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Approvato il supervincolo per la Cascata

Approvato il supervincolo per la Cascata

Ecco come titolava ieri il quotidiano La Provincia di Como in merito alla seduta del Consiglio Provinciale riunito anche per decidere dell’ampliamento del vincolo a tutela della Cascata della Vallategna. Risultato della seduta? Voto unanime del Consiglio Provinciale per l’inedificabilità nella zona.

Si è in pratica raddoppiato il vincolo preesistente e lo si è reso più stringente: «Si è aumentata l’area vincolata nel 1931 del 110%. Va poi rimarcato che un vincolo paesaggistico non prevede l’inedificabilità, ma prevede vi siano delle prescrizioni da rispettare, noi invece abbiamo chiesto di non costruire» spiega l’assessore provinciale con deleghe a territorio e parchi Sergio Mina, colui che ha presentato la richiesta.

Sembra incredibile che solo un anno fa fosse tutto pronto per la costruzione di un supermercato, un progetto scongiurato solo da una mobilitazione generale senza precedenti: è quasi ridicolo rileggere o riascoltare oggi i proclami e le accuse che venivano mosse contro chi si era schierato a difesa della Cascata.

Ricordo le parole pensanti di Giovanni Conti nelle serate di Consiglio Comunale e le recriminazioni del Sindaco Giulia Manzeni che definiva la protesta antidemocratica, maldeducata e meschina perchè ledeva i diritti acquisiti dei privati (e forestieri) che reclamavano di costruire.

Evangelisti Nello, Pina Giordano, Pina Imogene,Vicini Maria Grazia,Villa Giordano, Bonanomi Pasquale, Butti Serena, Garzo Saverio, Massari Pasquale e Versace Agostino: ecco i nomi dei consiglierei di maggioranza che, all’unanimità, approvarono la costruzione del supermercato salvo poi, cinquanta giorni dopo, revocare tutto esponendo il fianco ad una causa legale che trascinerà il Comune come imputato nel ricorso al Tar.

Sono il gruppo dei “Cittadini Indipendenti”, molti di loro però non hanno mai nemmeno preso parola in consiglio per sollevare dubbi, obiezioni o proposte: indipendenti ma perfettamente allineati. Sappiamo oramai bene che la vera mente, il vero regista tra le mura del municipio, è il Geometra Giovanni Conti, ex sindaco e politico assese da oltre venticinque anni: sarà lui il primo che chiameremo a rispondere in modo diretto e peronale per tutti i danni che le loro scelte rischiano di cagionare al futuro di Asso per il ricorso.

Ironia della sorte fu proprio lui, dieci anni fa, a nominarmi “cittadino benemerito” e a caricarmi sulle spalle il senso di responsabilità che mi ha condotto fin qui: ottima scelta Giovanni, hai pescato quello giusto dal mazzo.

Davide “Birillo” Valsecchi

Qui è disponibile l’articolo integrale pubblicato da La Provincia di Como: Asso 06/04/2011
Qui invece è disponibile la poesia che un anno fa circolava su Internet ed in paese mentre ero in Africa e che tanto suscitò polemica. Ironia del destino dopo averne sentito tanto parlare sono riuscito a leggerla solo ora: La Vallategna – Anonimo dai Cepponi

Vallategna: I put a Spell on you…

Vallategna: I put a Spell on you…

"Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce". Lao Tzu.
"Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce". Lao Tzu.

Eccesso di potere per erroneità di presupposti, errore di fatto e di diritto, erroneità e difetto di istruttoria, sviamento di potere, violazione dei principi di trasparenza e buon andamento, eccesso di potere per motivazione carente e comunque insufficiente, difetto di istruttoria ed erroneità di presupposti, perplessità, sviamento, sviamento di potere, violazione di legge, violazione ed erronea interpretazione degli strumenti urbanistici.

Questa è la lista di accuse che compaiono nel ricorso con cui gli avvocati del “supermercato” si rivolgono al TAR contro l’amministrazione comunale. Il documento è in Municipio da Agosto ma il contenuto non è mai stato divulgato e solo ora, grazie ai consiglieri di minoranza che non possono distribuirlo ma hanno facoltà di  raccontarlo a chi chieda loro, è stato possibile finalmente sapere di quali accuse è chiamato a difendersi il comune (…e per estensione tutti noi Assesi).

Diciotto pagine ben dettagliate che negli ultimi paragrafi fanno chiaro riferimento alla richiesta di un risarcimento danni: se il TAR approverà il loro ricorso avranno la facoltà di rivolgersi al tribunale civile per batter cassa nelle tasche degli assesi.

