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2011: I Cedri nello Spazio

2011: I Cedri nello Spazio

La foto proiettata nello spazio
La foto proiettata nello spazio

Sono appena rientrato dalla Tanzania e con una certa trepidazione ho chiamato il mio amico Giulio Malinverno, Ingegnere Aerospaziale e membro della squadra di ‘Cima’: “Come è andata? E’ tornato?”

Per scaramanzia avevo taciuto tutto fino al definitivo rientro dello Shuttle Discovery dalla missione STS-133, l’ultimo volo di questa storica astronave in servizio dal 1984 e che vanta al suo attivo 39 missioni spaziali ed alcuni importanti primati.

Il Discovery ha portato in orbita il modulo Leonardo realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana per la ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Con sé aveva però anche un piccolo pezzo della nostra Asso.

La NASA, l’ente spaziale americano,  aveva infatti dato vita ad un’iniziativa per commemorare questo storico veivolo. Prima del decollo infatti erano state raccolte e selezionate via Internet un’ampio numero di immagini che sarebbero state portate in orbita dal Discovery durante la sua ultima missione attorno alla Terra.

Grazie all’impegno di Giulio anche noi siamo riusciti ad inserire una foto tra le tante decollate con lo shuttle. Giulio infatti ha consegnato alla storia una fotografia che lo ritrae insieme alla sua famiglia (ed il fido cane Carlotta) in posa proprio davanti ai nostri cedri nella storica giornata di Santa Apollonia del 2010.

Ora, che lo shuttle è rientrato alla base completando la sua missione posso mostrarvi il certificato “Face in Space” che Giulio ha ricevuto della NASA. Per un attimo l’intero lo spazio ha potuto osservare la piccola navicella costruita dall’uomo e le immagini che aveva portato con sè, contemplando, oltre a Carlotta, anche il più grande tra i due ultra centenari Cedri di Asso.

Un anno fa volevano abbatterli, grazie all’aiuto di tutti hanno raggiunto persino lo spazio!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Certificato NASA
Certificato NASA

Ps: Grazie ancora Ing.

Cedars of Lebanon

Cedars of Lebanon

Reichstag flag (sventolano le bandiere di vittoria mentre ancora si combatte senza quartiere)
Reichstag flag (sventolano le bandiere di vittoria mentre ancora si combatte senza quartiere)

[LaProvinciaDiComo 11-01-2010] ASSO Il progetto della rotonda è stato modificato salvaguardando i due cedri secolari, come richiesto dalla Soprintendenza ai beni ambientali, Con questa mossa è ormai chiaro come i due alberi che hanno accolto gli abitanti della valle per più di cent’anni resteranno al loro posto. La nuova versione del progetto prevede un marciapiede non più a livello della strada, ma a quello dei cedri, salvaguardandone quindi le radici ed evitando di variare il diametro della rotatoria.

La rotatoria sarà comunque realizzata, così come i parcheggi presenti a lato strada al servizio anche dell’autobus. Si procederà invece in modo minore con gli scavi per ammorbidire l’inclinazione della strada, intervento che potrebbe essere pericoloso per le radici delle piante.

«La Soprintendenza ha autorizzato la rotonda, già autorizzata e finanziata dalla Provincia oltreché dalla Comunità montana del Triangolo Lariano, dando delle prescrizioni che saranno completamente recepite – spiega il sindaco di Asso Maria Giulia Manzeni -. La principale modifica riguarda la quota del marciapiede verso la “locanda”, che seguirà il livello naturale del terreno; in precedenza il livello del marciapiede era previsto a quota strada. Tale modifica consentirà uno scavo di dimensioni minori. In sintesi tutte le prescrizione impartite dalla Soprintendenza saranno recepite e rispettate».

Prosegue il vicesindaco Giovanni Conti: «Il progetto non ridimensiona il diametro della rotatoria, c’è solo questa modifica riguardante il marciapiede – spiega -. Non sappiamo poi se toccheremo o meno il tratto di fognatura, e quindi decideremo poi se intervenire o meno. Il nuovo progetto è stato ritenuto conforme alle loro indicazioni dalla Soprintendenza e dall’amministrazione provinciale».

I cedri insomma resteranno al loro posto, dopo perizia e controperizia anche l’amministrazione ha accettato le prescrizioni della Soprintendenza.

«Dagli uffici per ora non mi hanno comunicato nulla -spiega l’assessore ai lavori pubblici Pietro Cinquesanti -. Se fosse arrivato un progetto diverso per quella rotatoria mi avrebbero di certo informato, però può essere che sia stato presentato nel periodo di pausa».

