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American Alpine Journal: Cima-Asso

American Alpine Journal: Cima-Asso

Lake Bhari – Pakistan Hindokush – Campo Base Cima Asso

In questi giorni sto organizzando l’iniziativa Flaghéé, un viaggio tra le montagne apparentemente più semplice di quelli raccontate in passato ma che conserva, a mio avviso,  un fascino profondo e sincero: le montagne del Lario riunite in un’ unica avventura.

Nel 2009 abbiamo condiviso il viaggio in Ladakh lungo il confine tra il Tibet Cinese e l’India, siamo saliti in cima allo Stock Kangri (6130 metri) e attraversato la valle del Markha ed il valico del Kangmaru La (5150 metri). Era il primo viaggio delle Bandiere che sarebbero diventate le Flaghéé ed accompagnavo un fotografo nella sua prima esperienza tra i monti. Le foto di quel “pellegrinaggio” ora sono raccolte in un libro fotografico: «Contrabbandieri del Nirvana».

Il viaggio per me è sopratutto scoperta e la montagna non è una competizione o un impresa che si esaurisce nell’esito di una salita, nella ricerca di un risultato importante. La vetta di una montagna spesso è un solo posto inospitale e solitario a cui ci si arriva dopo grande fatica e rischio, un regno di immensi spazi vuoti: lassù non troverete nulla  se non quello che avete portato con voi, nel vostro zaino come nel vostro cuore.

Per qualcuno è la quota, per qualcuno è il grado di difficoltà o l’importanza del nome. Per me è la ricerca, la scoperta, e diventa più appassionante quanto più appare comune e lontana dai clamori:  mi piace cercare tra le cose ovvie trovando qualcosa di speciale. Ecco perché voglio fare il giro del lago passando dai monti: esploriamo casa nostra.

Laghi e montagne, in fondo è quasi una costante: il lago Tanganica ed il monte Hanang in Africa, il lago Dal in Kashmir e lo Stok Kangri in Ladakh. Una consuetudine che ha avuto inizio quasi dieci anni fa con il lago Bhari ed il monte Cima Asso in Pakistan.

Forse non tutti sanno che questo sito prende il nome da una montagna, Cima Asso, conquistata e battezzata il 5 Agosto 1999, il giorno del mio compleanno: era il mio primo viaggio all’estero, la prima volta che prendevo un aereo per giunta.

Quell’anno esplorammo una zona di mondo di cui quasi non si conosceva nulla. Per una volta in vita mia ho avuto la fortuna di spingermi là dove le cartine erano ancora bianche e tutto era ancora da scoprire. Un viaggio che oggi sarebbe irripetibile per mille ragioni.

Nel 2000 fu pubblicato sull’American Alpine Journal, la rivista americana che tiene traccia delle salite più importanti, la relazione della spedizione del nostro viaggio in Pakistan: nonostante Cima Asso sia alta solo 5100 metri fu inserita nella rivista proprio per la sua natura esplorativa in una zona di mondo ancora sconosciuta. [Cima Asso (Hindu Kush, Pakistan) edizione 2000: pagina 322-323]

Ecco la traduzione in italiano:

Cima Asso“: prima salita. Per il terzo anno consecutivo, il Club Alpino Italiano di Asso ha supportato una spedizione in Pakistan. Il capo-spedizione era Angelo Rusconi e l’obbiettivo era raggiungere una valle inesplorata nella catena montuosa del Hindokush. Le persone selezionate per la squadra erano Luciano Giampà, Simone Rossetti, Cristian Cattivelli e Davide Valsecchi.