La storia è presto detta: il supermercato fu approvato il 26 Febbraio ma nei giorni successivi ad Asso si scatenò il pandemonio per le proteste della gente: furono raccolte una montagna di firme ed il malumore cittadino divenne evidente. Dopo 50 giorni, in una seduta speciale, l’amministrazione revocò il progetto del supermercato.

Semplificando le dettagliate pagine del documento l’accusa è presto detta: per ragioni di tipo politico e sovvertendo le comuni procedure l’amministrazione ha revocato il progetto adducendo motivi inesistenti dal punto di vista tecnico.

Io e Giovanni Conti non ci parliamo da mesi, mi evita accuratamente. All’epoca dei fatti io ero in Africa ma qualche giorno prima che la revoca fosse pubblicamente annunciata egli  telefonò ad una persona a me molto cara. Dopo aver rimarcato  in un lungo discorso quelli, che a suo dire, erano i gravissimi danni che avevo causato alla comunità con il mio atteggiamento sconsiderato, disse di non preoccuparsi perchè “quelli del supermercato si erano ritirati ed andavano a costruire altrove”. Purtroppo quella fu sola la prima delle occasioni in cui Conti mise in mezzo persone a me care per farmi sapere quello che gli interessava farmi sapere.

Questa diceria, messa in giro come pioggia per il paese,  fece credere a tutti coloro che si erano opposti al progetto che la revoca fosse la parola fine a tutta la questione. La gente dimentica, io no.

Giovanni Conti è l’unico che in municipio conosce fino in fondo tutta la storia della “questione supermercato”, colui che detiene la maggior responsabilità di ogni scelta presa. Per chi non sapesse chi sia  posso dirvi che è la stessa persona che voleva farci credere che gli ultra centenari cedri di Asso fossero suoi coetani e che grazie ad una “strana perizia” piena di “errori” commissionata dal Comune cercava di farlo credere anche al Sovraintendente affinchè ne revocasse il vincolo posto a tutela.

Anche in quel caso l’esito della perizia rimase taciuto per mesi e solo grazie all’impegno dei cittadini è stato possibile confutarla dimostrandone gli errori ( …e scongiurare che i cedri venissero considerati ingiustamente pericolanti ed abbattuti).

Ora, se devo essere onesto, non mi pare che quelli del supermercato si siano poi così tanto “ritirati”, anzi, sembra che abbiano deciso di porre fine “al gioco delle tre carte”, di travolgere l’amministrazione e di servire il conto, probabilmente salato, a tutti gli assesi.

Su tutta questa storia mesi di silenzio, nessuno ha fatto sapere nulla, nessuna comunicazione ufficiale: “per qualcuno il silenzio è oro in questo paese…”

Ora, visto che  è in ballo tutta la comunità, credo sia il momento che l’amministrazione dimostri pubblicamente una chiara e ferma volontà di vincere il suddetto ricorso, che con “grande scrupolo” informi la popolazione applicando la massima trasparenza e che alla fine, questo ricorso di cui è responsabile, lo vinca davvero.

Davide “Birillo” Valsecchi

Ps: Il titolo dell’articolo, “ho posto un incantesimo su di te”, è tratto da una canzone dei Creedence Clearwater Revival del 1968.

Asso ha ospitato Papi, Santi e Re, le sue strade sono state percorse da streghe e dagli armigeri dell’inquisizione.  Prima dell’arrivo di Plinio ad Asso erano i druidi ad esercitare la magia della consocenza e da allora la valle è sempre stata popolata da alchimisti, astronomi, poeti, uomini d’ingegno e filosofi.

La loro consocenza ha permeato la terra, penetrato la roccia, intriso l’essenza della valle condizionandone il destino stesso. Gli equilibri sembrano essere stati infranti e queste antiche magie sembrano essersi ora nuovamente risvegliate pulsando nel cuore della gente. Dieci mesi fa provai a darne avviso ma, come  Cassandra, nessuno mi credette: ora la Vallategna travolgerà ogni cosa…

A volte ritornano

A volte ritornano

Un epico dramma di avventura ed esplorazione
Un epico dramma di avventura ed esplorazione

Il Supermercato della Vallategna sotto riesame del TAR.

