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Birillo? Uno normale…

Birillo? Uno normale…

Davide Birillo Valsecchi
Davide Birillo Valsecchi

Addestrare la mente è un attività impegnativa e spesso pericolosa. Viviamo in un’ epoca in cui “pensare” spesso può creare più problemi di quanti ne possa risolvere. Tuttavia Mark Twain una volta disse “E’ inutile prendere sul serio la vita, tanto non se ne esce vivi!”.

Il nostro corpo, superata un’entusiasmante fase ascendente in gioventù, comincia un lungo declino verso la polvere. La nostra mente, al contrario, non smette mai di migliorare: “pensare” è la cosa migliore che possiamo fare più a lungo.

Finchè funziona la mente è la più strabiliante arma dell’arsenale di cui sono dotati i glabri primati che da queste parti sono chiamati esseri umani ( …poi non ha più molta importanza). Quando si impara ad usarla diviene lo strumento in grado di renderci  liberi donandoci quel tocco di sfrontatezza e temerarietà che ci riporta ad essere come bambini alla scoperta del mondo.

E’ potente ma anche fragile e difficile da dominare quando ci si spinge ai suoi limiti, oltre i confini e le bariere che si affacciano sull’ignoto: ci sono infatti spazi in cui è possibile avventurarsi solo in solitaria ed in cui è facile perdersi.

La mente “non si specchia”, noi possiamo “essere” la nostra mente, possiamo imparare ad ascoltarla e  a controllarla ma non possiamo usarla per auto-valutare se stessa se non negli aspetti più superficiali.

Per questo per avere una specie di “tagliando” è necessario rivolgersi a qualcuno, ad un giudizio esterno: così, come quando misuriamo la febbre con un termometro, ci sono strumenti adatti per valutarne il buono stato della mente.

Tutto sto giro per ringraziare gli amici della facoltà di psicologia dell’Università di Pavia che hanno eseguito per me un MMPI, il Minnesota Multiphasic Personality Inventory, uno dei più diffusi test per valutare le principali caratteristiche della personalità utilizzato sia in ambito psicologico che psichiatrico.

Mi diverte poi pubblicare il risultato del test perchè mi permette di effettuarne un altro esperimento: sarebbe  infatti interessante sapere cosa ne pensano gli amici (o anche i nemici) del ritratto che emerge da questo responso.

Interpretazione sulla base degli indici relativi alle scale fondamentali
Non sono presenti “punte alte” significative per una lettura aggiuntiva degli High Point Codes secondo la codifica di Welsh. Ciò indica un profilo “normale” e, quindi, l’assenza di note patologiche. Tutte le informazioni del test vanno pertanto ricondotte alla lettura del Rapporto Narrativo, alla descrizione delle Scale di Contenuto e all’interpretazione degli Indici derivati dalle Scale Fondamentali.

Rapporto narrativo

Va osservato che il soggetto ha risposto in maniera corretta e sincera, mostrando una ridotta tendenza alla conformizzazione sociale. Ciò può esprimersi attraverso una ridotta capacità di difendere se stesso attraverso la costruzione di una facciata. L’equilibrio timico pare compreso nei limiti della norma; è tuttavia molto probabile una tendenza all’iperattività con possibili variazioni disforiche del tono dell’umore: il soggetto può mostrare una eccessiva tendenza all’ottimismo, al coinvolgimento e all’irritabilità nelle situazioni in cui percepisce limiti alle attività che ha deciso di intraprendere. Il soggetto non sembra manifestare particolari difficoltà o esitazioni di fronte alle decisioni: riesce ad operare la scelta più appropriata rispetto al contesto ed alle proprie motivazioni. Le capacità di inserimento al gruppo e di attiva socializzazione non appaiono compromesse. L’intervistato sembra accettare, senza eccessive difficoltà, le comuni interazioni sociali. Sembra operare ad un buon livello di sicurezza: valuta se stesso in un modo apparentemente realistico e senza dubitare delle proprie possibilità. Nella relazione interpersonale il soggetto si presenta disponibile ad interagire senza mettere in atto meccanismi improntati a particolare rigidità, anche se, solo nelle situazioni di particolare stress, può evidenziare una lieve tendenza verso atteggiamenti caratterizzati da formalismo. E’ riscontrabile un’ideazione congrua ed aderente alla realtà: non sono presenti elementi disturbanti il contenuto del pensiero né tantomeno particolari meccanismi difensivi dell’ansia che, dunque, non viene somatizzata.L’equilibrio emotivo appare stabile e sembra esservi un buon controllo sulla sfera delle pulsioni.

Quando Enzo ha letto il responso ha scosso la stessa ridendo: “Tu uno normale? Forse  giusto per quelli del Minnesota!!”