La delibera di giunta relativa ai -Lavori di sistemazione dell’incrocio tra Via XXV Aprile e Via Matteotti-, nello specifico snocciola il costo dell’intervento, in totale 350mila euro, con 100mila euro a carico dell’amministrazione provinciale, 50mila della Comunità montana del Triangolo Lariano, 179mila attraverso un mutuo e 20mila da fondi di bilancio del comune. L’opera, secondo la delibera, non prevede la sostituzione del tratto di fognatura. Previsto invece il rifacimento della linea Telecom, con una spesa di 28mila euro circa, e lo spostamento dei pali dell’illuminazione pubblica con un esborso di poco più di duemila euro.

Si può intuire che la rotonda sarà più superficiale e senza grandi variazioni ulteriori nel progetto, a parte quelle spiegate dal sindaco, salvaguarderà comunque i cedri.

Il sindaco Manzeni rimarca anche un’imprecisione in quanto sostenuto dai consiglieri di minoranza: «Loro continuano ad asserire che la perizia sui cedri il comune la poteva chiedere al Corpo forestale, un’affermazione falsa, perché il comune non è tra gli enti che possono far realizzare una valutazione di questo tipo».

La minoranza attende di vedere il progetto riguardante le nuove soluzioni pensate per la rotatoria: «Siamo contenti se s’intende salvaguardare i cedri con delle modifiche al vecchio disegno della rotatoria – spiega il capogruppo di Asso Viva Roberto Zanetti -. Riteniamo comunque ci siano interventi diversi, e meno costosi, della rotonda che possono essere persino più risolutivi. Anche perché se non si progetta bene l’opera c’è il rischio di ritrovarsi alcuni giorni dopo la chiusura del cantiere, con delle auto che finiscono contro la rotonda».

Ricordiamo che la battaglia per la salvaguardia dei cedri del libano è stata combattuta anche da quasi tremila cittadini che hanno firmato contro l’abbattimento degli alberi.

Berlino é senza dubbio la città che meglio mostra alla Storia e al mondo quanto le dittature e la propaganda sia destinate, una dopo l’altra, a crollare sotto la spinta e la volontà della gente.

Lasciando il “Check Point Charlie”, dove sovietci ed americani si sono fronteggiati per anni, non posso che riflettere su quanto sia vacuo lo scontro tra i pollici di due forze contrapposte e quanto sia geniale, creativa e tenace la volontá di chi non accetta di essere schiacciato da questo sistema.

Davide “Birillo” Valsecchi

Ps. Vorrei rimarcare che la perizia del comune era sbagliata: presentava numerose imprecisioni ed evidenti inesattezze. Non so come si dica in tedesco ma dalle mie parti si dice “vediamo di non menare il can per l’aia…” (ossia girare il discorso e creare confusione per sottrarsi ad argomenti sgradevoli o imbarazzanti)

Vallategna: I put a Spell on you…

Vallategna: I put a Spell on you…

"Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce". Lao Tzu.
"Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce". Lao Tzu.

Eccesso di potere per erroneità di presupposti, errore di fatto e di diritto, erroneità e difetto di istruttoria, sviamento di potere, violazione dei principi di trasparenza e buon andamento, eccesso di potere per motivazione carente e comunque insufficiente, difetto di istruttoria ed erroneità di presupposti, perplessità, sviamento, sviamento di potere, violazione di legge, violazione ed erronea interpretazione degli strumenti urbanistici.

Questa è la lista di accuse che compaiono nel ricorso con cui gli avvocati del “supermercato” si rivolgono al TAR contro l’amministrazione comunale. Il documento è in Municipio da Agosto ma il contenuto non è mai stato divulgato e solo ora, grazie ai consiglieri di minoranza che non possono distribuirlo ma hanno facoltà di  raccontarlo a chi chieda loro, è stato possibile finalmente sapere di quali accuse è chiamato a difendersi il comune (…e per estensione tutti noi Assesi).

Diciotto pagine ben dettagliate che negli ultimi paragrafi fanno chiaro riferimento alla richiesta di un risarcimento danni: se il TAR approverà il loro ricorso avranno la facoltà di rivolgersi al tribunale civile per batter cassa nelle tasche degli assesi.

La storia è presto detta: il supermercato fu approvato il 26 Febbraio ma nei giorni successivi ad Asso si scatenò il pandemonio per le proteste della gente: furono raccolte una montagna di firme ed il malumore cittadino divenne evidente. Dopo 50 giorni, in una seduta speciale, l’amministrazione revocò il progetto del supermercato.

