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Cedars of Lebanon

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Reichstag flag (sventolano le bandiere di vittoria mentre ancora si combatte senza quartiere)
Reichstag flag (sventolano le bandiere di vittoria mentre ancora si combatte senza quartiere)

[LaProvinciaDiComo 11-01-2010] ASSO Il progetto della rotonda è stato modificato salvaguardando i due cedri secolari, come richiesto dalla Soprintendenza ai beni ambientali, Con questa mossa è ormai chiaro come i due alberi che hanno accolto gli abitanti della valle per più di cent’anni resteranno al loro posto. La nuova versione del progetto prevede un marciapiede non più a livello della strada, ma a quello dei cedri, salvaguardandone quindi le radici ed evitando di variare il diametro della rotatoria.

La rotatoria sarà comunque realizzata, così come i parcheggi presenti a lato strada al servizio anche dell’autobus. Si procederà invece in modo minore con gli scavi per ammorbidire l’inclinazione della strada, intervento che potrebbe essere pericoloso per le radici delle piante.

«La Soprintendenza ha autorizzato la rotonda, già autorizzata e finanziata dalla Provincia oltreché dalla Comunità montana del Triangolo Lariano, dando delle prescrizioni che saranno completamente recepite – spiega il sindaco di Asso Maria Giulia Manzeni -. La principale modifica riguarda la quota del marciapiede verso la “locanda”, che seguirà il livello naturale del terreno; in precedenza il livello del marciapiede era previsto a quota strada. Tale modifica consentirà uno scavo di dimensioni minori. In sintesi tutte le prescrizione impartite dalla Soprintendenza saranno recepite e rispettate».

Prosegue il vicesindaco Giovanni Conti: «Il progetto non ridimensiona il diametro della rotatoria, c’è solo questa modifica riguardante il marciapiede – spiega -. Non sappiamo poi se toccheremo o meno il tratto di fognatura, e quindi decideremo poi se intervenire o meno. Il nuovo progetto è stato ritenuto conforme alle loro indicazioni dalla Soprintendenza e dall’amministrazione provinciale».

I cedri insomma resteranno al loro posto, dopo perizia e controperizia anche l’amministrazione ha accettato le prescrizioni della Soprintendenza.

«Dagli uffici per ora non mi hanno comunicato nulla -spiega l’assessore ai lavori pubblici Pietro Cinquesanti -. Se fosse arrivato un progetto diverso per quella rotatoria mi avrebbero di certo informato, però può essere che sia stato presentato nel periodo di pausa».

La delibera di giunta relativa ai -Lavori di sistemazione dell’incrocio tra Via XXV Aprile e Via Matteotti-, nello specifico snocciola il costo dell’intervento, in totale 350mila euro, con 100mila euro a carico dell’amministrazione provinciale, 50mila della Comunità montana del Triangolo Lariano, 179mila attraverso un mutuo e 20mila da fondi di bilancio del comune. L’opera, secondo la delibera, non prevede la sostituzione del tratto di fognatura. Previsto invece il rifacimento della linea Telecom, con una spesa di 28mila euro circa, e lo spostamento dei pali dell’illuminazione pubblica con un esborso di poco più di duemila euro.

Si può intuire che la rotonda sarà più superficiale e senza grandi variazioni ulteriori nel progetto, a parte quelle spiegate dal sindaco, salvaguarderà comunque i cedri.

Il sindaco Manzeni rimarca anche un’imprecisione in quanto sostenuto dai consiglieri di minoranza: «Loro continuano ad asserire che la perizia sui cedri il comune la poteva chiedere al Corpo forestale, un’affermazione falsa, perché il comune non è tra gli enti che possono far realizzare una valutazione di questo tipo».

La minoranza attende di vedere il progetto riguardante le nuove soluzioni pensate per la rotatoria: «Siamo contenti se s’intende salvaguardare i cedri con delle modifiche al vecchio disegno della rotatoria – spiega il capogruppo di Asso Viva Roberto Zanetti -. Riteniamo comunque ci siano interventi diversi, e meno costosi, della rotonda che possono essere persino più risolutivi. Anche perché se non si progetta bene l’opera c’è il rischio di ritrovarsi alcuni giorni dopo la chiusura del cantiere, con delle auto che finiscono contro la rotonda».

Ricordiamo che la battaglia per la salvaguardia dei cedri del libano è stata combattuta anche da quasi tremila cittadini che hanno firmato contro l’abbattimento degli alberi.

Berlino é senza dubbio la città che meglio mostra alla Storia e al mondo quanto le dittature e la propaganda sia destinate, una dopo l’altra, a crollare sotto la spinta e la volontà della gente.

Lasciando il “Check Point Charlie”, dove sovietci ed americani si sono fronteggiati per anni, non posso che riflettere su quanto sia vacuo lo scontro tra i pollici di due forze contrapposte e quanto sia geniale, creativa e tenace la volontá di chi non accetta di essere schiacciato da questo sistema.