“Siamo partiti il 28 Luglio da Gilgit guidando mezzi 4×4 verso Gakuch lungo il fiume Gilgit, abbiamo poi attraversato Iskoman verso Gugulti seguendo la riva destra del fiume Iskoman. Scelti i portatori abbiamo cominciato la nostra avanzata la mattina del 29. Abbiamo attraversato la valle di Handis seguendo il fiume Iskoman alla sua congiunzione con il fiume Mathan Ther. Sempre mantenedo il fiume alla nostra destra abbiamo attraversto la valle incontrando impressionanti pareti di granito alte più di 1000 metri, tutte facilmente raggiungibili. Attraversato un ponte siamo arrivati al villaggio di Mathan Ther, posizionato su un promontorio verde alla congiuzione di due fiumi, uno dalla valle di Suncighi e l’altro da una una regione ad ovest chiamata Bhari. Dai locali abbiamo appreso di essere i primi stranieri che raggiungevano il loro villaggio. Il 30 Luglio abbiamo imboccato la valle ad Ovest verso Bhari, un villaggio di medie diemsioni posto in una piana adiacente ad un grande lago verde sovrastato da due grandi montagne. Abbiamo posto il nostro Campo Base vicino al lago, a quota 3850. Il nostro BC era in una buona posizione per osservare le vette attorno a noi. Ai piedi di queste montagne erano visibili ampi ghianioni al di sotto di parti verticali di granito. Molte di queste montagne hanno creste e spigoli coperte da ghiaccio e neve. Tra queste vi era una cima di 5100 metri a picco sulla sponda destra del lago. Abbiamo battezato la montagna “Cima Asso”, il nome del nostro paese in Italia. Tutti i membri della spedizione hanno raggiunto la vetta il 5 Agosto. I locali ci hanno mostrato il Kampur ed il Gharmush, le uniche cime conosciute al di sopra dei 6000metri. Tutti i menbri della spedizione concordano che la valle è ideale per spedizioni e trekking. E’ possibile raggiungere facilmente un confortevole campo base circondato da pareti di granito e cime inviolate.”

I ricordi sono ciò che raccogliamo lungo il nostro viaggio. La valle che vedete nella foto oltre il lago conduceva i pastori in una transumanza con l’Afganistan ed era una zona di confine di cui nemmeno l’esercito possedeva informazioni. Oggi la nostra montagna è nel cuore del ciclone, in una delle zone meno accessibili e più remote del Pakistan. Prima o poi torneremo a vederla e quando riusciremo a farlo il mondo sarà forse diventato un posto migliore.

Davide “Birillo” Valsecchi

«Due di Asso»: il nuovo libro di Cima-Asso.it

«Due di Asso»: il nuovo libro di Cima-Asso.it

Dall'Himalaya alla Tanzania passando per Piazza Mercato
Dall’Himalaya alla Tanzania passando per Piazza Mercato

[ESAURITO] Dopo “Contrabandieri del Nirvana”, il libro fotografico realizzato nel 2009, ecco il nuovo libro che prende vita da Cima-Asso.it: Due di Asso – Dall’Himalaya alla Tanzania passando per Piazza Mercato.

Siamo tornati dalla Tanzania da poco più di un  mese ma per festeggiare i due anni di “Cima” e omaggiare la storica Festa del Libro di Asso, inaugurata da Raffaello Bertieri nel 1927, abbiamo raccolto tutti i racconti di viaggio pubblicati durante le nostre esplorazioni  in Africa ed in India.

Finalmente gli articoli di “Cima”, scritti in diretta spesso dai posti più strani, arrivano sulla carta stampata. Poter rileggere le nostre storie sfogliando le pagine una dopo l’altra  ha un sapore differente: siamo abituati al blog, al “bollettino dal fronte” vissuto giorno per giorno, mentre il libro permette un’immersione più intensa, una riflessione più profonda e rilassata.

Per noi rileggere quelle storie “dall’esterno“, con il senno di poi, è molto emozionante, come rimontare un mosaico realizzando finalmente una visione d’insieme:  riviviamo gli umori di quei giorni consapevoli di cosa avevamo appena affrontato ma anche di cosa ancora ci aspettava.

Chi non ha mai letto le nostre storie credo le torverà quanto meno divertenti e curiose: spesso io ed Enzo ci siamo messi in guai molto buffi attraversando scenari magnifici che meritavano di essere raccontati. Pe rchi invece ha seguito i nostri viaggi “dal vivo” questo libro si rivelerà un’esperienza piacevole, una lettura leggera fatta di racconti brevi che, qua e là, pemettono un tuffo nel profondo di mondi lontani.

Per creare “Due di Asso” abbiamo deciso di sperimentare le nuove tecnologie offerte dal web, il nostro canale nativo, usufriendo del sistema Print on Demand di Ilmiolibro.it. In questo modo è possibile richiedere ed acquistare il libro direttamente dallo stampatore ricevendolo a casa propria. Verranno stampate solo le copie effettivamente richieste evitando inutili sprechi.