Davide “Birillo” Valsecchi

L’ultima bandiera

L’ultima bandiera

Stok Kangri 6130m
Stok Kangri 6130m

Bene, molti degli obbiettivi che ci eravamo preposti li abbiamo raggiunti. Abbiamo esplorato questa strana terra in lungo e in largo ed abbiamo avuto la fortuna di vederne molti degli aspetti nascosti. Certo aver imparato un paio di parole in Ladaki non fa di noi degli esperti nè possiamo dire di conoscerla a fondo: ci siamo sfiorati, ci siamo studiati e ci siamo guardati come in uno specchio. Qualcosa abbiamo imparto l’uno dall’altro. Direi che è andata bene, tra l’altro Enzo non mi è nemmeno morto di fatica sul Kangmaru La e posso vivere senza il rimpianto di aver accoppato il più noto ed emergente artista assese (ma ci siamo andati vicino!!).

Nel mio zaino è rimasta ancora una bandiera, l’ultima, una grande con un magnifico lago di Como. Qualcosa di questa bandiera dobbiamo farne ed ho idea che tocchi a me il compito di provare a portarla un po’ più in alto: un fuori programma. L’alpinista ed il fotografo, che strana coppia è venuta fuori dalla trattoria di Asso. Il fotografo ha fatto la sua parte, è stato più bravo di quanto mi aspettassi nonostante sia rimasto il solito brontolone. La prossima tappa non è cosa per lui ed è ancora tutta da dimostrare che sia alla mia portata, vedremo.

Per quattro o cinque giorni il Birillo vi lascia, questo giro devo viaggiare leggero e tutta l’atrezzatura informatica la lascio in consegna ad Enzo qui a Leh. Fortunatamente non sà come scrivere sul sito, posso lasciare seranamente il mio “cucciolo” incustodito senza temere sproloquii in mia assenza. (Quando legge mi ammazza!!)

Per scaramanzia dove vado me lo tengo per me, non mi sono posto una meta e non voglio fare promesse che non sono sicuro di mantenere. Voglio vedere fin dove sono capace di arrivare, provare a salire un po’ più sù. C’e’ un sacco di neve in giro, forse troppa ed il tempo è ballerino. Non è la stagione adatta per avventurarsi troppo oltre ma sono curioso di vedere cosa mi riserva il destino, alziamo un pò la posta e cominciamo a ballare.

Hai paura Birillo? Certo, ho avuto paura per tutta la vita. Sono il peggior fifone di tutta Asso ed è per questo che nonostante tutto sono ancora vivo. La Paura è come una donna, si deve capirla, imparare ad ascoltarla ed evitare che faccia scenate in pubblico nel momento meno opportuno. Se ti riesce di ingraziartela sarà un abile consigliere ed un appassionata amante.
La Paura è come l’Amore, ti tiene sveglio tutto la notte e ti fa sospirare nel dubbio fino all’alba ma quando ti accerezza la schiena con la punta della dita i brividi ti gelano la mente e bloccano lo stomaco. In effetti si assomigliano parecchio.

Io non mi intendo molto di donne ma la Paura è una buona compagnia, tiene allergi. Quello da cui bisogna stare alla larga a tutti i costi è suo fratello, il Panico. Quel bastardo ammazza la gente!!

Non preoccupatevi, testa sulle spalle, prudenza e speriamo nella solita dose di culo: vado a vedere da vicino i demoni della montagna, speriamo di essergli simpatico!!

Ci si sente tra cinque giorni o ci si ritrova dall’altra parte, come sempre…

Davide “Birillo” Valsecchi

Un “passo” alla volta!

Un “passo” alla volta!

Dalle parole di Davide, ma soprattutto dalla voce di Enzo, si capiva come quest’ultimo fosse allo stremo delle forze, ma comunque felice per l’impresa.

“Questa e’ la quota piu’ alta che abbia mai raggiunto e che mai raggiungero’!” esclama Enzo con un fil di voce, provato dalla marcia, dal freddo e dalla mancanza di ossigeno.

Davide “Gp2” Valsecchi: Operazione Dubai

Davide “Gp2” Valsecchi: Operazione Dubai

Davide GP2 ValsecchiAccidenti, il mio omonimo sembra lanciato ad oscurare la mia fama con il mio stesso nome!! Eccomi qui di nuovo a raccontarvi le imprese del giovane pilota di Eupilio: Davide Valsecchi, pilota GP2 del team Durango. Questa volta siamo a Dubai.

Dubai indica al contempo sia uno dei sette emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti  che la città più importante del medesimo emirato. Una delle città più ricche e scintillanti del pianeta. Costruita grazie ai proventi petroliferi è diventata una delle mete turistiche più rinnomate e prestigiose del Golfo Persico. Qualche hanno fa feci scalo da quelle parti e restai in città il tempo di una notte. Posso garantirvi che il caldo e l’opulenza di quei posti possono colpirvi veramente duro!!

