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Flaghéé: ultimi preparativi

Flaghéé: ultimi preparativi

Questa mattina Enzo ed io siamo andati al Lago del Segrino ed abbiamo fatto gli ultimi test pratici della Flaghéé II, la canoa che utilizzeremo nel nostro viaggio che punta a Venezia. La nostra “navicella” era ancora spoglia delle 48 Flaghéé, le bandiere del Lario, ma si è comportata bene al suo varo. La “prova“, benedetta da un sostenuto acquazzone, ha animato il lago di pioggia battente mentre manovravamo saggiando la nuova canoa .

E’ stato un piacere ritrovarsi ancora sull’acqua sotto la pioggia pronti ad intrapprendere un nuovo viaggio. Ormai ci siamo, è tempo di riempire la nostra piccola stiva e partire.

Lunedì 26 Luglio 2010 alle ore 10:00 partiremo da Como alla volta di Venezia.

Si parte!!

Davide “Birillo” Valsecchi

ps. grazie a Ferdinando per le foto che ha scattato e a Fabrizio per l’iPhone con cui eseguire gli aggiornamenti.

Flaghéé: ancora sulle tracce di Corto

Flaghéé: ancora sulle tracce di Corto

Tra pochi giorni partiamo di nuovo. Non andiamo lontano, non valicheremo l’equatore né ci spingeremo sulle montagne d’oriente. Un viaggio in barca ma non più a bordo del Liemba immaginando di essere Humphrey Bogart sulla Regina d’Africa. No, questa volta non andremo lontani, resteremo qui vicino. Come i Goonies vivremo un avventura appena al di là del nostro giardino, nel breve spazio che ci separa dal Mare.

Una volta Hemingway disse: «Tutta la letteratura americana moderna discende da un libro di Mark Twain intitolato Huckleberry Finn» . Tom Sawyer è il ragazzo che Twain era stato, Huckleberry Finn il ragazzo al quale avrebbe voluto assomigliare: Huck, il  ribelle che scappa in canoa dal padre adottivo; Huck, il vagabondo che insieme allo schiavo nero Jim fugge su una zattera lungo il Missisipi verso gli Stati Liberi.

Ed eccoci qui, ancora una volta in viaggio, anche noi scivolando lungo un fiume esplorando un mondo ”noto e sconosciuto al contempo”. Partiamo da casa ancora una volta verso Venezia, ancora una volta sulle tracce di Corto Maltese, che della “città sull’acqua” fece la dimora delle sue avventure più metafisiche.

“Sarebbe bello vivere una favola…” disse Corto a Bocca Dorata. Lei gli rispose “ah si si, ma tu vivi continuamente nelle favole, solamente non te ne accorgi più. Quando un adulto entra nel mondo delle fiabe non riesce più ad uscirne, non lo sapevi?”

Ed è così, mentre sotto il sole finiamo di sistemare le nostre bandiere sulla canoa, che vi lascio alle storie della Serenissima, ai racconti dei giorni confusi e magici che trascorremmo lo scorso anno a Venezia, sulle tracce di Corto Maltese e della sua Corte Sconta:

  • Le porte segrete di Venezia
    Andiamo a Venezia Birillo? Andiamo a cercare le porte di Corto? Ed è così che è nato il nostro viaggio nei segreti della città sull’acqua…
  • Venezia: Nonna Melia
    I “due di Asso” a Venezia: il primo giorno in città, il primo tra i Veneziani.
  • Venezia: Il cuore della Notte
    L’acqua alta ed i lampioni per una passeggiata notturna nel cuore di Venezia
  • Venezia: le nuvole tra i Canali
    Tra vodka e spritz scivolo tra i pensieri e lungo i canali di Venezia tenendo il passo di Santabrogio, pirata e rabdomante d’arte
  • Venezia: Queens of Venice
    A bordo di una scheggia viola a spasso tra i canali di Venezia con i Queen a palla!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Flaghéé: Panoramio on Adda River

Flaghéé: Panoramio on Adda River

Non sono mai stato sull’Adda in canoa ma, in effetti, non ero mai stato neppure in Ladakh o in Africa. Così, come faccio sempre prima di un viaggio, ho cominciato a documentarmi partendo proprio dall’elemento più semplice: la cartografia.