Semplificando le dettagliate pagine del documento l’accusa è presto detta: per ragioni di tipo politico e sovvertendo le comuni procedure l’amministrazione ha revocato il progetto adducendo motivi inesistenti dal punto di vista tecnico.

Io e Giovanni Conti non ci parliamo da mesi, mi evita accuratamente. All’epoca dei fatti io ero in Africa ma qualche giorno prima che la revoca fosse pubblicamente annunciata egli  telefonò ad una persona a me molto cara. Dopo aver rimarcato  in un lungo discorso quelli, che a suo dire, erano i gravissimi danni che avevo causato alla comunità con il mio atteggiamento sconsiderato, disse di non preoccuparsi perchè “quelli del supermercato si erano ritirati ed andavano a costruire altrove”. Purtroppo quella fu sola la prima delle occasioni in cui Conti mise in mezzo persone a me care per farmi sapere quello che gli interessava farmi sapere.

Questa diceria, messa in giro come pioggia per il paese,  fece credere a tutti coloro che si erano opposti al progetto che la revoca fosse la parola fine a tutta la questione. La gente dimentica, io no.

Giovanni Conti è l’unico che in municipio conosce fino in fondo tutta la storia della “questione supermercato”, colui che detiene la maggior responsabilità di ogni scelta presa. Per chi non sapesse chi sia  posso dirvi che è la stessa persona che voleva farci credere che gli ultra centenari cedri di Asso fossero suoi coetani e che grazie ad una “strana perizia” piena di “errori” commissionata dal Comune cercava di farlo credere anche al Sovraintendente affinchè ne revocasse il vincolo posto a tutela.

Anche in quel caso l’esito della perizia rimase taciuto per mesi e solo grazie all’impegno dei cittadini è stato possibile confutarla dimostrandone gli errori ( …e scongiurare che i cedri venissero considerati ingiustamente pericolanti ed abbattuti).

Ora, se devo essere onesto, non mi pare che quelli del supermercato si siano poi così tanto “ritirati”, anzi, sembra che abbiano deciso di porre fine “al gioco delle tre carte”, di travolgere l’amministrazione e di servire il conto, probabilmente salato, a tutti gli assesi.

Su tutta questa storia mesi di silenzio, nessuno ha fatto sapere nulla, nessuna comunicazione ufficiale: “per qualcuno il silenzio è oro in questo paese…”

Ora, visto che  è in ballo tutta la comunità, credo sia il momento che l’amministrazione dimostri pubblicamente una chiara e ferma volontà di vincere il suddetto ricorso, che con “grande scrupolo” informi la popolazione applicando la massima trasparenza e che alla fine, questo ricorso di cui è responsabile, lo vinca davvero.

Davide “Birillo” Valsecchi

Ps: Il titolo dell’articolo, “ho posto un incantesimo su di te”, è tratto da una canzone dei Creedence Clearwater Revival del 1968.

Asso ha ospitato Papi, Santi e Re, le sue strade sono state percorse da streghe e dagli armigeri dell’inquisizione.  Prima dell’arrivo di Plinio ad Asso erano i druidi ad esercitare la magia della consocenza e da allora la valle è sempre stata popolata da alchimisti, astronomi, poeti, uomini d’ingegno e filosofi.

La loro consocenza ha permeato la terra, penetrato la roccia, intriso l’essenza della valle condizionandone il destino stesso. Gli equilibri sembrano essere stati infranti e queste antiche magie sembrano essersi ora nuovamente risvegliate pulsando nel cuore della gente. Dieci mesi fa provai a darne avviso ma, come  Cassandra, nessuno mi credette: ora la Vallategna travolgerà ogni cosa…

A volte ritornano

A volte ritornano

Un epico dramma di avventura ed esplorazione
Un epico dramma di avventura ed esplorazione

Il Supermercato della Vallategna sotto riesame del TAR.

Come faccio a dirlo? L’Albo Pretorio è lo spazio dedicato all’affissione degli atti destinati, per legge, regolamento o disposizione comunale, alla conoscenza pubblica. Qui si trova la delibera di giunta numero 114 che riporta come il 2 Agosto la Società S.C. Evolution spa abbia fatto ricorso al Tribunale Amministrativo per l’annullamento della deliberazione di Consiglio Comunale n° 11 del 19/04/2010 avente per oggetto:“Revoca deliberazione consiliare n. 7 del 26/02/2010 avente oggetto: adozione piano attuativo in variante al P.R.G. … … per la realizzazione di una media struttura di vendita di rilevanza locale in fregio alla S.P. 41”; (leggi delibera)

Chi andava in giro raccontando che avessero accantonato l’idea di costruire il supermercato “forse” si sbagliava. Se il ricorso verrà accolto avranno il diritto di cominciare a costruire.