Da questo strano mondo in mezzo al deserto ci giungono ora nuove notizie del mio omonimo pilota  e, come ci ha da un po’ abituato, sono molto buone! Il Circuito di Dubai è la seconda tappa del GP2 Asia Series che ha preso il via il 17-19 Ottobre a Shangai. In quell’occasione Davide conquistò il primo posto della Gara2 diventando il primo pilota italiano a far suonare in Cina l’inno di Mameli dopo le Olimpiadi.

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Il canto della sirena rossa mi chiama…

Il canto della sirena rossa mi chiama…

Red SirenIl canto della Sirena mi chiama, mi sveglia la notte mentre il ricordo del mare ancora mi brucia sulla pelle. Quanti anni mi hai trattenuto in mare sirena?
Per quanto sono stato prigioniero e quando mi renderai la libertà?
Novello Ulisse ho sfidato il tuo canto e sono stato trascinato negli abissi.
Mi sono battuto in un mondo che non era il mio lasciando alle spalle la mia terra nativa, lasciando che il sale inaridisse le mie radici.
Quanto tempo speso a scontrarmi con il Mare per averti.
Ora respiro sott’acqua, ora ho riguadagnato la riva e sento di nuovo la salda roccia a cui aggrapparmi, lascio questo Mare mentre le onde mi sbattono contro violente.
Ma ora ho di nuovo i piedi per terra, ora il Mare non è più avversario alla mia altezza.
Il Mare non vuole che riemerga, vorrebbe tenermi in sua balia impedendomi di alzarmi di nuovo sulle mie gambe.
Ma io non sono più suo, non sono più tuo.
Sfogati Mare, io sono di nuovo sulla terra ferma, là dove io sono Re e tu Servo!!
Inalza le tue onde ed urla io ti aspetto su questo scoglio pronto a battermi come sempre.
Cresci e lanciati nel mio regno, muori ustionato dai raggi di mio fratello Sole.
Non mi fa paura la tua furia, ciò che temo è il tuo silenzio.
Quando di nuovo quieto io cercherò tra le tue onde i suoi capelli rossi sperando di poterla baciare di nuovo sulla spiaggia, prigioniero ora di questa terra come lo fui allora tra i tuoi flutti.
Ma lei non è più mia nè forse lo è mai stata.
Lei è figlia del Mare ed io della Foresta e dei Monti.
Possa il mio cuore trovare la pace nelle ninfe delle fonti e dei ruscelli, possa la mia bocca dimenticare il sapore del sale sulle sue labbra mentre il ricordo e la speranza di una promessa affogano tra le onde.
La nostalgia nel mio cuore non guarirà con l’acqua dolce ed il segno del mare resterà sulla mia pelle anche nell’ombra delle mie foreste.
Questo è il prezzo che pagano coloro che hanno udito il canto della sirena. Questa è la mia pena per aver sfidato il Mare.

Picture of “A Mermaid” by John William Waterhouse, 1905.
Davide Valsecchi, il mio omonimo pilota che sbaraglia la Cina!

Davide Valsecchi, il mio omonimo pilota che sbaraglia la Cina!

Davide Valsecchi, il pilotaAt zè svélt cmè an gàt da màrmo!!” (Sei svelto come un gatto di marmo).
La Zia Giusy me lo ripete continuamente, specie quando si parla di donne. Io ormai non ci faccio più caso ma credo abbia ragione. Fortunatamente un mio omonimo veloce c’è, e a quanto pare è dannantamente veloce!

Ad Eupilio, paesino a due passi da Asso al di là del Lago del Segrino, vive un giovane pilota, la più promettente speranza italiana nelle corse automobilistiche:
Davide Valsecchi, pilota di GP2
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La categoria GP2 è l’anticamera della Formula 1 e questo la dice lunga sulla stoffa di Davide. Classe 1987 (pischello!!), biondo, occhi azzurri e sorriso beffardo (..chi mi ricorda?!) corre per il team Durango dove ha cominciato con i Kart.

Quest’anno, dopo la gran botta presa a SPA a Settembre, ha agguantato una storica vittoria nella gara 2 a Monza (pilota italiano, squadra italiana, pista italiana, inno italiano) ed ha poi espugnato anche la Cina, sul circuito di Shangai. Bravo!!

Avere lo stesso nome crea una sorta di affinità e competizione, è un qualcosa di strano. Purtroppo c’è un’altra similitudine che ci lega, anche sua mamma, Roberta, “ci guarda dal cielo”.  Io ho qualche anno in più ma conosco l’esperienza.
D’altronde, io sono quello che sono e lui corre a 300 all’ora in auto, se non avessimo qualcuno in alto a “pararci” le spalle avremmo vita grama!!

(Un sacco di tue fan mi scrivono per sbaglio, non ti preoccupare, un paio di loro ora fanno il tifo per me!!)

In bocca la lupo Junior, ti vogliamo ancora in cima al podio!!

Davide “Birillo” Valsecchi

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08/12/2008 – Davide “Gp2” Valsecchi: Operazione Dubai

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