Davide “Birillo” Valsecchi

Ps. Vorrei rimarcare che la perizia del comune era sbagliata: presentava numerose imprecisioni ed evidenti inesattezze. Non so come si dica in tedesco ma dalle mie parti si dice “vediamo di non menare il can per l’aia…” (ossia girare il discorso e creare confusione per sottrarsi ad argomenti sgradevoli o imbarazzanti)

[Video] I Cedri di Asso

[Video] I Cedri di Asso

«Abbraccia il cedro e mandaci una foto» continua ed aumentano le fotografie nella nostra collezione. Una magnifica testimonianza d’affetto per le due storiche piante che dominano l’ingresso del paese. Manca una settimana alla nostra partenza per la Tanzania e fervono i preparativi mentre si salutano gli amici. Ieri, San Valentino, mi hanno raccontato di coppiette venute apposta per pomiciare sotto i nostri celebri alberi!!

Eccovi il video realizzato con le foto della festa di Santa Appollonia:

La Cosa Giusta: Volume II

La Cosa Giusta: Volume II

Verità e Politica
Verità e Politica

«Consapevole delle responsabilità che assumo con la mia deposizione, giuro di dire tutta la verità, solo la verità e niente altro che la verità e di non nascondere nulla di quanto è in mia conoscenza» Questo mi hanno chiesto di giurare deponendo come testimone in un processo penale giorni fa: l’imputato è stato riconosciuto colpevole del crimine per cui era accusato e condannato al carcere ma, nascosto da anni in Brasile, resterà impunito e libero. Mi è stata chiesta Verità ma non è stata fatta Giustizia. Questo è il mondo in cui viviamo.

Oggi io ed Enzo abbiamo avuto un incontro con il Sindaco ed altri rappresentanti del Comune. Cercavamo risposte sui Cedri, sulla rotonda. Risposte al bisogno, in primo luogo personale, di capire. Giovanni, Giulia, Grazia. Persone del mio paese prima che politici: dietro pile di fogli e piantine mi spiegano, mi raccontano: “Non dirlo a me, dillo a tutti se è quello che credi” continuo a ripertemi. Il mondo si capovolge perchè le voci si moltiplicano ed il rumore aumenta. Nella mia testa c’è ancora il suono delle parole di Tiziano e Roberto. La ragione mi appare come un coniglio morto strattonato da un cerchio di lupi, io posso solo stare a guardare.

Parole, parole, parole. Abbracciare il cedro è l’unica sicurezza che ho avuto fino ad ora in questa storia. Voglio solo capire, voglio solo poter discutere su qualcosa prima che diventi inevitabile. “Tu fai politica!“, “Tu stai lasciandoti strumentalizzare!“, “Quali sono le proposte!“, “Per ogni persona contraria ce ne è una a favore!” Tentacoli oscuri mi assalgono, tutti hanno ragione, tutti hanno torto. Milioni di principi superiori si agitano, immobilizzano le mie braccia, si stringono alla gola per soffocarmi.

“Ma non esiste un pezzo di carta firmato che spieghi cosa volete fare?” Mi si risponde che convincere non è parte del loro compito, che vi è un mandato, che vi sono priorità, che tutto è scritto, tutto è stato detto, tutto è negli archivi, tutto è stato deciso. Ma io non trovo nulla. Mi viene data una lettera del Sindaco, una missiva che è stata distribuita a tutto il paese a Natale, meno di un mese fa. Scorro avido le parole in cerca di un pronunciamento, di una frase pubblica, ufficiale, formale. Cerco la parola rotonda ma trovo solo Brazzova, via Gramsci, l’agro Pastorale Pagnano-Fraino Megna ma non trovo nulla di quello che cerco!

Devi prendere una posizione, devi assumerti una responsabilità, devi dire quello che pensi, devi decidere se vuoi fare politica, devi decidere da che parte stare. Affondo tra i tentacoli, sto per morire mentre la mia volontà viene distrutta dalla mole di voci, di sorrisi, di ringhi. Sono nel nero della mia mente quando un ultimo pensiero arriva in mio soccorso “La verità ti renderà libero”. Nella mia mente la verità appare come una spada che aleggia nel nero dei mie dubbi. L’afferro e trancio tutti i tentacoli: spazzare le tenebre dell’incertezza è l’unica cosa che posso fare, l’unico mio potere. Sono di nuovo libero, libero di credere nei fatti e non nelle parole.

“Non si abbatte un beneamato cazzo finchè non vedo nero su bianco, a disposizione di tutti, una risposta firmata ad una domanda semplice: perchè?” Ecco la mia posizione. Ecco la mia scelta mentre mi aggrappo alla verità. Il primo che dice una cazzata, di qualunque fazione sia, vedrà la sua testa rotolare tranciata dalla verità. Questo sono io, quello che mi hanno insegnato e quello che ho deciso di essere.  Ho un discutibile “senso della misura” quando prendo posizione, forse, per il bene di tutti, convine che resti super-partes, che sia solo il garante delle idee di tutti.

