Month: February 2010

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Karibu  Zanzibar

Karibu Zanzibar

Malpensa. Un bacio a Bruna e siamo al Cairo e, nella notte, arriviamo a Dar er Salam. Dal finestrino dell’aereo, durante il volo notturno, non si è vista neppure una luce e sembrava di volare sopra l’oceano tanto era buio il mondo sotto di noi.

Sbarchiamo molto presto, è ancora notte. Visti, timbri e permessi e poi si aprono le porte dell’aereoporto: si comincia.

Cambiamo due soldi ed è la prima fregatura ma, infondo, l’esperienza ha un prezzo ed io non sono mai stato da questa parte di mondo a sud dell’equatore. Cerchiamo un taxi per il porto. Un ragazzo ben vestito si fa avanti. Giacca bianca, pantaloni scuri e spratutto un tesserino. Mi porta nello sgabiotto del suo ufficio e mi mostra la tabella dei prezzi: 25 dollari ma sembra affidabile, si prende.

Giuda a sinistra, macchine scassate e puzza di diesel. In pratica è come essere in India e le preiferie si assomigliano tutte, specie di notte. Mentre comincia a piovere spero che l’alba arrivi presto. Al buio è tutto più difficile.

Arrivati al porto il taxi di ferma e quasi all’istante viene circondato da cinque o sei ragazzotti di colore che cominciano a sbracciarsi nell’interno dell’abitacolo dai finestrini. L’autista blocca le portiere ed il rumore, il “tlack” della serratura automatica, è un campanello d’allarme rumoroso come pochi altri. “Bhe, ci siamo, cominciamo subito” ho pensato.

Scendo dal taxi maledicendo la notte e recupero i mei bagagli mentre l’autista, che si è messo a scortarci, mi sussurra “bad people, take care”. Al porto, di notte, in Africa: che volevi aspettarti? Entriamo in un ufficietto mentre il gestore allontana a male parole la cricca che si era fatta sotto. 30 dollari a testa ed abbiamo un biglietto per la barca. Ci infiliamo in un lodge con l’aria condizionata aspettando le sette del mattino.

La barca, la freccia di Zanzibar, non è un gran che. Non c’è posto fuori coperta e, visto che il viaggio lo si fa chiusi dentro, mi addormermento. Due ore dopo siamo al porto di Stone Town. Alla fine abbiamo speso gli stessi soldi dell’aereo solo che volando ci avremmo messo un quarto d’ora ed evitato le noie al porto. Non valeva la pena optare per la barca.

Quando arriva il sole comincia a farsi sentire il caldo ma tutto diventa più facile. Grandi sorrisi, “Jambo”, “Hacuna Matata”: aspettiamo il nostro contatto vicino alla prima casa elettrificata di tutta Zanzibar. Alla fine Giadda arriva, è un ragazzo ricciolo con gli occhi chiari. Mi mostra il suo cellulare ed il messaggio sms che gli avevo mandato. Sono i convenevoli del 2000 ma almeno si fa prima a fidarsi e si evitano spiacevoli guai.

Saliamo su un Dalla-Dalla, una specie di furgone riattrezzato a pulmino. Ci infiliamo tra le stradine fino al mercato. Una volta lì aspettiamo tra le bancarelle del pesce e delle spezie che il pulmino si riempia e poi si parte. Uno degli ultimi a salire è un ragazzo masai: vestito con la tipica tunica colorata indossava la tradizionale mazza, il lungo coltello panga ed un paio di occhiali da sole degni di Elvis.Il mondo è un posto strano.

Il viaggio è scomodo come pochi altri ma infondo siamo in esplorazione e, pressati come sardine, imparo un sacco di cose sugli africani. Sono colpito dall’espressione assente che riescono ad assumere quando si parla di soldi e dal modo con cui si muovono le donne. Una di loro, per farmi capire che facevo meglio a tenere d’occhio i miei bagagli, mi ha preso semplicemente la mano e me l’ha portata sulla manglia del mio zaino. Ogni volta che doveva farmi capire qualcosa non aveva inibizioni ad usare una gestualità tattile. Un simile contatto fisico tra uomo e donna in India sarebbe stato impossibile.