La cartografia moderna tuttavia è divenuta uno degli strumenti più incredibili che sia stato messo a disposizione del pubblico. Infatti utilizzando GoogleMaps è possibile inquadrare ogni angolo del pianeta, esplorare  immagini aeree o addirittura proiezioni tridimensionali del terreno.

Solo cinque anni fa tutto questo non era possibile, l’unica risorsa disponibile all’epoca era il sistema Cartografico Digitale Italiano accessibile solo da utenti registrati.

Oggi, grazie alle mie competenze informatiche e a Coords.net, ho realizzato strumenti molto potenti per effettuare tali ricerche. Le interfacce standard accessibili al pubblico sono di per sé incredibilmente potenti e vi invito a prendervi confidenza prima di un viaggio o un’escursione.

E’ così che ho trovato le rapide, le chiuse e gli sbarramenti che incontreremo lungo l’Adda. Sicuramente non è come vederli dal vivo ma aiuta a farsi un idea di quello che ci aspetta.

Inoltre mi sono divertito ad utilizzare anche Panoramio, un servizio sempre di Google, che permette di geo-referenziare fotografie associandole ad una terna di coordinate geo-spaziali: latitudine, longitudine, altezza.

In questo modo è stato possibile, anche grazie al contributo musicale dei Clarence Clear Water Revival, realizzare un video di quello che sarà il percorso che compieremo sull’Adda. Certo, è incompleto e mischia un po’ tutte le stagioni ma è un buon inizio per esplorare il primo dei due grandi fiumi che andremo ad attraversare.

Manca poco alla partenza, continuate a seguirci su www.flaghee.it!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Flaghéé: destinazione Venezia

Flaghéé: destinazione Venezia

La Bandiere del Lario di nuovo in movimento con un’ambiziosa destinazione: la Serenissima,Venezia.

I Flaghèè, le 48 Bandiere del Lago di Como, di nuovo su una canoa per una nuova avventura, un nuovo viaggio che si spinge questa volta ben oltre i confini del Lario.

Davide Valsecchi ed Enzo Santambrogio, ancora una volta insieme, partiranno su una canoa da Como per risalire il lago alla volta di Bellagio e Lecco e da qui spingersi oltre.

Nella loro seconda edizione i Flaghéé si lanceranno nella discesa dell’Adda fino a Cremona scoprendone le riserve naturali per raggiungere il “grande fiume“, il Po. Da qui proseguiranno verso il Delta ed il mare Adriatico fino a Venzia.

Un viaggio che ha il sapore dell’esplorazione e che permetterà di riscoprire il nostro lago addentrandosi al contempo in ciò che “scorre” appena più in là.

Un gemellaggio vissuto attraverso un viaggio tutto sull’acqua che legherà Como, Lecco, Bellagio e tutti i comuni del nostro territorio con le città di Lodi, Cremona, Ferrara, Venezia e dei paesi che si affacciano sull’Adda e sul Po.

I preparativi fervono mentre si affinano gli ultimi dettagli per la partenza: a presto nuovi aggiornamenti, seguiteci su www.flaghee.it

Davide “Birillo” Valsecchi

Flaghéé the Movie

Flaghéé the Movie

Le Bandiere del Lario
Le Bandiere del Lario

In attesa di annunciare la prossima spedizione dei Flaghéé (ormai ci siamo quasi!) eccovi una breve clip realizzata con gli scatti della mia piccola, e ormai sempre più ammaccata, fotocamera digitale.

La musica è quella degli insuperabili Lynyrd Skynyrd con Sweet Home Alabama: credo che sia quanto di meglio possa descrivere la magnifica sensazione che si prova “vagabondando” sul nostro lago!

Se volete riscoprire il nostro precedente viaggio o seguirci nel prossimo potete farlo qui: www.flaghee.it
Le Bandiere del Lario sono di nuovo in viaggio!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Aspettando il ritorno dei Flaghéé

Aspettando il ritorno dei Flaghéé

Guarda il Video EspansioneTv

Finalmente è tornata l’estate e con la buona stagione è di nuovo il momento di mettere in azione i Flaghéé: le bandiere del Lario.

L’anno scorso abbiamo portato a spasso sul Lario le 48 bandiere dei comuni del lago, bandiere che poi hanno adornato in una lunga ghirlanda la cima del San Primo per tutto l’inverno.