Per la Festa del Libro sono state stampate dieci copie speciali, questi dieci volumi infatti saranno numerati e firmati sia da me che da Enzo Santambrogio e saranno acquistabili solo alla Festa del Libro proprio per rendere omaggio alla storica inziativa culturale di Asso.

Per chi desiderasse acquistare una copia via Internet  è sufficiente visitare questo link: Ilmilibro.it – «Due di Asso». Se invece preferite i metodi tradizionali ci stiamo organizzando perchè sia possibile ordinarlo anche presso la Cartoleria La Sfera di Asso in via matteotti 11.

La Festa del Libro è una tra le più importanti tradizioni di Asso ed anche noi vogliamo contribuire alla sua diffusione: se visiterete la Festa portando una vostra copia di «Due di Asso» saremo ben felici di autografarla con tanto di dedica e numerazione speciale.

A Settembre la prima edizione di “Due di Asso” verrà interrotta, sarà pubblicata una seconda edizione distribuita presso tutte le librerie italiane della catena LaFeltrinelli. Fino ad allora vorrei che la prima edizione fosse qualcosa di speciale, di unico, qualcosa che possano avere e collezionare solo le persone che ci hanno seguito in questi due anni: il nostro modo di ringraziarli per l’affetto che ci hanno dato.

Ci vediamo alla Festa del Libro di Asso dal 19 al 27 Giugno nella Sala Consiliare del Comune di Asso, Via Matteotti numero 66, di fronte ai Due Centenari Cedri che  Cima-Asso.it ha contribuito a salvare. Un abbraccio!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Cima-asso.it premiata dal CAI Asso

Cima-asso.it premiata dal CAI Asso

Cima-Asso.it premiata
Cima-Asso.it premiata

Un week-end intrigante quello trascorso, ci si risveglia oggi in un Lunedì piovoso con la testa un po’ confusa ma con un’accattivante settimana di fronte. Andiamo però per ordine, ci sono un po’ di ringraziamenti da fare.

Il Sabato sera lo si è trascarso tra amici nella consueta cena annuale del Cai Asso. I soci partecipanti, oltre un ottantina, riempivano la sala del Ghisallino a Magreglio. Io ero a Como alla mostra di Enzo e, come al solito, sono arrivato in ritardo.

Con mia enorme sorpresa mi hanno spedito a mangiare al tavolo delle personalità, insieme al Presidente Alberto Pozzi, ad Angelo Rusconi, al Sindaco di Asso Giulia Manzeni e all’assessore al tempo Libero e allo Sport Grazia Vicini. Credo che il mio ruolo a quel tavolo fosse di mascotte (persona o un animale che porta fortuna!!).

Alla serata erano presenti anche rappresentanti di altre associazioni, degli Alpini, della Pro Asso e Daniele Ghillioni di Televallassina, un buon esempio di come le diverse nature di un paese come il nostro possono ritrovarsi e confrontarsi bevendo e chiaccheirando assieme con i piedi sotto lo stesso tavolo.

Prima della consueta lotteria il Cai ha distribuito un po’  di premi e riconoscimenti. Il primo è stato l’acquilino d’oro consegnato a Riccardo Fasoli. L’acquilino è un riconoscimento agli iscritti da oltre 25 anni. “Ricky” è poco più che trentenne e lo conosco da una vita, dai primissimi giorni dell’alpinismo giovanile. Mi ha fatto molto piacere guardarlo, mezzo commosso, riceve quella spilla dorata. Riccardo, oltre ad essere diventato recentemente papà, si sta dando un gran da fare con La Sportiva e la Palestra di Roccia di Valbrona con ottimi risultati, è un tipo in gamba!

Con grande piacere, completamente a sorpresa, i ragazzi dell’alpinismo giovanile hanno consegnato a Giammario Rusconi una targa di riconoscimento per l’impegno e la costanza con cui in tutti questi anni ha seguito le attività dei giovani della nostra sezione. Vedere i ragazzini consegnargli la targa mi ha fatto un certo effetto, io Giammario l’ho incontrato la prima volta quando avevo 8 anni alla prima gita del CAI, proprio come loro! Grazie Giammario!