Come faccio a dirlo? L’Albo Pretorio è lo spazio dedicato all’affissione degli atti destinati, per legge, regolamento o disposizione comunale, alla conoscenza pubblica. Qui si trova la delibera di giunta numero 114 che riporta come il 2 Agosto la Società S.C. Evolution spa abbia fatto ricorso al Tribunale Amministrativo per l’annullamento della deliberazione di Consiglio Comunale n° 11 del 19/04/2010 avente per oggetto:“Revoca deliberazione consiliare n. 7 del 26/02/2010 avente oggetto: adozione piano attuativo in variante al P.R.G. … … per la realizzazione di una media struttura di vendita di rilevanza locale in fregio alla S.P. 41”; (leggi delibera)

Chi andava in giro raccontando che avessero accantonato l’idea di costruire il supermercato “forse” si sbagliava. Se il ricorso verrà accolto avranno il diritto di cominciare a costruire.

Ma cosa è accaduto in questi 10 mesi ad Asso? Il 23 Gennaio scattai una fotografia con i cedri di Asso, partivo per l’Africa, volevo un loro ricordo. Non mi ero reso conto di essermi imbarcato nella più incredibile delle mie avventure. In molti mi hanno imitato e così il 5 Febbraio mi presentai per un incontro con l’Amministrazione perchè, per curiosità, volevo capire meglio tutta questa faccenda della rotonda e del supermercato. Nella mia mente ci sono ricordi spaventosi di quella giornata.

Il 9 Febbraio, alla festa padronale, scattammo sotto i cedri oltre un centinaio di foto ricordo a quasi duecento persone. Non vedevo nulla di male in tutto questo.

Il 18 Febbraio il Sindaco dichiarò al Corriere della Sera: «L’ipotesi del supermercato risale a quasi otto fa anni e ci porterà in dote un parco pubblico di duemila metri quadri» [leggi] Con una fotografia aerea esaminai il terreno della Vallategna calcolando gli spazi per il parco con le coordinate GPS, due giorni dopo quella immagine finì su LaProvincia [leggi]

Il 26 Febbario LaProvincia riportò l’interrogazione che due parlamentari, Ermete Realacci presidente di Lega Ambiente e Chiara Braga, avevano presentato alla Camera sul Supermercato [leggi]. Io partii per la Tanzania il 24 Febbraio e da laggiù potevo solo ricevere, ogni due giorni, qualche ritaglio di giornale e pubblicare l’aggiornamento del nostro viaggio Avevo molto tempo per riflettere su questa storia. Il 26 Febbraio l’amministrazione approvò il progetto del Supermercato, i metri quadrati di parco erano meno di 1000 e posti dietro il parcheggio [leggi].

L’11 Marzo venne indetta un’assemblea popolare nella sala comunale. Il sindaco nei giorni precedenti annunciò che avrebbe disertato l’incontro dichiarando che non vi erano le giuste condizioni e promettendo: «Al momento debito organizzeremo un’assemblea o utilizzeremo gli organi d’informazione per rendere partecipe il pubblico di quanto avviene. Promuoveremo un’informazione adeguata nei tempi e nei modi opportuni.» [leggi]

In quei giorni partì una raccolta spontanea di firme che portò all’insperbile cifra di 2734 firme che furono poi depositate in Comune. Il gruppo musicale Sulutumana, vincitore del Premio Tenco, realizzò il 14 Marzo un magnifico concerto sotto i cedri affollando il piazzale del Comune in una giornata di festa.

Il 28 Marzo Roberto Cigardi, presidente della Commissione lavori pubblici e viabilità dell’amministrazione provinciale, dichiarò «Per la rotonda c’è una richiesta di finanziamento da parte dell’amministrazione comunale di Asso. Abbiamo già espresso la nostra posizione: se si fa il supermercato le spese per la rotonda saranno completamente a carico del Comune di Asso, altrimenti parteciperemo. Da parte nostra, come già espresso a più riprese, ci sono forti dubbi sul progetto del supermercato» [leggi].

Il 19 Aprile io ero in Tanganika ma ad Asso, dopo solo 50 giorni, l’Amministrazione bocciò il progetto del supermercato individuando un errore di tre metri nella planimetria. [leggi] Il 4 Maggio, dopo due mesi e mezzo, rientrai ad Asso.

Il 3 Giugno, inaspettatamente, il Sovrantendente dichiarò i Cedri di Asso “alberi da tutelare” [leggi]. La questione supermercato ricevette persino una lettera del Ministro Bondi [leggi] e comparve persino un decreto del Duce [leggi]. Ormai erano tutti convinti che tutto fosse finito, la gente si godeva l’estate.

Il 24 Luglio venne protocollata perizia che senza mezzi termini dichiara “pericolosi” i cedri [leggi] ed il 2 Agosto viene fatto ricorso al TAR. Ma di tutto questo si viene a conoscenza solo due mesi dopo.