Alla fine siamo arrivati a destinazione e, visto gli standard abituali, si sta alla grande. Anche un montagnino come me non può che apprezzare la bellezza di questo mare. La nostra modesta sistemazione gode di acqua corrente e luce elettrica solo poche ore al giorno ma è più che sufficiente per quello che ci serve.

Abbiamo giù incontrato alcuni artigiani e da domani si comincia a picchiar il ferro nei laboratori dei “fundi”, i fabbri locali.

Karibu  Zanzibar, benvenuti a Zanzibar.

Davide Valsecchi

Ps. da settimana prossima si attiva un collegamento ad Internet  “migliore” ed arriveranno le foto ed i racconti dell’isola.

Asso si muove!

Asso si muove!

Davide Birillo Valsecchi
Davide Birillo Valsecchi

Dove si va a finire non lo si sà mai ma oggi da dove vengo ce l’ho ben in mente! Sono uno di Asso, uno degli Assesi. Questa è la mia casa ed oggi è stata una giornata che ricorderò a lungo.

Turisti ad Asso, roba d’altri tempi, specie se scortati da Radio, Televisione e Giornali!! Accompagnare in giro per Asso, sotto la piogga fredda di Febbraio, l’allegra compagnia di Passengers è stato strepitoso. Improvvisarmi guida turistica raccontando tutte le stranezze del nostro piccolo paesello è stato impagabile. Sono uno di Asso, uno degli Assesi e posso garantirvi che non è cosa da poco!

I nostri ospiti si aggiravano ridendo allegri tra i ruderi del nostro castello e le viuzze della nostra borgata bovara, sbirciavano stupefatti oltre parapetto di Ponte Oscuro chiedendomi se Stendhal era veramente passato di lì o se Nuvolari l’aveva poi vinta la corsa per le strade di Asso.

Mentre dalle finestre dei “palazzi che contano” saettavano occhiattacce silenziose, per le strade giravano foto storiche uscite da polverosi archivi: ecco di nuovo la vecchia locanda, della vecchia curva del comune dove troneggiava la scritta “ASSO” e la bandiera d’Italia.

I decani di Asso raccontano il loro paese per niente intimoriti dalle telecamere e, quando il pensiero dei vecchi coincide con quello dei giovani, non si può che fermarsi e riflettere: perchè hanno deciso questo destino per i nostri Cedri, perchè perseguono la folle idea di un supermercato sotto la nostra Cascata?

Domani parto per l’Africa ma oggi che spettacolo di giornata ad Asso!! La radio, le telecamere, le foto e le telefonate. Ma chi l’avrebbe mai detto che avremmo trovato tanta gente pronta a darci una mano, pronta ad abbracciare le nostre piante e la nostra speranza per un futuro migliore.

Prima di partire per un viaggio non sono mai sicuro di riuscire a tornare indietro tutto intero e così, per scaramanzia e presunzione, scelgo sempre un’ ultima canzone e vuoto il sacco su una storia che non posso permettermi di non raccontare. Bhe, la storia è senza dubbio quella dei Cedri di Asso, le piante che saluto oggi e che “forse” non ritroverò più al mio ritorno. Ma la canzone? Bhe questo giro vado in Africa, mi vogliono affettare le piante ed imbrattare la cascata, è il caso di essere chiari questa volta: Vasco Rossi – Gli Spari Sopra.

Circola voce che nelle prime settimane di Marzo si terrà una seduta di Consiglio per approvare il supermercato sotto la cascata della Vallategna. Dopo anni di chiacchiere hanno ammesso al Corriere della Sera che il supermercato lo vogliono. Ora vogliono sbrigarsi a mettere le firme, a decidere per la cascata così come hanno fatto per i cedri. Dicono che avere il consenso gli basta per non dare spiegazioni.