Una targa è stata consegnata anche ad Angelo Rusconi per il suo impegno e le sue attività di solidarietà in Pakistan. La crisi internazionale e le notevoli difficoltà che affliggono Pakistan e Afganistan possono far apparire meno evidenti le iniziative che Angelo sta conducendo ma la sua opera, dedicata ai bambini di quelle regioni, presegue nonostante gli ostacoli.

Un’altra targa è stata consegnata a Zappa Giulio e al suo gruppo che si è impegnato a realizzare una nuova via d’arrampicata sul lato Nord del Moregallo, una delle zone più impervie e meno frequentate del nostro territorio. Giulio e la sua compagine di arrampicatori, quando non sono in giro per il mondo, si impegnano a mantenere o ampliare i tracciati delle nostre montagne. Grazie per l’impegno!

Infine una targa è stata consegnata anche a me, un imbarazzatissimo “Birillo” che, davanti alle telecamere di Tvs, ha cominciato a parlare a ruota libera sperando solo che qualcuno, prima o poi, si riprendesse il microfono.  La targa, dedicata sia a me che ad Enzo Santambrogio, è un riconoscimento per la nostra spedizione in Ladakh e per l’impegno con cui ci stiamo impegnado a raccontare queste nostre piccole avventure attraverso Cima-Asso.it.

Non posso che ringraziare di cuore, scrivere è per me ancora un’avventura sconosciuta e tutta da esplorare. Vi ringrazio per aver seguito i nostri viaggi e seguito il nostro sito, condividere con Voi le nostre storie le rende ancora più speciali. Grazie!

Davide “Birillo” Valsecchi

Buon compleanno Cima-Asso.it!!!

Buon compleanno Cima-Asso.it!!!

Oggi, il 20 maggio 2009, la mia piccola creatura compie il suo 1° anno di vita e trovo divertente che festeggi il compleanno di questo mio piccolo sito scrivendo da una regione dell’India tra i monti dell’Himalaya. Qualcosa di veramente imprevedibile!!!

Un anno fa non me la passavo molto bene. Ero molto triste e mi sentivo chiuso in una scatola, non era un buon periodo. Passavo le mie giornate ad Asso interrogandomi sul futuro e rimpiangendo molte cose del mio passato. Avevo preso dei brutti colpi dalla vita e non mi ero ancora ripreso.

Qualche settimana prima si erano tenute le due giornate del FAI ed Asso si era riempita di gente raggiungendo l’impensabile numero di 3000 turisti. Un vero evento epocale per la nostra cittadina. Aggirandomi nelle strade quei giorni rimasi stupito di come i forestieri  trovassero bello il nostro paese e quanto spesso, noi locali, sottovalutassimo il bene prezioso che abbiamo a disposizione.

“Non chiedere cosa può fare il paese per te ma quello che tu poi fare per il tuo paese” recita un vecchio adagio Yankee. Inoltre è provato che il miglior modo per aiutare se stessi è aiutate qualcun’altro e così, con il supporto dell’impareggiabile amico Ivan, si è messo in piedi un sito dedicato alla vita del paese prendendo spunto dalla cima pakistana che ne porta il nome e che ho avuto il piacere ed il privilegio di battezzare il giorno del mio compleanno di dieci anni fa.

All’inizio ero incerto di come sarebbe andata, Internet ed Asso sembravano una cosa difficile da conciliare specie in un paese affollato di criticoni arroccati sulle proprie posizioni. Inoltre in questa impresa ci si doveva mettere la faccia perchè Internet è grande ma Asso è piccola e prendersi del pirla è questione di un attimo.

Oggi guardandomi indietro non posso che rimanere stupito, il mio piccolo è una specie di “enfant prodige”: prima ancora di aver raggiunto l’anno di vita è riuscito, dal nulla, a comparire sui giornali, le televisoni e le radio locali acquisendo via via un numero sempre più grande di lettori e affezionati.

Sono stati  pubblicati quasi 300 articoli sul nostro paese ed abbiamo parlato di cose belle, di cose allegre ma anche di cose tristi fronteggiando le difficoltà che hanno coinvolto la nostra comunità.