Improvvisamente è come se quello avvenuto in questi 10 mesi non fosse successo, tutto è tornato esattamente come era agli inizi del 2010 in una sorta di storia circolare. Solo la nuova perizia del Dottor Guizza sembra aver riequilibrato la situazione [leggi]

Su tutto questo una grande amarezza perchè il senso di questa storia sembra sfuggire tra le maglie della burrocrazia e della politica. Tutto ciò che resta è una nuova consapevolezza, sul mio personale monolite della conoscenza ora brilla una nuova grande e luminosa verità:“La vita di una persona vale più di un pino”.

Un messaggio di una tale potenza da rendere possibile per noi tutti una nuova alba da santificare abbattendo i cedri del male: [L’alba dell’uomo all’ombra del monolite]

Davide “Birillo” Valsecchi

AAA Agronomo cercasi per i Cedri di Asso

AAA Agronomo cercasi per i Cedri di Asso

Vi sembrano malati?
Vi sembrano malati?

Il paese è piccolo e la gente mormora. Così si viene a sapere che i misteriosi individui che giorni fa si aggiravano attorno ai Cedri di Asso erano periti intervenuti su richiesta del Comune: studiavano lo stato di salute delle piante.

Fin qui nulla di male ma, siccome Asso è divisa tra Montecchi e Capuleti, ora i sostenitori della rotonda si aggirano sussurrando per le strade con uno strano ghigno:”Gli esperti hanno detto che i Cedri sono al termine del loro ciclo vitale, che sono a rischio crollo e che per questo andranno abbattuti. Ben vi stà, alla fine avete perso lo stesso!” Litgano con le piante e se ne vantano persino: gente strana alle volte in giro per Asso!

Solo due anni fa una perizia privata li definiva in ottima salute, che sia lo stress ad aver  nuociuto tanto alle piante? Già perchè è curioso che all’improvviso le due piante, dopo essere state poste sotto tutela dalla Sovraintendenza [articolo] ed aver bloccato il progetto della rotonda, siano diventate improvvisamente fragili: sarebbero infatti in ottima salute ma con una limitata prospettiva di vita (…e ci credo visto che ci si accanisce per tagliarle!!)

Birillo ma tu ci credi?”. In realtà mi viene da ridere, è come chiedere una diagnosi al “suteramort”, il becchino, dopo che già ha incassato in anticipo i soldi dai famigliari del paziente e scavato la fossa in un giorno di sole torrido. Cosa volete risponda? “Se l’è minga mort, speri che ‘l crèpa!”. (Se non è morto spero che crepi)

Quindi, per star sicuri, converrebbe avere un giudizio esterno, magari imparziale, che ci raccontasse un po’ come stanno davvero le nostre piante prima che la loro ennesima condanna a morte sia affissa senza contraddittorio sulle Bacheche Comunali di Asso.

Serve un  Agronomo, magari anche più di uno, che si presti a testare il polso dei Cedri di Asso e a fornire pubblicamente il suo responso. In fondo io credo che quelle piante qulache simpatia l’abbiano riscossa  (2600 fime…), un esperto disposto a darci una mano lo si potrebbe trovare.

Dove lo cerchiamo? In Italia abbiamo 22 Facoltà Univerisitarie di Agraria, tutte con docenti e ricercatori esperti: Torino, Milano, Udine, Padova, Bologna, Pisa, Perugia, Viterbo, Firenze, Piacenza, Parma, NapoliCatania, Ancona, Foggia, Regio Calabria, Potenza, Campobasso, Sassari, Teramo e Modena.

Oggi comincio a scrivere alle Facoltà. Se gli Agronomi non bastassero possiamo contattare anche gli Architetti del paesaggio e gli Ingegnieri di naturalistica e pianificazione territoriale. Hanno tutti una qualifica sufficiente ad esprimersi sui nostri Cedri. Mi aiutate a fare girare la voce?

Forse, dopo che la Sovraintendenza ha deciso di tutelarle, possiamo convincere qualche Ateneo ad adottare le nostre piante e ad insegnarci come salvaguardarle: che gemellaggio incredibile sarebbe quello suggellato dai nostri Cedri!!

Davide “Birillo” Valsecchi

[L’iniziativa è stata riportata anche da La Provincia di Como]

Cronache di Asso: dalla Cascata ai Cedri

Cronache di Asso: dalla Cascata ai Cedri

Un diaro-documentario su Asso
Un diaro-documentario su Asso di G.Cristiani e D.Valsecchi

Dopo «Due di Asso» ecco il secondo libro che presentiamo all’edizione 2010 della Festa del Libro di Asso: Cronache di Asso – Dalla Cascata ai Cedri.

Il titolo preannuncia quello che è il contenuto di questo nuovo libro incentrato sulle vicende che hanno coinvolto negli ultimi anni queste due aree del paese.