Ma cosa è accaduto in questi 10 mesi ad Asso? Il 23 Gennaio scattai una fotografia con i cedri di Asso, partivo per l’Africa, volevo un loro ricordo. Non mi ero reso conto di essermi imbarcato nella più incredibile delle mie avventure. In molti mi hanno imitato e così il 5 Febbraio mi presentai per un incontro con l’Amministrazione perchè, per curiosità, volevo capire meglio tutta questa faccenda della rotonda e del supermercato. Nella mia mente ci sono ricordi spaventosi di quella giornata.

Il 9 Febbraio, alla festa padronale, scattammo sotto i cedri oltre un centinaio di foto ricordo a quasi duecento persone. Non vedevo nulla di male in tutto questo.

Il 18 Febbraio il Sindaco dichiarò al Corriere della Sera: «L’ipotesi del supermercato risale a quasi otto fa anni e ci porterà in dote un parco pubblico di duemila metri quadri» [leggi] Con una fotografia aerea esaminai il terreno della Vallategna calcolando gli spazi per il parco con le coordinate GPS, due giorni dopo quella immagine finì su LaProvincia [leggi]

Il 26 Febbario LaProvincia riportò l’interrogazione che due parlamentari, Ermete Realacci presidente di Lega Ambiente e Chiara Braga, avevano presentato alla Camera sul Supermercato [leggi]. Io partii per la Tanzania il 24 Febbraio e da laggiù potevo solo ricevere, ogni due giorni, qualche ritaglio di giornale e pubblicare l’aggiornamento del nostro viaggio Avevo molto tempo per riflettere su questa storia. Il 26 Febbraio l’amministrazione approvò il progetto del Supermercato, i metri quadrati di parco erano meno di 1000 e posti dietro il parcheggio [leggi].

L’11 Marzo venne indetta un’assemblea popolare nella sala comunale. Il sindaco nei giorni precedenti annunciò che avrebbe disertato l’incontro dichiarando che non vi erano le giuste condizioni e promettendo: «Al momento debito organizzeremo un’assemblea o utilizzeremo gli organi d’informazione per rendere partecipe il pubblico di quanto avviene. Promuoveremo un’informazione adeguata nei tempi e nei modi opportuni.» [leggi]

In quei giorni partì una raccolta spontanea di firme che portò all’insperbile cifra di 2734 firme che furono poi depositate in Comune. Il gruppo musicale Sulutumana, vincitore del Premio Tenco, realizzò il 14 Marzo un magnifico concerto sotto i cedri affollando il piazzale del Comune in una giornata di festa.

Il 28 Marzo Roberto Cigardi, presidente della Commissione lavori pubblici e viabilità dell’amministrazione provinciale, dichiarò «Per la rotonda c’è una richiesta di finanziamento da parte dell’amministrazione comunale di Asso. Abbiamo già espresso la nostra posizione: se si fa il supermercato le spese per la rotonda saranno completamente a carico del Comune di Asso, altrimenti parteciperemo. Da parte nostra, come già espresso a più riprese, ci sono forti dubbi sul progetto del supermercato» [leggi].

Il 19 Aprile io ero in Tanganika ma ad Asso, dopo solo 50 giorni, l’Amministrazione bocciò il progetto del supermercato individuando un errore di tre metri nella planimetria. [leggi] Il 4 Maggio, dopo due mesi e mezzo, rientrai ad Asso.

Il 3 Giugno, inaspettatamente, il Sovrantendente dichiarò i Cedri di Asso “alberi da tutelare” [leggi]. La questione supermercato ricevette persino una lettera del Ministro Bondi [leggi] e comparve persino un decreto del Duce [leggi]. Ormai erano tutti convinti che tutto fosse finito, la gente si godeva l’estate.

Il 24 Luglio venne protocollata perizia che senza mezzi termini dichiara “pericolosi” i cedri [leggi] ed il 2 Agosto viene fatto ricorso al TAR. Ma di tutto questo si viene a conoscenza solo due mesi dopo.

Improvvisamente è come se quello avvenuto in questi 10 mesi non fosse successo, tutto è tornato esattamente come era agli inizi del 2010 in una sorta di storia circolare. Solo la nuova perizia del Dottor Guizza sembra aver riequilibrato la situazione [leggi]

Su tutto questo una grande amarezza perchè il senso di questa storia sembra sfuggire tra le maglie della burrocrazia e della politica. Tutto ciò che resta è una nuova consapevolezza, sul mio personale monolite della conoscenza ora brilla una nuova grande e luminosa verità:“La vita di una persona vale più di un pino”.