Quando il progetto partirà faremo un’incontro pubblico per informare la popolazione ma, vedrai, sarà disertato dalla comunità salvo le solite quattro persone che vogliono fare contestazione. Non si torna indietro.” Questo è ciò che mi sento dire, tutto quello che è emerso di “quasi” certo da due ore di incontro. Non esiste discussione, le decisioni sono tutte prese: i cedri cadranno prima che sia finita la primavera, così come cadono le mie speranze che la soluzione, qualunque fosse, sarebbe stata condivisa, comunitaria.

Su tutto mi pesa l’accusa di aver raccolto una responsabilità che non mi appartiene, di aver scelto una strada che se non è sbagliata sarà per lo meno tortuosa ed osteggiata da tutti. Ho cercato solo di fare ciò che credevo giusto ma ora sono pieno di dubbi nel centro del ciclone.

Rifletto camminando verso casa quando un signore mi incrocia e mi ferma:”Tu sei quello della foto con l’albero? Vuoi venire a vedere cosa hanno fatto alla pianta dietro la fontana di Ponte Oscuro? Sono stato in Comune ma mi hanno detto le solite cose e poi non si è visto nessuno. Non so a chi altro dirlo“. Accompagno questo signore mentre ascolto quello che ha da dirmi e mi sembra di essere il Bertieri, il vecchio e storico podestà, che passeggiava per il paese annotando su un tacquino quello che diceva la gente. Riassaporo la dimensione ed il calore di vivere in un paese. Forse non è sbagliato quello che provo a fare.

Faccio qualche foto:“Vedo se posso fare qualcosa, almeno per togliere i rami che hanno lasciato appeso ai fili”. Continuo a ringraziarlo, è apparso come un segno schiarendo i miei pensieri. Fare la cosa giusta ha un peso ma mi sentirei codardo a schivarlo. Nessuno ha capito quello che sta succedendo, non hanno capito perchè abbracciamo i cedri di Asso…

…benché in pochi siano in grado di dar vita a una politica tutti, qui ad Atene, siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.” Pericle – Discorso agli Ateniesi, 461 a.C. Forse sono solo un folle, il più stupido di tutta Asso, uno sciocco tanto ingenuo da abbracciare un pensiero vecchio di 2400 anni. Mi spetta l’esilio per quello che sono?

Davide “Birillo” Valsecchi

Sulutumana: tra i cedri e la cascata

Sulutumana: tra i cedri e la cascata

Grazie ai Sulutumana!!

Fuori nevica, le strade sono invase dalla neve che comincia ad essere pesante e fradicia quando suona il telefono, è Enzo: “Birillo spicciati a venire ai cedri che ho una sorpresa per te!!”

Giacca, macchina fotografica e sono in strada. Sotto i cedri trovo il buon Enzo in compagnia di Gian Battista Galli, il cantante dei Sulutumana. Lo storico gruppo musicale è infatti da sempre impegnato nella salvaguardia del nostro territorio e “Giamba”, amico di Enzo, è venuto ad “immortalare” i nostri cedri aderendo all’iniziativa  «Abbraccia il cedro e mandaci una foto».

Foto di rito, da aggiungere a tutte quelle già fatte, e ci infiliamo al bar per ripararci dalla neve e berci una birretta facendo due chiacchiere. I Sulutumana stanno infatti organizzando un concerto pubblico per sensibilizzare la valle sulla questione “supermercato”:  è infatti al vaglio un progetto per la costruzione di un supermercato a ridosso della storica Cascata della Vallategna.

In molti si stanno attivando per scongiurare che uno spazio verde, già citato adirittura da Stendhal, diventi la sede per qualcosa che a tutti pare inadatto ed inutile. Su Facebook è nato un gruppo di discussione fondato dal Signor Teodoro Margherita che conta già oltre 500 membri  e continua a crescere: Difendiamo la Vallategna

E’ bello fare due chiacchiere con Giamba anche se mi dispiace averlo incontrato solo quando sembra che tutto debba essere travolto, che le decisioni siano state tutte già prese e non vi sia più nessuno disposto ad ascoltare i dubbi e le perplessità che sempre più persone esprimono.

Ma forse è giusto così, ci si conosce quando è giusto farlo, quando serve spingersi oltre la chiacchiera: mentre scende la neve e tutti sono chiusi in casa noi siamo sotto i cedri a tentare un ultima disperata difesa, un ultimo tentativo. Enzo e Giamba, mentre li guardo imparo qualcosa sull’arte, capisco che alle volte sono solo gli artisti a far vibrare la speranza quando tutto pare perso.

I cedri hanno due alleati potenti ma ancora molto si deve fare, tocca a noi fare il resto.

Martedì 9 Febbraio sarà la festa patronale di Asso, il paese sarà colmo di bancarelle e forse sarà l’ultima volta che potremmo vedere quelle piante il giorno di Santa Apollonia. Se siete di Asso o se un po’ vi siete affezionati a questa nostra triste storia, passate da Asso, fate una foto abbracciando quelle piante. E’ l’ultima possibilità di ricordarle prima che vegnano abbattute per un progetto che nessuno conosce fino in fondo e che convince sempre meno gente.

Grazie!

Davide “Birillo” Valsecchi

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