Per raccontare questo spaccato di storia ho chiesto aiuto a Giovanni Cristiani: anche lui vive ad Asso ed è un giornalista de La Provincia di Como che si dedica proprio al nostro territorio.

Utilizzando sopratutto i suoi articoli pubblicati nel corso degli anni abbiamo ricostruito un diario cronologico di ciò che è stato “detto e fatto” sui due argomenti più scottanti della nostra piccola Asso che, anche grazie all’attenzione dedicata dal quotidiano locale La Provincia, sono divenuti una battaglia sociale che ha coinvolto centinaia di persone.

Articoli di giornale e schegge dal Web, una visione analitica ed una passionale dei fatti: ragione e sentimento, ecco gli ingredienti che compongono Cronache di Asso.

Dopo la raccolta firme (oltre 2700) ed il recente pronunciamento a tutela dei Cedri da parte della Sovraintendenza provinciale è forse giunto il momento di riscoprire il passato e costruire una visione d’insieme di tutta questa vicenda proprio attraverso le dichiarazioni dei suoi protagonisti.

Nell’Aprile del 2003, ad esempio, si poteva leggere sul giornale dichiarazioni di questo genere:
«Di sicuro in quest‘area non sorgerà nessun supermercato – esordisce il sindaco Giovanni Conti, commentando alcune voci circolanti da diverso tempo – Nel caso qualcuno voglia costruire un ristorante dovrà lasciare a verde la fascia antistante la cascata. Questa zona resterà aperta al pubblico e l‘Amministrazione in carica deciderà come sfruttarla, mantenendola comunque verde».

Ipse dixit, ai posteri l’ardua sentenza. Lungi da noi fare “dietrologia” animata dal “senno di poi“, tuttavia crediamo sia importante capire, anche attraverso l’autorevolezza delle dichiarazioni rilasciate a suo tempo ai giornali, quale sia stata l’evoluzione della “questione assese“.

Cronache di Asso sarà presente alla Festa del Libro e disponibile anche via Internet grazie a Ilmiolibro.it: Cronache di Asso.

Una volta Giovanni Conti dichiarò a La Provincia: “quando scrive Valsecchi mi pare offensivo e privo di senso“. Mi fece riflettere quella frase ed è per questo che ho deciso di dare spazio alle dichirazioni di tutti i protagonisti cercando di coglierne il “senso“. Esplorare le parole disseminate nel tempo per capire perchè ad Asso negli ultimi 7 anni sia diventato prioritario, Amministrazione dopo Amministrazione, battersi per costruire due supermercati ed una rotonda.

A Voi lettori il piacere di dare la caccia e trovare  questo “senso” attraverso le pagine di questo diario-documentario dedicato ad Asso.

Davide “Birillo” Valsecchi

E’ finita solo quando è finita

E’ finita solo quando è finita

Fundi del Legno
Fundi del Legno

Ieri abbiamo cominciato a lavorare con i falegnami, i fundi del legno. Abbiamo disegnato cornici, tavoli, piedistalli ed altri piccoli oggetti. Era dall’età di 12 anni, dai tempi della falegnameria del nonno del mio amico Fabio, che non entravo più in una bottega del legno. Enzo si è sbizzarrito con le foto e, nonostante le zanzare ed il caldo, è stato bello lavorare con i fundi.

Tornati alla “base” ho aprofittato della luce elettrica per aprire Internet. Viaggiamo a 10-20 kbps, roba da preistoria da noi ma qui, quando stabili, sono abbastanza buoni.

Sembrava una buona giornata fino a che non aperto la mail con la trascrizione dell’articolo de La Provincia. Non c’era il titolo ma la prima frase era questa: “Giù i cedri”. Mi è venuta scura la vista.

Fortunatamente le piante non sono state ancora tagliate ma gli organi provinciali, gli ultimi ostacoli in cui credere, hanno appoggiato il progetto ed ora siamo veramente alle battute finali.

Certo, l’amministrazione ha pubblicamente promesso di incontrare la popolazione esponendo il progetto prima del via ai lavori ma, stando così le cose, probabilmente sarà una “Vittoria di Pirro”, probabilmente risolveranno il tutto nel solito comunicato TV. Certamente si controllerà in modo attendo i bandi di gara per l’appalto (la rotonda vale più di 350.000 euro) ma anche guadagnando tempo ormai ne resta poco.