Io la mia parte l’ho fatta, ne ho ricavato solo rogne ma ne valeva la pena: ora tocca a Voi. Tocca a Voi esserci quella sera e far sentire cosa ne pensano gli Assesi!! Fatemi sentire la grinta di Asso fino in Africa!!

Un abbraccio ai cedri e a tutti voi. Ci si risente quando arriviamo in Africa.

Davide “Birillo” Valsecchi

Ps. un mio cugino giorni fa mi ha apostrofato sulla “questione cedri” come “un esaltato”. Un espressione che nel nostro dialetto è quasi la peggior offesa che si possa rivolgere a qualcuno. Così ho preso il dizionario dei sinonimi: Esaltato = delirante, ebbro, enfatico, esagerato, accalorato, acceso, fanatico, insuperbito, superbo, folle, frenetico, gasato, sovreccitato, vivo. L’ultimo, vivo, mi è molto piaciuto. Grazie, credo sia decisamente vero… (almeno per ora!!)

Ps2. visto che sono un tipo “vecchia scuola” ci sta bene anche questa: Knowledge – Operation Ivy.
Cya in the pit!!

Cedri di Asso: SUNÈTT ARBURAA

Cedri di Asso: SUNÈTT ARBURAA

Ieri ho ricevuto un bellissimo regalo da parte di Enzo Samtambrogio e del signor Riccardo Borzatta, famoso poeta dialettale di Como che ogni giorno compone una piccola poesia in comasco per la pagina finale de La Provincia. Il signor Borzatta aveva già composto una poesia per una delle nostre bandiere portate in Ladakh ed è sempre attento alle nostre piccole iniziative a favore del territorio.

Ieri mi ha inviato una nuova poesia dedicata ai nostri cedri:

SUNÈTT ARBURAA (sonetto alberato)

Sìndich, ‘ssé l’è che t’è vegnüü in del cò
de sradisà quèll èlbur lì inscì bèll
che, par vègan vün inscì bèll ancamò,
fòrzi sa duarìa vént ul Castèll!?

E pö, disi, ‘nduè la puesìa,
induè ‘l sanch de sciuur, la buntà, ‘l cöör?
De vègedaa lassìl murì, de maladìa…
No: al màzuff par invìdia (”Tròpp bèll!! ..Möör!„)

Sìndich: pénsich a sura. Tì e i tò amiis
pensii a un dinciàtt che, minga par eruur,
al va strèpa i dinc bun cui sò radiis…

Ga farìuff un regaal? …Un mazz de fiuur
cunt un bèll biglietìn cun sü: “Ancamò”?…
Sìndich e amiis del sìndich: metii cò!

Riccardo Borzatta

Riccardo Borzatta per i Cedri di Asso

Il professo Evangelisti mi ripete sempre che la prosa “uccide” il cuore della poesia ed è quindi con “vivo terrore” che provo a tradurre i versi del signor Borzatta affinchè anche chi non conosce il nostro dialetto possa coglierne il senso:

Sindaco, cosa le è venuto in mente di sdradicare un grande albero così bello che, per averne un’altro ancora così bello, forse si dovrebbe vendere il Castello. E poi dico, dov’è la poesia, il sangue dei signori, la bontà, il cuore… Di vecchiaia [vegetando] si dovrebbe lasciarlo morire, di malattia….No, lo ammazziamo per invidia (Troppo bello Muori!). Sindaco, pensaci. Tu ed i tuoi amici pensate ad un dentista che, non per errore, strappi denti buoni con tutta la radice. Fargli un regalo? Un mazzo di fiori con un bel bigliettino “Ancora?”. Sindaco ed amici del Sindaco: “metii cò!” [pensateci – metteteci testa o giudizio]

Se volete sentire e vedere il signor Borzatta recitare le sue poesie potete guardare questo video oppure visitare il sito de La Provincia. Grazie mille Riccardo!! Una poesia in dialetto per le nostre piante è un regalo magnifico!!

