ad ogni salto cambia qualcosa ma a cambiare sono per lo più le regole ed ogni volta devi adattarti. Cambia la lingua, i costumi, il senso di guida, il fuso orario, la morale, la buona creanza e la religione. Tu cambi con loro e quando ti acorgi che la legge, teoricamente assoluta, diventa realtiva cominci a vivere un po’ al di sopra delle righe. Ti rendi conto che le uniche regole che valga veramente la pena di rispettare sono solo quelle che ti sei dato da solo, le altre sono solo note nel manuale d’istruzioni per affrontare la giornata.

Finalmente, dopo ventiquattro ore, siamo arrivati a Srinagar. L’aereo si appoggia alla pista mentre il capitano si affretta a gracchiare nell’altoparlante che questa è zona militare e che il governo proibisce ogni tipo di fotografia o ripresa all’interno dell’area aereoportuale. Mentre frena all’impazzata con i motori indietro a tutta forza al fianco delle ali sfilano gli accampamenti dei soldati, gli hangar mimetizzati perchè siano ben visibili così come lo sono i vecchi caccia parcheggiati a bordo pista, probabilmete immobili da secoli. L’arte militare ha sempre avuto un tocco di teatro. Qui siamo a Srinagar  tuttavia, la presenza militare è la più alta di tutta l’India. Qui gli uffici pubblici e le pompe di benzina sono circondate dal filo spinato e presidiate da soldati armati, questa è la capitale di un territorio conteso da tre super potenze d’oriente: India, Cina e Pakisan. Superiamo i mille controlli salutando altrettanti ufficiali e compilando altri moduli. Poi siamo fuori, sul piazzale. Scalcinati taxi con i loro autisti cercano di accaparrarci come clienti ma tra la folla spunta Mr Kotroo ed il suo autista. E’ un piacere vedere un vecchio amico in mezzo a tante facce. Siamo di nuovo in Kashmir, che tempo fa? Fa un freddo terribile!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Srinagar: Ritorno in Kashmir

Srinagar: Ritorno in Kashmir

Srinagar
Srinagar

Il Kashmir è la regione più a nord dell’India, chiusa tra la catena montuosa Himalayana e la catena del Pir Panjal. Per quasi un millennio il territorio era popolato sopratutto da Hinduisti e Buddisti fino a quando, agli inizi del nono secolo, si diffuse la religione Mussulmana e l’intera area entrò sotto il controllo dei monarchi Mogul. Solo l’arrivo dei Britannici ed il trattato di Amritsar pose la regione sotto il controllo degli Inglesi fino alla proclamazione della Repubblica Indiana.

Ora la regione è contesa tra l’India, la Cina ed il Pakistan mentre si agita al suo interno una forte spinta indipendentista.

Durante il nostro viaggio in India (luglio 2009) abbiamo visitato la città di Srinagar, capitale del Kashmir. Edificata tra le acque del lago Dal Lake, 1,730 metri sul livello del mare, è conosciuta nel mondo come La Venezia d’Oriente.

Abbiamo avuto la fortuna di stringere buone amicizie nella città sull’acqua ed in particolare con Altaf Kotroo, capostipite della famiglia Kotroo, incontrato a Lhe, in Ladakh.

Il nonno di Altaf, per noi amichevolemente AK (“Eichei”), era uno dei capi che presiedeva il consiglio delle House Boat, le case galleggianti, il cuore della vita sul lago. Suo padre, invece, è uno degli chef più famosi della città ed un mago nel coniugare i piatti locali con i gusti occidentali, la nostra salvezza tra i piccanti cibi indiani!

Altaf è uno dei più noti ed esperti collezionisti d’arte ed antiquariato del Kashmir, grazie al suo aiuto abbiamo potuto scoprire e visitare alcuni dei più rinomati artigiani della regione:  tessuti, tappeti ed intaglio nel legno. I tessuti del Kashmir, Suoni da un passato di seta,Il mercato sull’acqua e gli altri articoli su questo territorio sono stati realizzati grazie alla sua conoscenza.

Ora, mentre l’inverno avanza tra le montagne e le acque del lago Dal, torneremo ancora in India per continuare l’esplorazione di questo affascinante territorio che è il Kashmir.

Il nostro viaggio, raccontato come sempre nei diari web di Cima-Asso.it, avrà inizio il 6 Dicembre con rientro previsto per il 13 Dicembre. La squadra sarà quella classica: Enzo Santambrogio e Davide “Birillo” Valsecchi.

Rispetto ai tre mesi spesi in India tra Maggio e Luglio può apparire come un viaggio breve, tuttavia l’opportunità di essere ospiti dei Kotroo, di vedere le montagne ed il Lago Dal d’inverno è irripetibile. Altaf, inoltre, ha organizzato nuovi incontri con gli artigiani locali promettendo di mostrarci meraviglie del passato della sua terra. Una nuova occasione per meglio comprendere le tradizioni e la cultura di questo territorio spesso poco conosciuto.

Ancora scarponi ed equipaggiamento pesante per un nuovo viaggio ad Oriente, ci aspetta la neve del tetto del mondo!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Corriere della Sera – Viaggi: viaggio in Kashmir

Corriere della Sera – Viaggi: viaggio in Kashmir

Il Corriere della Sera ha organizzato un piccolo concorso dedicato a piccoli diari di viaggio. Una raccolta, che sta diventando molto ampia, di storie e fotografie.

Virgin Radio, la radio rock che ascolto mentre lavoro al computer, inserisce spesso tra un pezzo ed il successivo una piccola publicità al concorso. E così ho deciso di abbozzare anche io un pezzo.

L’unica regola “tecnica” è che il racconto non superi le 5000 battute (spazi compresi ). A dire il vero essere “breve” non è proprio il mio talento ma ho riadattato un brano molto più lungo scritto in India sulla strada che collega Leh e Srinagar.

Ieri mi è stato comunicato che il brano è ora pubblico sul sito del Corriere della Sera, se volete leggerlo è visibile qui: Leh-Srinagar: Secondo Round. Mi diverte pensare che il “Corriere” abbia un mio brano pubblicato tra i suoi pezzi.

In molti racconti  il viaggio è  descritto ed avvolto con la  “classica” patina opaca fatta di stupore e meraviglia tipica dei {it:Teletubbies} , il mio brano spero abbia un sapore diverso, meno zuccheroso e più complesso, forse amaro ma profumato da quella fragranza fatta di sudore e bestemmie che è il tributo al mondo per chi si mette in cammino dopo il primo vaggito.

Questa sera, Venerdì 23 Ottobre vi aspettiamo dalle ore 19:00 al Touring Caffè di Como, in piazza Cavour, per la Mostra d’Arte dedicata ai lavori che ha realizzato Enzo durante il nostro viaggio.

Davide “Birillo” Valsecchi

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