Qualcuno va in giro per Asso denigrando quanto è stato fatto fino ad ora, c’è perfino chi mi accusa di cercare solo pubblicità e notorietà. La verità è che fino ad ora tutto ciò che ho ottenuto è di essere stato schedato, per la prima volta in 33 anni, dalle forze dell’ordine come “istigatore di foto ai cedri”, al pari di un Black Block o un ecoterrorista. Cittadino Benemerito ed Agitatore Sovversivo allo stesso tempo, un bel primato per un assese.

Sono stato il primo a restarne sorprenderso ma, a quanto pare, ad Asso si gioca duro più duro di quanto sembri, il mio voodoo è uno scherzo al confronto: ogni volta che abbiamo organizzato un evento il paese pullulava di agenti in borghese e non era difficile accorgersene. Il giorno in cui è venuta la radio ad Asso non si contava la gente “anonima” che improvvisamente è apparsa per le strade sotto la pioggia senza apparente motivo. Altro che bambolina voodoo, qualcuno salvaguardava i suoi interessi ponendo una gigantesca spada di Damocle su Asso e gli assesi!!

Il giorno del concerto, nonostante un’autorizzazione scritta e tutto il clamore dei giornali, sono stati fatti intervenite i Carabinieri e solo la loro disponibilità ha permesso lo svolgimento della manifestazione. Fortunatamente tutto è stato vissuto in un clima gioioso e pacifico ed anche i pischelli, per natura i più espoti e vulnerabili a colpi di testa, hanno saputo comportarsi bene. Le forze dell’ordine fanno il loro mestiere (e hanno saputo comprendere) ma qualcuno sperava nel “pretesto” ed è qualcosa che non posso accettare, qualcosa che non dimenticherò.

Questa è Asso oggi. Sono curioso di sentire quale sarà il discorso “Liberazione e Resistenza” che farà il Sindaco il 25 Aprile, magari da un rialzo in cedro, davanti alla cascata, ponendo i fiori sul monumento a Remo Sordo, l’unico partigiano che sia quasi riuscito a far deportare mezza Asso dalle SS!!

Per questo gente, ora più che mai, prudenza e testa sulle spalle!! Fate fotografie ai cedri fino a quando sono in piedi, ritrovatevi sotto le piante ma non date loro l’opportunità di tirarvi nei guai: fate a modo. L’ultima carta che resta da giocare sono le firme e le petizioni nei negozi di Asso. Grazie all’interessamento di Teodoro anche il FAI appoggia la raccolta firme e molto può essere ancora fatto. Nessuno può impedirvi di firmare o colpevolizzarvi per averlo fatto!!

Asso non è Sparta ed io non sono Leonida, non porterò gli Assesi alle Termopili quindi prudenza!! I risultati ci sono, progetti che erano stati dati per scontati ora sono in dubbio e sotto l’occhio di tutti. Se Asso non vuole che i cedri cadano c’è ancora speranza di evitarlo. Dateci dentro, confido in Voi!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Into the House of Voodoo

Into the House of Voodoo

Nzungo
Nzungo

Musica. Il villaggio celebra la festa del profeta. Nella via bandierine e gente seduta a terra mentre i bambini cantano da ore: microfoni scassati rimbombano dentro casse che sfrigolano di Watt e salsedine.

Camminiamo tra la folla invisibili come mosche bianche, come cani che abbaiano in una chiesa. Avanziamo nascondendo i miei occhi azzurri dietro lenti di plutonite: sono un eccezione eccessiva che avanza in un paio di scarponi. Io sono il montagnino tecnologico che vi porterà nei tropicali confini della realtà. Ci spingeremo là, dove nessun assese è stato prima: benvenuti a bordo della mia Enterprise per lo spazio profondo.

Scosto la tenda e mi infilo nelle tenebre. La stanza è invasa di fumo dolciastro ed Hip-Hop africano. Mi aspettavo qualcosa di etnico, a tema, ma questa non è una strega per turisti: benvenuti nella casa del Voodoo.

La strega mi guarda bramando i miei occhi, le mie braccia, le mie mani. Ma qui siamo nel regno dell’illusione, vedo solo quello che lei vuole io veda. Conosco il gioco mia cara nuova amica, presentiamoci: con un respiro riempio la stanza fermando l’aria tra noi. Ora le pareti respirano con me. Per quanto ne so i miei occhi potrebbero anche brillare al buio ora: ecco la magia dello nzungo, il mago bianco.

Ride mentre si passa la lingua rosa sulle carnose labbra rosse. Ci siamo presentati, ora mi conosce ma continueremo lo stesso a giocare. La magia è femmina daltronde.

Il ragazzo che ho portato con me parla inglese e traduce la mia domanda. Lei abbassa lo sguardo e ribalta il posacenere sul tavolo. Con la punta delle dita gioca con la cenere tirando una profonda boccata dalla sua sigaretta. Trattiene il fumo, lo rigira con la lingua e poi lo soffia in aria come un drago femmina.