Davide “Birillo” Valsecchi

Ps. domani mattina, Lunedì 22 Febbraio, arriva LifeGate Radio ad Asso sempre per i nostri ormai famosi Cedri!! Aumentano ancora le foto di «Abbraccia il cedro e mandaci una foto»

La storia dei Cedri di Lissone

La storia dei Cedri di Lissone

I cedri di Lissone
I cedri di Lissone

Oggi  ho parlato ancora in diretta telefonica con Ariel di LifeGate Radio ricordando agli ascoltatori la Gita ad Asso organizzata per Lunedì 22 dalla radio. Lo scopo è realizzare una bella foto di gruppo con i Cedri di Asso e far conoscere meglio il nostro piccolo borgo.

L’iniziativa «Abbraccia il cedro e mandaci una foto» è nata soprattutto perchè io ed Enzo, in partenza due mesi per la Tanzania, avevamo  paura che al nostro ritorno non avremmo più trovato i nostri cedri. Per questo abbiamo cominciato a fare fotografie abbracciando le piante. L’iniziativa ha avuto via via sempre più successo ed ora abbiamo tantissime foto e le nostre piante, sopratutto grazie alla radio, sono diventate famose ben oltre i confini di Asso.

Noi ci siamo prefissi di salvare almeno la memoria di queste storiche piante. L’interesse suscitato dalla nostra storia ha fatto si che durante la trasmissione anche un altro ascoltatore sia intervenuto raccontando una storia simile: la storia dei Cedri di Lissone.

Anche Lissone aveva infatti due cedri che rischiavano di essere abbattuti. I Lissonesi non si persero d’animo e, nel 2006, crearono un piccolo Blog (http://cedri-lissone.over-blog.com) cominciando a raccontare delle loro piante ai giornali e alla televisione. I membri del comitato che si era formato furono invitati anche nella trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” (..curiose concidenze della vita!) dove lanciarono l’appello per la salvezza delle loro piante.

In meno di qualche mese i Lissonesi raccolsero oltre 1600 firme con le quali riuscirono a salvare le loro piante. Loro ce l’hanno fatta.

Io faccio sempre fatica a capire quale sia la “cosa giusta” da fare. Di solito faccio di testa mia, mi infilo nei guai fino al collo e poi, dopo essere finito nel fango schivando le legnate, mi accorgo di quale fosse il senso di tutto il caos creato, quale fosse il fine. Di solito è “qualcosa” di buono e questo mi ripaga per tutte le tribolazioni.

Ora io non so, non ho idea di quello che si debba fare. Posso solo dirvi che in quelle foto e nelle parole che ho ascoltato c’è tristezza ma anche tanta speranza. Io ed Enzo ora partiamo, siamo solo due casinisti assesi, due zingari presuntuosi che si son messi a far foto a qualcosa che avevano paura di perdere. Un piccolo passo forse, il primo o l’ultimo che andava fatto, non so.

Cosa accadrà ora? Non lo so. Questa è la vita, la realtà. Quello che accadrà ora dipende da Voi.

Davide “Birillo” Valsecchi

Asso Virtuale

Asso Virtuale

Asso Virtuale
Asso Virtuale

Tempo fa è arrivato ad Asso il pulmino Street View di Google immortalando le vie del nostro piccolo paese. E’ magnifico vedere i Cedri di Asso che svettano all’ingresso del paese, davanti al Palazzo del Comune e alla storica Farmacia.

Purtroppo il paesaggio sembra destinato a cambiare ma visto che Lunedì 22 Febbraio è in arrivo un altro pulmino, il MagicBus di LifeGate, ho pensato di creare una speciale pagina web che vi permetta di esplorare la nostra Asso.

Quasi come un video gioco, come un viaggio virtuale e tridimensionale: ecco la nostra AssoVirtuale.

Quello che però non vi si può mostrare qui sono le vie della “contrada boara”, vecchie stradine destinate ai carretti ed oggi troppo piccole per la automobili.