Quest’anno ripeteremo questo piccolo viaggio introducendo qualche novità e puntando verso una destinazione molto più ambiziosa.

Per ora posso solo dirvi che i Flaghéé, dopo la consueta sfilata sul Lario, abbandoneranno le acque del Lago puntando ad oriente dove l’acqua è “meno dolce”. Probabilmente qualcuno di voi avrà già capito ma per sacaramanzia non voglio ancora aggiungere altro.

Mentre aspettiamo la partenza allestendo la nuova imbarcazione mi piaceva rivedere le tappe e le esperienze della prima edizione. Se volete saperne di più è stato realizzato un sito web dedicato: http://www.flaghee.it

Quello che potete vedere qui è invece un intervista che realizò Roberta Pagnetti per EspansioneTv davanti all’attracco di Piazza Cavour a Como durante una breve sosta dopo la conferenza stampa tenuta a Villa Sapori con l’assessore provinciale al turismo Achille Mojoli.

Era divertente vedere tre “scriteriati assesi” che con un idea semplice, e a forza di braccia,  avevano saputo riscoprire e promuovere le bellezze del Lario ritagliando anche per la loro piccola Asso un posto d’onore in questo panorama turistico di fama internazionale.

Oltre ai giornali e alle televisioni ho ricevuto molte e-mail da gruppi di appassionati che vivono il lago o da escursionisti rimasti affascinati dalle bandiere in cima al San Primo. Lungo le rive abbiamo incontrato Sindaci, Assessori e associazioni di tutti i tipi creando nuovi legami con realtà  a noi vicine ma spesso troppo distanti.

Certo, è un piccolo gesto ma ha saputo coinvolgere ed unire molto più di quanto mi sarei aspettato. Ora ci aspetta la seconda edizione, un viaggio oltre i nostri confini alla scoperta di quello che ancora non conosciamo.

Ancora qualche giorno di pazienza!!
Ciao

Davide “Birillo” Valsecchi

Flaghéé: le Bandiere sul San Primo

Flaghéé: le Bandiere sul San Primo

I Flaghéé sul San Primo
I Flaghéé sul San Primo

Ieri era il 4 Ottobre 2009, il giorno in cui i Flaghéé erano attesi in cima al San Primo, ancora una volta godevamo di un bel sole ormai autunnale. Enzo, Max ed Io ci siamo messi in marcia la mattina presto.

Una volta in cima abbiamo trovato ad attenderci il presidente del Cai Asso, Alberto Pozzi. Ho preso i Flaghéé dallo zaino e tutti insieme abbiamo cominciato a fissare le bandiere alla Croce che proprio il Cai asso ha restaurato lo scorso anno.

Le 48 bandiere, una volta stese al vento, hanno subito cominciato a cantare. E’ un suono strano,  simile a quello che abbiamo sentito in Himalaya con e bandiere dei ragazzi del setificio. E’ un suono che, nel silenzio delle montagne, sembra dare voce al vento. Mi è difficile descrivervelo, è qualcosa di estremamente semplice ma suggestivo ed emozionante.

In cima al San verso le 11 e mezza dal nulla, alla spicciolata, è cominciata ad arrivare sempre più gente e a mezzo giorno è arrivata anche Anna con i suoi due asini ed un carico di formaggio fresco, pane e vino per un magnifico spuntino appena sotto la cima. Anna Galli, maestra di Sci gestisce un curioso bed and breakfast come un agriturismo ed è orgogliosa di riuscire a fare colazione tutte le mattine con il formaggio fresco fatto in giornata con il latte delle sue capre. Ci ha fatto un gran piacere vederla arrivare con i suoi asinelli!!

Al gruppetto, che resisteva al vento freddo della cima, si è aggiunta anche Mara Cavaltuzzi, giornalista de La Provincia ed agguerrita appassionata di montagna oltre che assese come noi. Mia sorella e suo marito Simone Rossetti, istruttore di roccia e storico membro della spedizione Cima-Asso del 99, hanno portato sui prati del San Primo anche il mio piccolo nipotino che, nei suoi teneri otto mesi, era alla sua prima uscita in montagna.  Sul sentiero abbiamo incontrato anche Giulio Zappa, un altro istruttore ed alpinista del Cai Asso, anche lui con il figlio sulle spalle e la moglie al fianco.

