I Flaghéé a Cremona con Annibale Volpi

Sotto il ponte di Cremona
Sotto il ponte di Cremona

Qualche giorno fa mi ha scritto Annibale Volpi inviandomi una delle foto che ci scattò durante il nostro passaggio a Cremona. Annibale era venuto da Armando, presidente del Club Voga Veneta di Cremona, per conoscere i due che erano venuti giù dal Lago attraverso l’Adda. Era entusiasto del nostro viaggio!!

Annibale Volpi
Annibale Volpi

Annibale è una persona incredibile e per descriverlo voglio usare alcuni stralci di giornali, tra cui il Corriere della Sera, che lo descrivono mentre racconta della marea nera che dal Lambro minacciava il Po: «A raccontare il fiume c’è ancora Annibale Volpi, che lavorava alla conca prima di Gallini. È uno a cui il Po scorre nelle vene e a volte fa l’effetto del vino. Un bambino fluviale di quasi settant’anni che nel 1979 ha catturato una trota, sì proprio una trota, di 1,9 kg sotto lo sbarramento di Isola Serafini: “perché qui l’acqua cade e c’è la corrente, l’ossigeno che serve alle trote. E non era una mormorata scesa dall’Adda, era proprio una trota del Po…»

Il Corriere della Sera raccontando la notte del disastro chiosa così: “Annibale Volpi, 72 anni, si è messo lì, da subito, da pensionato, da osservatore, da soldato, vicino alla grande diga della centrale Enel di Isola Serafini. Ci ha lavorato quasi mezzo secolo, in centrale, sa bene che la diga è l’ unica vera muraglia tra la sorgente e il mare”

Il mondo è incredibile alle volte, senza nemmeno saperlo eravamo uniti dalle invisibili strade del destino: attraverso l’Adda avevamo unito il Lario al Po ma il nostro legame, essendo di Asso, ci accumunava anche per il Lambro e per i suoi problemi: noi a monte, lui a valle del disastro del Febbraio 2010.

Già perchè il Lambro, il fiume che attraversa tutto il nostro piccolo paese e che nasce alla Menaresta, più a valle perde la sua bellezza e trascina verso il mare la sua terribile nomea di fiume più inquinato d’Italia. Oggi volevo ringraziare Annibale e scusarmi al contempo con lui perchè il nostro fiume, a noi tanto caro, purtroppo non è un buon ambasciatore della nostra gente.

L’anno scorso, ad Agosto, avevo realizzato un piccolo filmato risalendo il Lambro che scorre nel territorio Assese.  E’ stata quella giornata ad ispirarci l’iniziativa dei Flaghéé ed oggi, per ringraziare dell’ospitalità che ci è stata data a Cremona, vorrei riproporlo mostrando come il Lambro possa essere un “buon” fiume.

Ho sempre pensato che quelli nella bassa, quelli che lo imbrattano ed inquinano, in fondo meritassero un fiume morto e ammorbante come diviene il Lambro: loro è la colpa, loro le conseguenze. Solo ora mi rendo conto che è la gente del Po a pagare, ingiustamente, il prezzo più alto. Il fiume ci mostra come tutto sia legato e come le nostre azioni rieccheggino sempre più lontano come cerchi sull’acqua.

Mi dispiace Annibale: a monte e a valle del Lambro cercheremo di aiutare il nostro fiume e tutte le “acque” a cui è legato.

Davide “Birillo” Valsecchi