Un messaggio di una tale potenza da rendere possibile per noi tutti una nuova alba da santificare abbattendo i cedri del male: [L’alba dell’uomo all’ombra del monolite]

Davide “Birillo” Valsecchi

L’agronomo condanna i cedri salvati dal Sovrintendente

L’agronomo condanna i cedri salvati dal Sovrintendente

Riposate in Pace
«Ne annunciano l'imminente scomparsa amici e conoscenti»

Questa è la notizia che svetta sui titoli de La Provincia di Como oggi. Cosa ne penso? Penso che mi convenga stare zitto visto che sono in mezzo alla bufera. Tuttavia un’amarezza non la posso nascondere.

La perizia è stata protocollata il 24 Luglio 2010, sono quindi due mesi che tra le mura del palazzo comunale si conosce quanto riferito dall’agronomo Giampaolo Guzzetti. Io sono un sentimentale, forse uno sciocco affascinato dalla figura di Raffaello Bertieri, il dotto podestà letterato che si prese cura di Asso nei tempi andati. Mi piace pensare che Bertieri, dopo le 2730 firme e dopo quanto fatto per quelle piante, non avrebbe avuto cuore d’affidare una simile notizia ad uno freddo articolo di giornale.

Mi piace immaginarlo nella sala comunale mentre, determinato ma conprensivo, spiega guardando in viso i suoi cittadini e fuga loro ogni dubbio mostrando quale sia la strada per il nostro paese: consola e sostiene perchè è la guida della nostra comunità, colui che rappresenta tutta Asso.

Ma le mie forse sono solo illusioni di uno sciocco romantico. Mi piace pensare che con Bertieri non ci sarebbe stato bisogno di raccogliere firme e se questo fosse il destino dei cedri sarebbe stato lui  il primo, quel giorno di Santa Appollonia, a fotografarsi con le nostre storiche piante in un ultimo saluto.

Questo è l’articolo de La Provincia che annuncia alla comunità assese il destino dei due cedri: L’agronomo condanna i cedri salvati dal sovrintendente

Davide “Birillo” Valsecchi

Ps:Ricordo a tutti che questa sera alle ore 21:00 ci sarà il Consiglio Comunale.

La Cosa Giusta: Volume V

La Cosa Giusta: Volume V

Nella foresta di spade
Nella foresta di spade

[Primo Round] Essere sotto denuncia mi pone nella curiosa condizione di “indagato”. Questo, oltre ad aprire nuovi scenari, ha un primo effetto pratico: la magistratura infatti prenderà in esame i miei scritti e, in piena libertà, deciderà come procedere ed in che direzione condurre le proprie indagini. Con una simile “attenzione” di fatto questo è il momento migliore per diventare seri e raccontare una storia interessante, che possa far comprendere meglio la realtà -quotidiana?- delle persone coinvolte, tra cui chi scrive su queste pagine.

Umberto Valsecchi, mio bisnonno e Sindaco di Asso, fece un lascito al Comune grazie al quale ogni anno viene assegnato un premio in denaro che un membro della mia famiglia provvede a consegnare nel Consiglio di Natale: il Premio Bontà. Come ogni anno ci è stato comunicato per lettera il nome della persona scelta dall’amministrazione, che per l’anno 2009 è risultato essere Maurizio Ghillioni.

Rimasi stupito leggendo quel nome e mi preoccupai, in un primo momento, di verificare le motivazioni che avevano portato ad una tanto inaspettata selezione. Essendo all’epoca in ottimi rapporti con l’Amministrazione mi è bastata una telefonata per trovarmi a colloquio nell’ufficio del Sindaco con Giovanni Conti e Giulia Manzeni per esporre i mei dubbi: per assegnare un riconoscimento al Signor Ghillioni non avrei avuto nessuna obbiezione ma, essendo un premio in denaro di 600 euro, bisogna prestare particolare attenzione nella scelta. In passato il premio era stato devoluto a volontari ed associazioni senza fini di lucro mentre assegnarlo a Ghillioni “per il prezioso servizio di informazione reso alla comunità assese” significava  assegnare di fatto un premio in denaro a Televallassina, un’emittente commerciale che, per definizione, trae guadagno dalla vendita di spazi pubblicitari… personalmente mi appariva in contrasto con gli intenti del premio!!!