Quando durante l’inverno si perse Fabrizio avevo enormi dubbi su come usare il sito. Non ero preparato ad una cosa simile e non sapevo quale fosse la cosa giusta da fare. Oggi, dopo tanti mesi da quella triste storia, credo che anche “Cima”, come molti in paese, abbia fatto la sua parte, sia nel momento del bisogno che nel mantenere viva la memoria. Ho imparato molto da quelle  brutte giornate.

Ora sono qui, in India, con un portatile grande come un piccolo libro a raccontare un’ avventura tutta assese in queste terre lontane. Sul sito sono apparsi loghi e marchi prestigiosi che fanno realmente impressione per un novellino e dai messaggi che riceviamo si avverte un grande calore da parte di chi segue il nostro cammino. Grazie!!

Qual’è il desiderio che esprimo mentre il “cucciolo” spegne la sua prima candelina? Che altri di Asso si facciano avanti e che usino “Cima” per far crescere il nostro paese ed unire la nostra comunità. Aiutare gli altri è il miglior modo per aiutare se stessi, fate sentire la vostra voce!!

By Davide “Birilo” Valsecchi published on Cima-Asso.it

Amori e sassate nella vecchia Valassina

Amori e sassate nella vecchia Valassina

Inaugurazione della Stazione di AssoIl quotidiano “La Provincia di Como” è lo storico giornale della nostra zona, fondato nel 1892 gode di una storia che supera di oltre tre lustri i 100 anni.

Memoria storica del nostro territorio pubblica recentemente una bellissima collana di articoli dedicati alla storia dei nostri paesi arrichita da racconti del passato e fotografie in bianco e nero.

In questi giorni la redazione del giornale mi ha contattato per informarmi dell’uscita di un nuovo articolo dedicato alla Valassina che traeva spunto proprio da un post di Cima-Asso.it dedicato alle Zuffe della Valassina.  Potete immaginare il mio stupore e la mia soddisfazione per quella telefonata.

Un intera pagina è stata dedicata da “La Provincia” alle storie di Asso, Canzo, Caglio e Sormano.  Un bell’articolo scritto da Giovanni Cristiani ed arricchito da vecchie foto. Nell’articolo fa bella mostra di sè il riferimento al sito Cima-Asso.it ed al suo autore.

Non posso che ringraziare “La Provincia” e la sua Redazione per aver dedicato una pagina del giornale alle storie del mio Paese.  Ecco un estratto dell’articolo pubblicato su LaProvinciaOnLine il 2 Novembre 2008:

Asso, Canzo, Caglio e Sormano in guerra da secoli. Per le donne
Guai a sposare uno del paese «rivale». Già duecento anni fa botte da orbi

«Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani né mai. Ma, signori miei – replicò don Abbondio, con la voce mansueta e gentile di chi vuol persuadere un impaziente – Ma, signori miei, si degnino di mettersi nei miei panni. Se la cosa dipendesse da me… vedon bene che a me non me ne vien nulla in tasca».
Era il 7 novembre 1628 quando i Bravi, nel capolavoro del Manzoni “I Promessi Sposi”, fermavano il povero curato impartendogli l’ordine perentorio di non unire in matrimonio Renzo Tramaglino e Lucia Mondella. Ordini simili erano normali anche tra le viuzze, allora spoglie di case e alberi, che salivano da Canzo fino ai paesi dell’alta valle. Guai a veder maritare un cagliese e una sormanese, o un assese e una canzese; ci sono poi anche storici, anche se meno conosciuti, veti «incrociati»: per esempio Caglio e Valbrona, o Caglio e Asso. Sottolineati non solo all’altare, ma anche da fatti di sangue che lordarono le polverose strade della Valassina.
Ancora sessant’anni or sono quanti problemi per le nozze, come conferma Ermanno Carboni, ex primo cittadino di Sormano: «Mio padre è di Sormano, e lavorava nell’allora comune unico di Santa Valeria a Caglio; il periodo era quello fascista, mia madre era di Caglio. Mi raccontava di tantissime sassaiole che i cagliesi gli riservavano quando voleva incontrare la sua Giannina».
I due hanno superato brillantemente tutto, e ancora oggi sono uniti, dopo sessantatrè anni; Giuseppe Carboni ha 86 anni, Giannina Torchiana 85 (insieme, nella foto tonda).
Per Caglio e Sormano la fine delle ostilità è arrivata grazie alle scuole: «Negli ultimi anni con materna ed elementari unite i due paesi si sono avvicinati – spiega il sindaco di Caglio Raffaele Costanza -. Ma ancora oggi quando ci sono i tornei estivi sembra sempre di vivere un derby». Anche tra Canzo e Asso sposarsi era un’impresa da compiere superando il ponte della Vallategna: «Volavano cazzotti e schiaffi, le famiglie non vedevano di buon occhio il matrimonio tra canzesi e assesi – spiega l’ex primo cittadino di Asso, Flaminio Pagani -. Il ponte era il confine è qui spesso si vedevano episodi di botte; questo anche fino agli anni ’20. In realtà la rivalità e durata ancora ben oltre; negli anni ’80 Canzo voleva a tutti i costi strappare la caserma dei carabinieri ad Asso. Canzo è cresciuta d’importanza, per così dire, sotto il dominio spagnolo; prima non era al nostro livello».
«Quand la legura la farà un tass, la ruerà la feruvia ad Ass, dicevano i canzesi nel 1922, all’inaugurazione della stazione Canzo Asso; e volarono botte. La lepre non ha ancora fatto nascere un tasso, e la ferrovia ad Asso territorialmente ancora non c’è; ma (forse) proprio per non dirlo sul nome del capolinea canzese c’è anche Asso.
Sul sito www.Cima-Asso.it, curato dall’alpinista Davide Valsecchi, si citano brani da «Memorie storiche della Valassina», di Carlo Mazza: «Nel 1804, nel giorno dell’Epifania, si attaccò una fiera zuffa fra la gioventù di Asso e di Canzo, nel dosso sopra la valletta, che durò dai vespri fino a notte. I combattenti armati di sassi, erano in gran numero; i feriti furono cinque, tutti di Canzo trovansi in sito svantaggioso. Le stesse donne, nelle filande della seta (insieme a lavorare) sono sempre in contese fra loro sui pregi e difetti dei rispettivi paesi, con tanta animosità che è necessaria tutta l’autorità dei padroni per impedire che non vengano alle mani».

Divisi su tutto!!
Una foto dell’inaugurazione della stazione di Canzo – Asso. Secondo le cronache del tempo, i ragazzi dei due paesi ne approfittarono per prendersi a botte.  Già duecento anni fa – scriveva lo storico Carlo Mazza – le ragazze, «nelle filande della seta, sono sempre in contese con animosità su pregi e difetti dei rispettivi paesi»

Ma l’amore sbocciò lo stesso
Dalla Fidanzata sotto una sassaiola
Giuseppe si è innamorato della sua Giannina scrutandola di soppiatto durante un sabato fascista. Vestita della festa, ordinata in fila tra le vie del paese, in un attimo ha visto in quegli occhi i successivi sessant’anni di vita insieme. Il suo cuore ha iniziato a pulsare velocemente dentro l’abito da giovane italiano; i tempi erano duri di per sé, figurasi per un sormanese che va a innamorarsi di una cagliese. «Mio padre lavorava nel Comune di Santa Valeria, allora Caglio e Sormano erano uniti; ma ciò non bastava a sciogliere la rivalità  – spiega Ermanno Carboni, il figlio -. Per lui l’uscita serale con l’amata alcune volte veniva preceduta da una sassaiola che gli riservavano i cagliesi. Nonostante ciò l’amore sbocciò solido, se dopo sessantatré anni vanno ancora d’accordo». Alla faccia di chi negli anni ’40 lanciava sassi.

Che stilettate, proverbi come pietre
“Asso è il primo paese della Valassina, c’è da lavorare e c’è l’aria sopraffina”. Con queste parole inizia una filastrocca tutta assese degli inizi del secolo scorso composta da Carlo Ostini, che parla della storica rivalità tra Asso e Canzo. Esempio di come sotto le diverse bandiere ognuno abbia cercato di esaltare le qualità del suo paese, e togliere validità all’altro. I canzesi, detti anche “goss”, sono sempre andati fieri del loro terreno capace di ospitare ben due stazioni ferroviarie.
Gli “spazapulè” di Asso rispondendo con uguale fierezza ricordano però ai vicini che “Se volete sbarcare il lunario dovete venire sul territorio di Asso”; questo perché la ditta Oltolina, anni addietro soprattutto, offriva lavoro anche a buona parte ai residenti dei paesi limitrofi.

