La Cina chiude il Tibet: si va in Ladakh!
L’attuale delicata situazione tibetana è nota a tutti, purtroppo i nostri referenti ed i contatti con le autorità cinesi non hanno buone notizie per noi in questo momento.
L’accesso al Tibet per gli stranieri è proibito per tutto il periodo di Marzo e le autorità valuteranno quando e se riaprire tale accesso.
Anche il pellegrinaggio al Kailash quest’anno subirà la tensione che affligge quella terra vanificando lo spirito di tolleranza e comprensione tra le culture che lo contraddistingue.
Al momento, fortunatamente per tutti, non si segnalano disordini gravi e le autorità vogliono che sia precisato che non è stata indetta la legge marziale per Lasha o per il resto del Tibet. Tuttavia i permessi speciali necessari per accedere a quelle zone sono “temporaneamente” sospesi in attesa di sviluppi.
Enzo ed io ne abbiamo discusso, abbiamo fatto una promessa a 70 ragazzi e a tutti coloro che ci hanno fin qui seguito e supportato. Abbiamo delle preghiere di stoffa da consegnare al vento dell’Himalaya e ci siamo fatti carico delle speranze in esse racchiuse. Siamo equipaggiati, fisicamente preparati ed ancora più motivati a raggiungere i nostri obbiettivi nonostante le difficoltà.
Per mantenere la parola data abbiamo una nuova meta: Il Ladakh, il “Piccolo Tibet”, una regione arrocata tra le montagne poco più a nord del Kailash ma in territorio Indiano proprio al confine con il Tibet Cinese. Un viaggio forse ancora più impegnativo con quote ancora maggiori ma incredibilmente affascianante.
Il Ladakh è uno degli antichi principati che componevano il regno del Tibet, era governato per gli affari civili da un principe indipendente, e sottoposto, per quelli spirituali, al Dalai Lama di Lhasa. Isolato e difficilmente raggiungibile non fu annesso alla Cina durante la rivoluzione Culturale perchè sito sul versante occidentale della catena himalayana non aveva valore strategico per la difesa dei confini cinesi.
Cinta dalle montagne la regione del Ladakh ha un altitudine media superiore ai 4500 m.slm ed è quasi completamente inaccessibile nei periodi invernali. Aperto agli stranieri dalle autorità indiane solo nel 1970 conserva ancora intatta tutta la tradizione e la spiritualità di quel popolo che vive nella “terra degli alti valichi”.
«In nessun’altra parte in Asia, ci possiamo dirigere a ovest verso paesi interamente islamici, ad est tra i buddisti e a sud verso terre dove la religione Indù domina fino alla punta estrema della penisola indiana.» Frederick Drew, 1877
Zaini in spalla e pronti a partire, finalmente lassù sarà solo la natura a metterci alla prova. Vi racconteremo di questo affascinante paese che racchiude grandi sorprese. Ciao Kailash, arrivierà il giorno in cui finalmente ci vedremo, aspettaci!!
[Per ulteriori informazioni sul viaggio in Ladakh visita la sezione dedicata]
by Davide “Birillo” Dalsecchi Published on Cima-Asso.it