Mi risponde ed il ragazzo traduce:“Lei chiede perchè non lo fai tu?” Domanda sensata. Adoro questa strega, il modo in cui tiene le mani, le sue spalle scoperte in un vestito d’altri tempi. “Lo sto già facendo”– Le rispondo – “Ma voglio che sia una strega a colpire un’altra strega”.

Lei scoppia a ridere mandandomi un bacio con la mano. Il ragazzo dice che le piace il modo con cui uso la mia magia. Ride civettuola dello nzungo, del bianco venuto dalle montagne. Ride mentre gioca con ossa e spilli. La sua magia è curiosa, tattile e primitiva come la madre terra.

Ribalta gli occhi in un gemito quasi erotico mentre, senza fiato, si irrigidisce sulla sedia. Lentamente riapre i suoi occhi d’ambra in un ultimo bacio dell’anima. Ottimo lavoro strega.

Dolce e maliziosa mi parla mentre il ragazzo traduce: “Lei dice che ora farebbero meglio a non toccare le tue piante, nzungo” Sorrido compiaciuto, non c’è stato il bisogno di parlarle dei miei cedri. Mi piace questa strega.

Benvenuti nella casa del Voodoo. E’ tempo di scoprire quanto sia forte la mia magia, potente il mio kung-fu: le mie piante ora sono magiche, gli assesi le hanno rese tali.

Davide “Birillo” Valsecchi

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. Questa storia è da cosiderarsi un soggetto di pura fantasia ma, se fossi in voi, io lascerei decisamente stare le mie piante…

Questo racconto è stato scritto per “Foto, poesie e racconti in difesa della Vallategna”, l’iniziativa proposta dal “Gruppo Difendiamo la Cascata della Vallategna” a tutela del nostro territorio.

Musica. Il villaggio celebra la festa del profeta. Nella via bandierine e gente seduta a terra mentre i bambini cantano da ore: microfoni scassati rimbombano dentro casse che sfrigolano di Watt e salsedine.

Camminiamo tra la folla invisibili come mosche bianche, come cani che abbaiano in una chiesa. Avanziamo nascondendo i miei occhi azzurri dietro lenti di plutonite: sono un eccezione eccessiva che avanza in un paio di scarponi. Io sono il montagnino tecnologico che vi porterà nei tropicali confini della realtà. Ci spingeremo là, dove nessun assese è stato prima: benvenuti a bordo della mia Enterprise per lo spazio profondo.

Scosto la tenda e mi infilo nelle tenebre. La stanza è invasa di fumo dolciastro ed Hip-Hop africano. Mi aspettavo qualcosa di etnico, a tema, ma questa non è una strega per turisti: benvenuti nella casa del Voodoo.

La strega mi guarda bramando i miei occhi, le mie braccia, le mie mani. Ma qui siamo nel regno dell’illusione, vedo solo quello che lei vuole io veda. Conosco il gioco mia cara nuova amica, presentiamoci: con un respiro riempio la stanza fermando l’aria tra noi. Ora le pareti respirano con me. Per quanto ne so i miei occhi potrebbero anche brillare al buio ora: ecco la magia dello nzungo, il mago bianco.

Ride mentre si passa la lingua rosa sulle carnose labbra rosse. Ci siamo presentati, ora mi conosce ma continueremo lo stesso a giocare. La magia è femmina daltronde.

Il ragazzo che ho portato con me parla inglese e traduce la mia domanda. Lei abbassa lo sguardo e ribalta il posacenere sul tavolo. Con la punta delle dita gioca con la cenere tirando una profonda boccata dalla sua sigaretta. Trattiene il fumo, lo rigira con la lingua e poi lo soffia in aria come un drago femmina.

Mi risponde ed il ragazzo traduce:”Lei chiede perchè non lo fai tu?” Domanda sensata. Adoro questa strega, il modo in cui tiene le mani, le sue spalle scoperte in un vestito d’altri tempi. “Lo sto già facendo”- Le rispondo – “Ma voglio che sia una strega a colpire un’altra strega”.

Lei scoppia a ridere mandandomi un bacio con la mano. Il ragazzo dice che le piace il modo con cui uso la mia magia. Ride civettuola dello nzungo, del bianco venuto dalle montagne. Ride mentre gioca con ossa e spilli. La sua magia è curiosa, tattile e primitiva come la madre terra.

Ribalta gli occhi in un gemito quasi erotico mentre, senza fiato, si irrigidisce sulla sedia. Lentamente riapre i suoi occhi d’ambra in un ultimo bacio dell’anima. Ottimo lavoro strega.