Ancora mille grazie a “La Provincia”!!

.Davide

PS: Come nel precedente articolo per prevenire le malsane idee di qualche testa calda faccio notare che sono passati oltre duecento anni da quei fatti e che su un libro spesso, chiamato Codice Penale, si legge:

La rissa, in diritto penale, è il delitto previsto dall’art. 588 del Codice Penale secondo cui «Chiunque partecipa a una rissa è punito con la multa fino a 309 euro. Se nella rissa taluno rimane ucciso, o riporta lesione personale, la pena, per il solo fatto della partecipazione alla rissa, è della reclusione da tre mesi a cinque anni. La stessa pena si applica se l’uccisione, o la lesione personale, avviene immediatamente dopo la rissa e in conseguenza di essa.» Occhio a non fare la fine dei fessi.

Assese finisce sul giornale!!

Assese finisce sul giornale!!

Ieri mattina mentre camminavo per la via centrale di Asso tornando verso casa mi si è accosta una macchina. La signora al volante, mia amica, abbassa il finestrino, mi squadra, ride e mi schernisce amichevolemente: “Sei diventato famoso, dovrò darti del Lei ora che sei finito sul giornale!!”. Lì per lì non ho capivo che intendesse dire, poi mi allunga una copia de LaProvincia e leggo il breve articolo:

Un sito tutto assese per riscoprire le bellezze del paese e conoscerne le iniziative. Ci ha pensato Davide Valsecchi, 32 anni, quando ha ideato il suo www.Cima-Asso.it . «Nel 1999, in seguito alla conquista di una vetta pakistana battezzata Cima-Asso, da parte mia e di altri alpinisti guidati da Angelo Rusconi, mi è stata conferita l’onorificenza di cittadino benemerito per aver portato fama e lustro al nome del paese. La realizzazione del sito è nata anche dalla voglia di darsi da fare per onorare quel titolo. È il punto di incontro tra avventura e solidarietà, tra mondi lontani e il nostro amato paese. Mi auguro che Asso ritrovi il suo antico orgoglio, per riappropriarsi del ruolo storico e culturale che ricopriva nella Valassina».
Link all’articolo de LaProvincia

La Provincia ad Asso la devono leggere in tanti perchè mi hanno preso in giro proprio tutti!!
Ringrazio LaProvincia per aver dato risalto al nostro piccolo sito dalle grande ambizioni, ringrazio anche tutti coloro che mi aiutano spesso senza farsi vedere.
Asso è la mia casa, la comunità di persone con cui vivo. E’ per me un piacere ed un onore trasportarne la storia e la vita nel mondo di Internet a testimonianza futura. Spero di riuscire a mantenere fede all’impegno preso!!

Cima-Asso in 3D!!!

Cima-Asso in 3D!!!

Cima Asso in 3dNel 1999 la tecnologia di cui disponevamo era avanzatissima rispetto agli standard delle popolazioni che incontravamo lungo il nostro cammino. Tuttavia nonostante il “goretex”, il “vibram”, le radio ed i pannelli solari il nostro viaggio esplorativo si basava sulle risorse che eravamo in grado di recuperare in loco: vecchie jeep, trattori, asini e portatori spesso scalzi.

Anche i contatti con casa erano difficili, i pochissi centri dotati di telefono utilizzavano linee così precarie che a causa dei ritardi nella trasmissione era necessario chiudere le frasi con “passo” alla maniera delle conversazioni radio. Quando poi la pioggia monsonica ha imperversato sul territorio sono stati spazzati via ponti e strade constringendoci ad un avanzata ulteriomente rallentata dalle difficoltà e dai rischi.

Questo avveniva solo 9 anni fa, quando esplorare richiedeva mezzi, risorse e competenze preventivando una buona dose di rischio. Con un po’ di nostalgia per un mondo che ormai non c’è piu’ vi presento la Cima Asso come nessuno di noi l’ha mai vista, l’evoluzione dei sistemi satellitari pubblici ci permette di mostrarvi il rendering trimensionale sulla base delle immagini catturate dai satelliti.

Ecco a voi Cima-Asso in 3D!!

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