Inoltre poteva prestare il fianco a feroci critiche: “un ente pubblico che usa un fondo benefico per devolvere denaro al dirigente di un’emittente televisiva è già qualcosa di estremamente discutibile”, e come non considerare il feroce clima di polemiche che stava nascendo attorno alla rotonda e al supermercato?! Ho fatto notare loro che questo avrebbe potuto screditare non solo l’amministrazione ma anche il Signor Ghillioni, la mia famiglia e l’integrità del premio stesso.

Giovanni Conti mi rispose:“Hai ragione, non ci avevamo pensato. Abbiamo dato il premio a Ghillioni perchè a noi fa le riprese del consiglio a gratis mentre agli altri comuni fa pagare l’uscita”. Rimasi di sasso: il premio che mio bisnonno aveva lasciato perchè fosse d’ispirazione veniva trasformato in banale merce di scambio.

Avvilito il giorno stesso scrissi, attraverso Facebook, a Daniele Ghillioni, figlio di Maurizio, scusandomi per le eventuali critiche che suo malgrado avrebbe potuto ricevere il padre per la scelta del Comune. Sempre via Facebook contattai Roberto Zanetti, capo dell’opposizione, pregandolo di non creare scandalo pur di conservare il buon nome del premio. Nel consiglio di Natale, furioso, chiesi a mia sorella di consegnare il premio al mio posto.

A Febbraio, poco prima che io partissi due mesi per l’Africa, cominciò la bufera che coinvolse cedri e cascata. Al mio ritorno partecipai alla Festa del Libro in qualità di autore presentando una raccolta di articoli, miei e di Giovanni Cristiani, intitolata “Cronache di Asso”, per l’occasione l’Amministrazione commissionò a Televallassina un servizio speciale sulla festa ed io mi ritrovai davanti Giovanni Conti e Maurizio Ghillioni. Guardandomi  e ridendo tenevano in mano il mio libro sulla cui copertina compaiono i due cedri di Asso: “Questo mi raccomando non lo riprendere” disse Conti. “…no, no, tranquillo. Tanto i suoi cedri durano poco” fece eco gongolando Ghillioni.

In quel momento mi sono sentito il più stupido degli ingenui,  mi ero preoccupato e scusato con loro solo per preservare il buon nome di quel premio, ora non potevo più credere che il ricordo del mio bisnonno ed il suo impegno per il paese fossero stati snaturati inconsapevolmente.

“La ringrazio per essere intervenuto nei nostri studi…”, ormai è quasi una formula d’apertura di ogni atto pubblico, tutta la politica assese si è curiosamente spostata nelle telecamere di Televallassina. Amministrazione ed opposizione rilasciano senza contraddittorio comunicati e smentite  alternandosi tra costolette di maiale in offerta e strumenti per accendere il barbecue. Salvo le astiose repliche a La Provincia sulle bacheche non esistono documenti pubblici, meno che mai è stato presentato in un incontro pubblico il progetto della rotonda come promesso nel mese di Aprile.

In questi mesi non ho mai raccontato, se non a tratti, questa storia perchè con il trambusto di cedri e cascata temevo di aggravare ulteriormente i toni della scena politica assese: oggi non sono più così sicuro di aver fatto la scelta giusta aspettando tanto a lungo.

Sul tavolo ora però c’è oltre un milione di euro in investimenti sovracomunali ed il futuro di Asso:  come si possono gestire tutti questi soldi? Mi auguro, non con lo stesso spirito con cui hanno impiegato il fondo benefico del Premio Bontà: “non ci avevamo pensato”, qui, avrebbe tutta un’altra portata!

In passato il premio bontà è stato utilizzato per sostenere l’Asilo Comunale, l’Unicef, la Parrocchia o le Associazioni del Paese. Nel 2003 il premio  Bontà fu assegnato a Luigi Manzeni per aver speso 6 mesi come volontario in Burundi costruendo una casa d’accoglienza. Il signor Luigi mi ha tolto il saluto ma  ora forse potrà comprendere perché non posso condividere le scelte del Sindaco, perchè non posso fidarmi di Giovanni Conti o dalla Tv dei trenini.

Davide “Birillo” Valsecchi

Asso. 28/09/2010

Questo è ciò che sono pronto a dichiarare a qualsiasi giudice volesse conoscere i motivi di tanto fervore da parte mia nei confronti di Conti e Ghillioni, i due che ora per Asso si vantano di avermi denunciato come “diffamatore”!

Birillo in Carcere!!!

Birillo in Carcere!!!

Ricercato
RICERCATO

Birillo finirà in carcere e butteranno via la chiave? Può essere, dipende se veramente ad Asso gli asini hanno cominciato a volare.

