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Di passaggio a Dar Es Salaam

Di passaggio a Dar Es Salaam

Lasciando Zanzibar
Lasciando Zanzibar

Come va? Diciamo che si muove, che ci stiamo spostando. Ieri era l’ultimo giorno al mare, l’ultimo a Zanzibar. Enzo ha la fissa di andare a pesca con l’arpione e così, mentre io finivo di sistemare gli zaini e l’attrazzatura, ha preso le pinne e la mia maschera da sub e, armato di un pezzo di legno appuntito, è andato a fare l’aborigeno in mare. Gli ho visto fare qualcosa di simile anche sul lago di Como l’anno scorso, il risultato sembrava prevedibile e così l’ho lasciato andare da solo.

Cosa è successo? Bhe, mentre il nostro indomito pescatore inseguiva un pescetto si è imbattuto in un piccolo imprevisto: un serpente di mare. Non preoccupatevi, è vivo e fastidiosamente vegeto come sempre, però si è preso un bello spavento quando attaccato alla coscia con i denti nella ciccia si è ritrovato un biscione di quasi un metro, giallo e nero. Ovviamente è successo l’unica volta che non siamo usciti insieme…

Ad Enzo è mancato il coraggio di venirmelo a dire ma ha avuto il buon senso di andare dai pescatori a chiedere consulto. Il serpente non era fortunatamente velenoso, è più una specie di anguilla che un serpente, però gli ha dato un bel morso e, quando finalmente si è deciso a raccontarmi il tutto, la gamba si era un po’ gonfiata.Ora però, dopo 24 ore, è tutto tranquillo ed il morso, ben disinfettato, non desta preoccupazioni. Enzo avrà una ciccatrive nuova ed una storia da raccontare.

Per festeggiare che il “mostro marino” non l’avesse ucciso siamo andati a festeggiare ad un concerto di musica Taraab, letteralmente “gioia nella musica”. L’ospite d’onore della serata era Bi Kidude, una cantante di 105 anni considerata una leggenda vivente. Vedeste che grinta la nonnina!!

Stammattina con un Dalla-dalla siamo andati a Stone Town per imbarcarci su un frastornante traghetto. Due ore di mare e siamo giunti a Dar es Salaam. Domani mattina alle 5:00 abbiamo un pulman, uno Skandinavian Line, in partenza per Mbeya.

I prossimi giorni saranno abbastanza caotici, dobbiamo fare molta strada e molte tappe per avvicinarci il prima possibile al lago Tanganica attraversando la Tanzania meridionale. Vedremo di fare nel nostro meglio per tenervi aggiornati e mandarvi qualche bella storia.

Hakuna Matata

Davide “Birillo” Valsecchi

ps. purtroppo non ci sono novità sulla sorte del povero serpente che ha avuto la sfortuna di mordere Santambrogio…

Un “passo” alla volta!

Un “passo” alla volta!

Dalle parole di Davide, ma soprattutto dalla voce di Enzo, si capiva come quest’ultimo fosse allo stremo delle forze, ma comunque felice per l’impresa.

“Questa e’ la quota piu’ alta che abbia mai raggiunto e che mai raggiungero’!” esclama Enzo con un fil di voce, provato dalla marcia, dal freddo e dalla mancanza di ossigeno.

La Funicolare di Santa Margherita

La Funicolare di Santa Margherita

Funicolare Santa Margherita
La funicolare di Santa Margherita

Oggi Enzo si è presentato in trattoria, centro culturale del paese, con un mazzo di foto in bianco e nero. Si è seduto ed ha cominciato a trafficare per sistemare la borsa e l’inseparabile macchina Polaroid prima di ordinare il pranzo alla Giusy.

Ormai lo conosco, l’ho squadrato serio e gli ho detto “coraggio racconta”. Lui si è aperto in un sorriso sornione: “Niente… sono andato alla Funicolare di Santa Margherita a fare degli scatti…”. La Zia ha scosso la testa, cominciava la conferenza, ed in un attimo eravamo nel passato di quell’angolo di montagna che si affaccia sul lago al confine tra Italia e Svizzera.
Santambrogio è salito lassù a fotrografare un pezzo di storia che vive in questi giorni il suo momento piu’ incerto, ma andiamo per ordine.

All’inizio del secolo, nel 1868, Lanzo d’Intelvi divenne famoso grazie alla scoperta delle fonti solfoferruginose del Paravisio, al Pian delle Noci, dando vita allo Stabilimento Idroterapico. Per l’inaugurazione del Grand Hotel Belvedere fu costruita una funicolare che univa il belvedere di Lanzo (885 m) con il paese sottostante di Santa Margherita, sul lago di Lugano, da dove partivano i battelli che permettevano ai turisti Italiani e Svizzeri di raggiungere la località turistica.
La funivia è rimasta in attività dal 1907 al 1977.

Da quando è stato interrotto il servizio la funicolare ha corso spesso il rischio di essere smantellata, questo nonostante lo sforzo del comitato locale che vuole non solo preservarla ma rimetterla in attività. Purtroppo le speranze sembrano affievolirsi, la regione Lombardia metterà in vendita la funicolare con un asta pubblica che si terrà il 24 settembre. Quelle di Enzo potrebbero essere le ultime foto.

L’aggravante che amareggia i vallintelvesi è che la regione mette all’asta le stazioni senza informarne il comitato promotore, che pochi anni fa vinse la causa per restituire alla regione la funicolare stessa, proprio quando stava per essere sottratta al Pirellone.

Nel 1992 nacque il comitato promotore per la funicolare che profuse impegno ed energia per richiamare l’attenzione della regione affinché si potesse riattivare l’impianto, prezioso mezzo di comunicazione fra lago e montagna. Il comitato si battè affinché due immobiliari, l’Alpina e la Diamante, non si accaparrassero le stazioni a valle e a monte, già destinate a diventare delle meravigliose ville.

Vi ho raccontato questa storia perchè Santambrogio è sempre a caccia di quei tesori della nostra zona che rischiano di scomparire. Riesce a scovare particolari sempre interessanti ma ammantati da una punta di nostalgia, spesso in pericolo di scomparire per volontà o incuria dell’uomo. Spero non debba mai fare foto simili alle meraviglie della nostra Vallassina.

Enzo è gelosissimo delle sue foto ma con le buone sono riuscito a farmene dare un paio, spero in questo modo di rendere omaggio ad un pezzetto di passato che forse scomparirà.

Enzo Santambrogio

Davide “Birillo” Valsecchi

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