Asini, bambini, alpininisti, giornalisti, ciclisti, formaggio fresco e vino. Seduto sul prato con un bicchiere ed un panino in mano mi sembrava che i  Flaghéé, nel loro primo giorno sul San Primo, avessero già abbastanza compagnia ed è stata una grande ed inaspettata sorpresa vedere arrivare una comitiva del Cai Olona in gita con una ventina di membri.

Mi sono divertito. Ora tocca ai Flaghéé lassù, tra Breva e Tivano. Speriamo reggano a lungo e possano “portar buono” al nostro lago e alla sua gente. Grazie a tutti!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Flaghéé: verso il San Primo

Flaghéé: verso il San Primo

San Primo
San Primo

I Flaghéé hanno completato il loro viaggio sull’acqua attraverso il Lario. Questa Domenica, il  4 Ottobre, saliremo in cima al San Primo per lasciare lassù le nostre bandiere affinchè il loro viaggio non finisca ma prosegua nel vento, nella Breva e nel Tivano.

Ieri Enzo, Max ed Io siamo andati a fare un rapido sopraluogo in cima al San Primo. Abbiamo preso la strada dalla Colma che inizia proprio dove finisce il famoso muro di Sormano.  Camminando in mezzo ai grandi prati che cingono le montagne abbiamo incontrato cavalli, pecore e gruppri di capre mentre il sottobosco è pieno di funghi dopo un ultima inconsueta “cacciata” autunnale.

Il sole era caldo e non è stato difficile arrivare in cima e, da lassù, ci è apparso il lago in tutto il suo splendore: “Dannazione quanto è grande, fa impressione pensare che lo abbiamo fatto tutto a remi!

Cosa hai imparato Birillo? Ho imparato che remando sembra di non arrivare mai, ti aspetti che aggredendo l’acqua tu possa divenatare più veloce ed andare lontano più in fretta ma in realtà stai solo agitando l’acqua ed infradiciando la barca. Ho imparato che quando remi puoi solo arrenderti, respirare ad ogni remata e cercare di andare all’unisino con i tuoi amici. Alzi la testa verso l’orizzionte e guardi lontano un traguardo che non sembra mai arrivare mentre, senza rendertene conto, superi una spiaggia ed uno sperone dopo l’altro.

Ogni tanto ti sfrecciano accanto motoscafi alzando onde che inesorabilmente ti riempiono di schizzi agiatandoti la canoa. Sembra l’infinito contrasto tra il ricco ed povero e tu, che a remi sembri il povero, un po’ ti incazzi e sotto il sole ti chiedi perchè a te sia toccato solo la pagaia. Poi una mattina ti svegli sulla spiaggia e ti trovi davanti quattro brioches offerte da un ragazzo che ti ha visto guidando il motoscafo e che, passaggiando sulla spiaggia, ha riconosciuto la tua strana barca coperta di bandiere. Due chiacchiere e qualche risata. A te è toccato il remo ma in fondo non c’è poi grande differenza ed ora, mentre surfi tra quelle onde, sai che anche tra quelle increspature si può trovare qualche nuovo amico.

Ma quindi cosa hai imparato Birillo? Che viviamo in un mondo strano in cui spesso annaspiamo con il triste sconforto di non adare da nessuna parte quando invece ci stiamo già movendo e stiamo facendo molta più strada di quella che percepiamo. Dovremmo alzare la testa e guardare più spesso l’orizzonte, vivere il nostro viaggio e credere nei nostri sogni. Un sacco di gente passa il tempo a reprimere i propri sogni nutrendosi della soffrenza che crea soffocando i sogni altrui. Dobbiamo imparare a non dare loro troppo peso, è la nostra capacità di sognare che ci rende umani.

Stamattina mi sono svegliato con la stomaco pieno di ansie, con la consueta paura di non riuscire controllare il futuro. Poi ho acceso a palla questa canzone (Two Shoes- The Cat Empire) abbozzando questo scritto. E’ stato allora che ho ricordato quanto a malapena controlli il presente, figurarsi il futuro. Che arroganza mi prende alle volte! Infilo gli scarponi e mi fiondo al mercato. Anche oggi abbiamo “buon tempo”, vediamo dove ci porterà questa follia che chiamiamo vita. Ci si vede domani al San Primo!!

Davide “Birillo” Valsecchi

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