Ieri sono passato in Comune a lasciare il mio biglietto da visita perchè mi era giunta voce che Giovanni Conti mi stesse cercando. Dopo pranzo ho avuto una sua telefonata e quello che mi ha detto è stato piuttosto interessante.

Mi ha infatti informato di avermi denunciato per diffamazione e, non senza una certa grinta, mi ha detto: “Pagherai stavolta, perchè davanti al giudice dovrai dimostrare che ho preso tangenti o che sono un corrotto”. Decisamente io e lui non andiamo più daccordo…

Tuttavia la cosa mi ha un po’ divertito. Su Conti se ne dicono di tutti i colori da anni e spesso queste allusioni o illazioni emergono, purtroppo, non solo nelle chiacchiere di paese ma anche durante le sedute del Consiglio Comunale. Io credo di essere uno dei pochi che, nonostante il disaccordo con molte sue scelte, abbia pubblicamente etichettato, nero su bianco, tali voci come “le più incredibili leggende”, “ipotesi fantascientifiche” e letteralmente dicerie a cui Giovanni Conti potrebbe mettere fine con un approccio alla rotonda meno paternalistico e più concreto”.

Quasi lo difendo e lui mi denuncia!! Intendiamoci, non nutro più molta stima nei confronti di questa persona nè mi interessa il suo futuro politico o personale, tuttavia ritengo che  fino a quando resterà in carica queste voci nuociano al paese e soprattutto distolgano dalla vera questione che tiene banco ad Asso: “Perchè si ostina a non voler spiegere ad Asso il come ed il perchè di questa rotonda?”.

L’origine dello screzio tra me e Giovanni nasce 10 mesi fa quando, prima delle foto, prima delle 2700 firme, prima delle interrogazioni parlamentari, prima dell’intervento della sovraintendenza, prima della lettera del Ministro Bondi, ho chiesto in un incontro con l’amministrazione: “Io non sono contro la rotonda ma credo che se intendiate abbattere i cedri convenga che spieghiate bene e che siate convincenti perchè altrimenti ad Asso si arrabbieranno in molti, io per primo”. La risposta fu “no” ed il pandemonio che è venuto poi lo conoscete tutti.

Il finale della telefonata è stato un vero tripudio perchè, dopo avergli fatto presente che è dieci mesi che gli chiedo di spiegare questo progetto, ha chiuso la comunicazione con:“Io non devo spiegare niente a nessuno e comunque non posso parlare con te perchè c’è un procedimento giudiziario in corso …click!!” Lui mi denuncia, lui mi chiama, lui mi appende il telefono in faccia: se la canta e se la balla ancora una volta come gli pare.

Ora credo si andrà in tribunale. Io sono stato in tanti posti strani e a volte pericolosi ma in tribunale ci sono stato solo una volta e come testimone, questa sarebbe la prima volta da imputato ma, in fondo, credo di avere la coscienza pulita. Sopratutto perchè non sono io il responsabile di 350.000 euro della comunità e non ho problemi a rispondere a nussun tipo di domanda!!

Certo dovrò trovarmi un avvocato o due mentre  lui avrà probabilmente quelli del Comune, ma forse “Birillo: missione giustizia” sarà una grande storia, potrebbe persino diventare divertente. Forse, davanti ad un giudice, Giovanni Conti spiegarà perchè per il suo progetto è pronto a spendere 199.000 euro più due cedri “protetti” ed allo stesso tempo perchè è tanto reticente a presentare pubblicamente il progetto.

Dieci mesi fa proposi al Sindaco di scrivere una “lettera aperta alla popolazione” per spiegare la rotonda. Giovanni, in mia presenza,  lo sconsigliò perchè significava “esporsi alle critiche”. Io credo che se si è pronti a spendere tutti quei soldi si dovrebbere essere pronti a “mangiarsele” quelle critiche, non a trascinarle in tribunale…

Davide “Birillo” Valsecchi

Ps.. tutti gli articoli di “Cima” sono ripubblicati ed archivati da siti nazionali e stranieri e, per tanto, mi è impossibile modificare o alterare quanto scritto in passato. Qui trovate il pdf datato: Quando gli asini volano alto.

Quando gli asini volano alto

Quando gli asini volano alto

Le interviste di TVServa
Le interviste di TVServa

Ieri, 21 Settembre 2010, la locale TVServa ha dato prova della sua capacità comunicativa e della sua completa ipocrisia deontologia: super intervista al Sindaco Giovanni Conti.