Il cuore medioevale di Asso è infatti lastricato con il porfido e la pietra di Gallegno. Se volete dare comunque una sbirciata potete guardare qui: Asso, frammenti di Medioevo e Il borgo di Asso tra torri e castelli.

Vi aspettiamo tutti la mattina di Lunedì 22 Febbraio per una foto tutti insieme ai nostri cedri

Davide “Birillo” Valsecchi

Passengers: In Gita ad Asso

Passengers: In Gita ad Asso

Ecco l’invito ufficiale di LifeGate Radio a tutti gli ascoltatori: Arrivano in Gita ad Asso!!

LifeGate Radio ad Asso
LifeGate Radio ad Asso

Carissime Ascoltatrici e Carissimi Ascoltatori, ovvero Gentili Passeggeri:

siamo lieti di invitarvi alla prima gita di Passengers (LifeGate Radio) che si terrà

lunedì 22 febbraio, di mattina ovviamente.

Tutto ebbe inizio durante una “normale” puntata di Passengers : era il 2 febbraio e gli ospiti di quel giorno erano due ragazzi di Asso (Co), Davide ed Enzo ( www.cima-asso.it ) esperti viaggiatori ed esploratori per passione.

Quel giorno ci parlarono di due cedri centenari che vivono nel loro paese ma che per varie ragioni, che non è nostra intenzione in questa sede mettere in questione, probabilmente cederanno il posto ad una rotonda. Davide allora lancia l’appello “Abbraccia il cedro e scatta una foto”  rivolto a tutti gli amanti della natura, ma anche delle tradizioni, con l’invito ad immortalarsi al fianco di questi stupendi alberi per imprimerli per sempre nella memoria storica dei cittadini (di tutto il mondo).

Numerose le foto che ci sono state inviate anche da coloro che, vivendo distanti dai due cedri assesi, hanno deciso di abbracciare alberi più a portata di mano.

Anche noi di Passengers vogliamo comparire nell’album fotografico, per cui abbiamo deciso di organizzare la nostra PRIMA GITA ON AIR.

L’invito è aperto a tutti: lunedì 22 febbraio ci troviamo alle ore 7.00 presso il parcheggio della stazione  FS di  Sesto San Giovanni (Milano) e, dopo esserci organizzati con le varie macchine, partiremo per raggiungere Asso. Vi informiamo che i posti sul MagicBus sono veramente ridotti, per cui vi invitiamo a venire con le vostre auto per poi cercare di organizzare una classica coda da matrimonio, risparmiando ovviamente autovetture in eccesso.

Vi ricordo che dopo la foto corale attorno ai cedri ci aspetta, volendo, un pranzo non al sacco ma alla trattoria delle zie, così amabilmente chiamate dai nostri Davide ed Enzo … inutile dirlo: condividiamo tutto tranne il conto!

Se interessati scrivete a passengers@lifegate.it confermando semplicemente la vostra partecipazione.

Noi comunque vi aspettiamo in onda tutte le mattine dalle 7.30 alle 9.30, sulle frequenze di LifeGate Radio.
Passengers is still on the road …

La troupe del MagicBus

www.lifegate.it/passengers

Oggi preparo una giuda su come arrivare ad Asso, cosa vedere, dove parcheggiare e come vivere una giornata in una piccola cittadina dal sapore medioevale che nasconde piccoli grandi gioielli da conoscere e conservare!! A prestissimo!!

Davide “Birillo” Valsecchi

[Video] I Cedri di Asso

[Video] I Cedri di Asso

«Abbraccia il cedro e mandaci una foto» continua ed aumentano le fotografie nella nostra collezione. Una magnifica testimonianza d’affetto per le due storiche piante che dominano l’ingresso del paese. Manca una settimana alla nostra partenza per la Tanzania e fervono i preparativi mentre si salutano gli amici. Ieri, San Valentino, mi hanno raccontato di coppiette venute apposta per pomiciare sotto i nostri celebri alberi!!

Eccovi il video realizzato con le foto della festa di Santa Appollonia:

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