Il paese è piccolo e la gente mormora. Così si viene a sapere che i misteriosi individui che giorni fa si aggiravano attorno ai Cedri di Asso erano periti intervenuti su richiesta del Comune: studiavano lo stato di salute delle piante.
Fin qui nulla di male ma, siccome Asso è divisa tra Montecchi e Capuleti, ora i sostenitori della rotonda si aggirano sussurrando per le strade con uno strano ghigno:”Gli esperti hanno detto che i Cedri sono al termine del loro ciclo vitale, che sono a rischio crollo e che per questo andranno abbattuti. Ben vi stà, alla fine avete perso lo stesso!” Litgano con le piante e se ne vantano persino: gente strana alle volte in giro per Asso!
Solo due anni fa una perizia privata li definiva in ottima salute, che sia lo stress ad aver nuociuto tanto alle piante? Già perchè è curioso che all’improvviso le due piante, dopo essere state poste sotto tutela dalla Sovraintendenza [articolo] ed aver bloccato il progetto della rotonda, siano diventate improvvisamente fragili: sarebbero infatti in ottima salute ma con una limitata prospettiva di vita (…e ci credo visto che ci si accanisce per tagliarle!!)
“Birillo ma tu ci credi?”. In realtà mi viene da ridere, è come chiedere una diagnosi al “suteramort”, il becchino, dopo che già ha incassato in anticipo i soldi dai famigliari del paziente e scavato la fossa in un giorno di sole torrido. Cosa volete risponda? “Se l’è minga mort, speri che ‘l crèpa!”. (Se non è morto spero che crepi)
Quindi, per star sicuri, converrebbe avere un giudizio esterno, magari imparziale, che ci raccontasse un po’ come stanno davvero le nostre piante prima che la loro ennesima condanna a morte sia affissa senza contraddittorio sulle Bacheche Comunali di Asso.
Serve un Agronomo, magari anche più di uno, che si presti a testare il polso dei Cedri di Asso e a fornire pubblicamente il suo responso. In fondo io credo che quelle piante qulache simpatia l’abbiano riscossa (2600 fime…), un esperto disposto a darci una mano lo si potrebbe trovare.
Dove lo cerchiamo? In Italia abbiamo 22 Facoltà Univerisitarie di Agraria, tutte con docenti e ricercatori esperti: Torino, Milano, Udine, Padova, Bologna, Pisa, Perugia, Viterbo, Firenze, Piacenza, Parma, Napoli, Catania, Ancona, Foggia, Regio Calabria, Potenza, Campobasso, Sassari, Teramo e Modena.
Oggi comincio a scrivere alle Facoltà. Se gli Agronomi non bastassero possiamo contattare anche gli Architetti del paesaggio e gli Ingegnieri di naturalistica e pianificazione territoriale. Hanno tutti una qualifica sufficiente ad esprimersi sui nostri Cedri. Mi aiutate a fare girare la voce?
Forse, dopo che la Sovraintendenza ha deciso di tutelarle, possiamo convincere qualche Ateneo ad adottare le nostre piante e ad insegnarci come salvaguardarle: che gemellaggio incredibile sarebbe quello suggellato dai nostri Cedri!!
Davide “Birillo” Valsecchi
[L’iniziativa è stata riportata anche da La Provincia di Como]