Pardon, ex-sindaco ed attualmente vice-sindaco, che in un lungo monologo ha parlato a ruota libera della rotonda concludendo il suo intervento con un unico singolare commento sui famosi Cedri di Asso:“Credo che valga di più la vita di una persona che un pino!”

Geniale, si vede che ha studiato da geometra!! Mi aspettavo che ilgiornalista di TVServa ponesse  l’unica domanda sensata: “Prendendo atto del vincolo a tutela dei cedri posto dalla Sovraintendenza come intendete modificare il progetto per la rotonda?”. Purtroppo dopo “Buongiorno, come andiamo?” il giornalista si  è eclissato…

Se avesse fatto qualche domanda avremmo forse capito che tipo di interventi hanno preso in considerazione e cosa è emerso dai loro studi:“Credo che valga di più la vita di una persona che un pino” è un po’ elementare come concetto, specie se hai una lettera di un Sovraintendete che ti intima di preservarli e sopratutto se per rispettare tale vincolo di tutela hai speso 850 euro nel tentativo di far dichiarare “pericolanti” quelle piante.

Sappiamo tutti quanto sia importante la rotonda: io che sono cresciuto a Cranno uso l’orologio del Comune come una rotonda “da sempre”. Così fa il Sindaco, anche lei di Cranno, e così fa anche Giovanni fin dai tempi in cui del Sindaco era il moroso (… Giovanni evita per favore di puntarmi con gli abbaglianti quando passi di notte!!).

Di fatto quello spazio è già una rotonda, basterebbe intervenire per rendelo coerente con il suo scopo. Però se una rotonda è utile per tutti, una “rotatoria parabolica per camion” è semplicemente indispensabile per realizzare il contestato supermercato della Vallategna:“Credo che valga di più la nascita di un supermercato che un pino”, almeno dillo…

Non c’è altra spiegazione, un’amministrazione “normale” a questo punto proverebbe a fare più chiarezza “salvando capre e cavoli” e progettando una rotonda che tuteli i cedri così come è stato imposto loro dalla sovraintendenza. Perchè mettersi in un tale casino? Perchè accanirsi?

Ormai il dubbio è lecito, del resto i reiterati monologhi televisivi sempre privi di contraddittorio alimentano le più incredibili leggende sul perchè di tanta ostinazione. Le «male lingue» hanno ormai abbandonato, forse per assuefazione, l’ipotesi “tangenti” esplorando nuovi e “fantascientifici” scenari: sembra infatti che la teoria attualmente più in voga preveda che dietro alla realizzazione del supermercato vi sia l’interessamento di Comunione e Liberazione e che sia  quindi una forte pressione politica a stritolare le alte sfere delle nostra Amministrazione. Daltronde, dicono, quando godi dei privilegi della “tessera di socio” prima o poi devi rispondere alla “chiamata”. Ma queste, ben inteso, sono solo dicerie a cui Giovanni Conti potrebbe mettere fine con un approccio alla rotonda meno paternalistico e più concreto…

Ora, chiudendo gli occhi, ascoltate l’intervista tenendo a mente quello che avete appena letto. Non lasciate che gli occhi vi distraggano, la voce dice più di quello che spesso si crede:

Ora chiedetevi: dopo dieci mesi, cosa sapete realmente sulla rotonda? Vi hanno mostrato come è fatta? Vi hanno detto chi è il progettista? Quanto tempo ci vorrà per realizzarla o come gestiranno le 20.000 auto giornaliere durante il cantiere? Tutto ciò che sapete è che costa 350.000 euro (…curiosamente balbetta ogni volta che lo dice) e richiede l’abbattimento dei “Cedri di Asso“: due piante secolari e 290 mensilità di un lavoratore dipendente da immolare in un “atto di fede” perchè “la vita vale più di un pino“.

Voglio ringraziare poi TVServa che invade le nostre case con il suo contenuto viscido ed ammorbato di vecchio contribuendo in modo significativo alla decadente percezione della nostra valle. E’ l’unico «pifferaio magico» che permette ai topi di restare in città e rende vecchio sul nascere ogni bambino. E’ divertente inoltre vedere come siano approdati ad Internet, seguendo alle lettera i consigli che diedi loro anni fa, solo per contrastare “Difendiamo la Vallategna”, “Assoviva.info” e la piccolaCima. Proprio bravi, quest’anno quelli di  TVServa faranno il bis al premio bontà per il valido e “disinteressato” supporto offerto alla comunità…

Ed Egli disse “Vale di più una vita che un pino” ed ecco che la rotonda fu…
Gli asini volano alto ad Asso…

Davide “Birillo” Valsecchi

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