Dolce e maliziosa mi parla mentre il ragazzo traduce:”Lei dice che ora farebbero meglio a non toccare le tue piante, nzungo” Sorrido compiaciuto, non c’è stato il bisogno di parlarle dei miei cedri. Mi piace questa strega.

Benvenuti nella casa del Voodoo. E’ tempo di scoprire quanto sia forte la mia magia, potente il mio kung-fu: fate attenzione, le mie piante ora sono magiche. Gli assesi e questa strega le hanno rese tali.

Davide “Birillo” Valsecchi

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. Questa storia è da cosiderarsi un soggetto di pura fantasia ma, se fossi in voi, io lascerei decisamente stare le mie piante…

Questo racconto è stato scritto per “Foto, poesie e racconti in difesa della Vallategna”, l’iniziativa proposta dal “Gruppo Difendiamo la Cascata della Vallategna” a tutela del nostro territorio.

Come Vulcani

Come Vulcani

Questa è Asso: la sua storia, il suo domani!!
Questa è Asso: la sua storia, il suo domani!!

I segnali paiono quelli: l’acqua ribolle, qualche scossa, magma rovente, fuliggine e lapilli, le vecchie fumarole sono dei crateri arzilli. Asso accumula energia, è un enorme vulcano che cresce giorno dopo giorno, pronto ad eruttare passione travolgendo ogni cosa. Mi piace, mi piace un sacco!!

Gli assesi si incontrano, si confrontano, parlano tra di loro, si organizzano e si divertono persino. Buffonate? Non si direbbe, anzi, da qui sembra piuttosto che il “cadreghino” cominci a diventare rovente: la “Questione Assese” affollava la Sala del Consiglio nell’assemblea di Giovedì 11 marzo e letteralmente “tracimava” nel concerto dei Sulutumana di Domenica 14. Persino a Roma, in un posto chiamato Parlamento della Republica Italiana, si interrogano su cosa stia fremendo nelle viscere di Asso. Divertente come buffonata, no?

“A tempo debito, nei luoghi e nei tempi preposti” Mi piace, ma attenzione, dopo il Parlamento resta solo il Tribunale e non sarebbero di certo i Sulutumana a cantare quella volta: “Buffonate? Perchè siete così seri? Non vi piace il nostro sorriso? Noi abbiamo appena cominciato: qualche foto, qualche firma, un po’ di musica. Pensate che ci stiamo ancora solo contando…”

Teodoro Margherita, fondatore del gruppo Difendiamo la Cascata della Vallategna, gruppo che ora conta 2000 iscritti, mi ha inviato questo messaggio esprimendo al meglio lo spirito che “rianima” Asso: “Che serata! Indimenticabile, tanta gente e composta, attenta ad ascoltare per ore. E c’eri anche tu, Giulia Caminada ha letto il tuo messaggio. Non so se vinceremo, ma stiamo promuovendo un movimento grande, determinato che cresce ogni giorno. I ragazzini mi fermano per strada e mi chiedono gli adesivi. Questa si chiama gioia, festa permanente!”

Il Sindaco diserta gli appuntamenti trincerandosi dietro la polemica ma, di fatto, evitando come la peste un confronto pubblico. Orgoglio o paura? Non lo so. Tempo fa diceva che il suo ufficio era sempre aperto, ora sarei curioso di sapere se ci staremmo tutti, se ci farebbe ancora entrare.

Ma è ai suoi consiglieri che voglio rivolgermi. Tra di loro ci sono persone di cui mi considero amico e che si sono distinte per l’impegno profuso per Asso. La “levata di scudi” a cui sono stati chiamati ci ha allontanato ma la mia fiducia in loro è ancora intatta. Loro, grazie al voto in consiglio, hanno il vero potere di decidere il futuro del nostro paese. Non voglio condizionare le loro scelte ma vorrei prendessero atto di quanto di buono ha già fatto questo movimento spontaneo, che si facessero carico di creare quel dialogo che è invocato sempre più forte dai cittadini, che abbattessero quel muro contro muro dietro cui si è trincerata l’Amministrazione.

Sarei deluso e amareggiato se decidessero di votare alzando la mano e voltando la faccia a chi ha sempre dato loro fiducia.  Nello, Giordano, Imogene, Grazia, Serena, Saverio, Agostino e anche tu Pasquale, confido affinchè vi domostriate più disponibili del Sindaco nei confronti degli assesi che ancora nutrono dubbi e preoccupazioni per questi progetti.

Davide “Birillo” Valsecchi

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